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Del 14 Novembre 2023 alle ore 11:07
I deputati del Parlamento irlandese, Dail, stanno presentando una mozione per il ritiro dello status diplomatico all’ambasciatrice israeliana Dana Erlich. Chiederanno anche, al governo, di deferire Israele alla Corte penale internazionale per indagare se il paese abbia commesso crimini di guerra durante la guerra contro Gaza. Cosa che l’Irlanda ha fatto di recente, nel marzo 2022, quando si è unita ad altri 37 paesi nel deferire un caso contro la Russia alla Corte. Inoltre, la mozione inviterà il governo a spingere per l’imposizione di sanzioni economiche a livello europeo contro Israele. Il leader dei socialdemocratici Holly Cairns, ha affermato che: “La nostra mozione chiede al governo irlandese di fare pressione per la sospensione dell’accordo di associazione UE-Israele sulla base del fatto che la clausola sui diritti umani nell’accordo commerciale è stata gravemente violata. L’UE dovrebbe inoltre sospendere l’accesso di Israele al fondo Horizon Europe da 95 miliardi di euro per la ricerca e l’innovazione”.

Irlanda voterà l’espulsione dell’ambasciatrice israeliana e il deferimento di Israele alla Corte penale internazionale

L’Irlanda, dove molte persone vedono parallelismi tra la causa palestinese e la lotta per l’indipendenza dalla Gran Bretagna, ha avuto rapporti tesi con Israele. Il crescente numero di vittime e la crisi umanitaria hanno spinto, quindi, i socialdemocratici e il partito Sinn Féin, insieme al Fianna Fáil di centrodestra, a dichiarare che la posizione dell’ambasciatrice israeliana è insostenibile. Inoltre, la mozione non vincolante chiede anche un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi tenuti a Gaza. Tuttavia Dana Erlich ha affermato che i “canali diplomatici” sono importanti per la diaspora israeliana e irlandese in vista di una mozione parlamentare sulla sua posizione. In seguito all’attacco dei militanti di Hamas il 7 ottobre, in cui sono stati uccisi 1.400 cittadini israeliani e oltre 200 sono stati rapiti, Israele ha annunciato un’operazione militare su Gaza per prendere di mira i leader e le operazioni di Hamas. Secondo quanto riferito, più di 11.000 persone sono state uccise nell’enclave e migliaia sono rimaste senza cibo, acqua o medicine nelle ultime settimane. Il primo ministro irlandese Leo Varadkar pur sostenendo il diritto di Israele a difendersi, ha espresso preoccupazione per il fatto che il bombardamento di Gaza equivalga a una “punizione collettiva” e ” qualcosa di più simile a una vendetta”.

 

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