Del 15 Novembre 2023 alle ore 19:44Sono un padre troppo apprensivo, mio figlio è il termometro del mio umore. Vivo con la paura che possa succedergli qualcosa. Gli esordi? Cantavo a una festa, mi vide Veronesi che mi consigliò a Pieraccioni…”.
Rocco Papaleo è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalle 23 alle 3.
Papaleo ha parlato della sua carriera: “I miei inizi? Un mix tra il caso e la mia passione per la musica. Ho iniziato a suonare la chitarra da ragazzino, mi sono trovato a studiare recitazione e da lì in poi è nata anche una passione di cui non avevo conoscenza in gioventù. Attorno ai 30 anni ero in una festa, su un terrazzo cantavo una mia canzone. Mi vide Veronesi, gli rimasi impresso e suggerì a Pieraccioni il mio nome quando Leonardo fece ‘I Laureati’. Fu un film molto fortunato, un grande successo, ha dato una bella spinta alla mia carriera”.
Ancora Papaleo: “A scuola ero brillante ma ero anche molto distratto, avevo voglia di scherzare, di suscitare sorrisi. All’università ho iniziato facendo ingegneria, poi ho cambiato facoltà e ho scelto matematica. Puntavo a diventare insegnante, a fare il professore. Ero uno studente fallito, lì è venuta la voglia di studiare recitazione, e ho scoperto questa passione. Come l’hanno presa in famiglia? I miei genitori non ci sono più, ma sono stati meravigliosi, non mi hanno ostacolato, mi dissero semplicemente che mi avrebbero sostenuto. Mi considero un cantattore. I miei esempi? Giorgio Gaber, Gigi Proietti. La mia vita privata? Io mi farei fotografare volentieri con una bella donna, evidentemente sono un personaggio che non ha quel tipo di appeal e quindi non faccio fatica a proteggere la mia vita privata. In realtà forse non è così interessante da essere spiattellata in prima pagina. Sono un padre troppo apprensivo, la relazione con mio figlio è la mia relazione principale ed è il termometro del mio umore. Se sta bene lui per me è tutto ok. Vivo con la paura che possa succedergli qualcosa, forse non sono stato capace di dirgli i no che gli andavano detti. Nei suoi confronti ho un carattere ansioso”.
Sul politicamente corretto: “La mia narrazione non urta particolarmente, è impregnata di ironia, tenerezza, dolce. Non c’è molta polemica in quello che propongo io. Non ho avuto mai un problema col politicamente corretto”.
L’articolo Rocco Papaleo: “Volevo fare il professore ma ero uno studente fallito è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.