Del 13 Novembre 2023 alle ore 21:35IL 16 novembre prossimo gli Stati membri della Unione europea dovranno votare, la eventuale proroga dell’uso del glifosato, per altri 10 anni.
Crea sconcerto il voto a favore della proroga, espresso dal Governo italiano nella votazione del 13 ottobre. Si rivota giovedì 16 novembre, non essendo stata raggiunta la maggioranza qualificata nella precedente votazione.
Negli anni numerose iniziative per la sua messa al bando sono sorte, in molti paesi. Sono 45 le associazioni italiane, che hanno dato vita nel 2015 alla Coalizione Stop Glifosato.
In Europa l’iniziativa dei cittadini europei, ha superato il quorum di un milione di firme per chiedere alla UE di non rinnovare l’autorizzazione.
IL glifosato è un pesticida inibitore dell’EPSP, un enzima essenziale per la vita microbica, compresa quella intestinale che svolge un ruolo fondamentale nei processi fisiologici di stimolazione del sistema immunitario, della sintesi di enzimi e vitamine, del metabolismo di proteine e produzione di ormoni.
Diventa facile comprendere che l’alterazione della flora batterica intestinale, a seguito della assunzione di glifosato può generare effetti sulla salute. Inoltre il glifosato determina la formazione di composti, che“ annullano” l’assorbimento di elementi essenziali quali calcio, zinco ferro, rame alterando gli ecosistemi dopo un breve periodo di trattamento del manto erboso e, di tutto l’insieme vegetale trattato.
IL glifosato in Europa è stato rinvenuto in campioni di pasta, biscotti, lenticchie carni, formaggi, latte e birra.
Questo pesticida dall’inquietante storia, risale la catena alimentare tanto, che in Italia 4 animali su 5 da carne di allevamento viene alimentato con mais, colza, olio di colza OGM modificati per resistere al glifosato.
IL glifosato è classificato dalla Direttiva 67/548/CEE come irritante e tossico per ambiente e pesci.
IL glifosato fa parte della grande famiglia dei pesticidi e sono i soli prodotti, concepiti dall’uomo da liberare nell’ambiente per“ danneggiare o uccidere altri organismi viventi”.
Pesticidi identificabili dal suffisso comune“ cida”, dal latino ciedere, che vuol dire“ uccidere, abbattere” perché stando alla loro etimologia sono sterminatori, di“ peste” derivato dal latino“ pestis”, che indica un flagello o una malattia contagiosa.
Oggi la comunicazione è cambiata e, nel potentissimo mondo dell’agroindustria per esempio l’organismo francese che riunisce 19 imprese e, tra questi giganti mondiali come Basf Agro, Bayer, DuPont, il termine pesticida è stato sostituito dal termine“ fitofarmaco”.
Un gioco di prestigio semantico, che inganna gli agricoltori e i consumatori.
IL glifosato agisce come interferente endocrino, alterando la sintesi degli ormoni sessuali nella donna e nell’uomo, a concentrazioni inferiori alla dose raccomandata.
L’esposizione cronica, a dosi piccole e continue causano l’alterazione del microbiota intestinale favorendo la celiachia, patologie autoimmuni, insufficienza renale, malattie neurovegetative e cardiache, osteoporosi.
È anche sospettato di essere cancerogeno, specialmente per linfomi non Hodgkin.
Otto anni fa la IARC di Lione ha classificato come probabile cancerogeno, sulla base di prove su animali.
L’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare dopo sei mesi, emette un giudizio diverso:” improbabile che il glifosato costituisca un pericolo di cancerogenicità per l’uomo“.
Anche ECHA, l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche condivide la valutazione di ECHA.
Dove sta il problema ?
EFSA ed ECHA fondano il parere sulle valutazioni fatte dall’Istituto Tedesco, per la valutazione del Rischio, il BfR che diversamente dallo IARC non ha valutato ricerche e studi pubblicate su riviste scientifiche e non sottoposto a revisione (Peer Review).
Incredibile quanto emerso sulla stampa, che il parere di ESFA sull’impatto del glifosato sulla salute dell’uomo, è stato copiato dal dossier Monsanto.
Chimicamente il glifosato è una molecola derivata dalla glicina, il più semplice degli amminoacidi, in cui uno degli atomi di idrogeno legati all’azoto è sostituito da un gruppo fosfonato.
L’obiezione che si sente spesso fare è questa: “ma che serve eliminare i pesticidi in agricoltura quando siamo immersi nella chimica industriale, respiriamo l’inquinamento atmosferico, mangiamo ogni giorno cibo con sostanze chimiche nocive”.
Mezzo secolo fa, in Svezia un oncologo notò una concentrazione di casi di tumori nei suoi pazienti che lavoravano nel bosco.
La Svezia da molti decenni ha vietato in agricoltura molti inquinanti e negli ultimi anni è diminuito il numero di tumori in particolare dei linfomi.
Questo il link per una raccolta di firme per vietare in Italia l’uso del glifosato
Chiedi subito lo stop al glifosato! | Greenpeace Italia
Chiedi subito lo stop al glifosato! | Greenpeace Italia
L’articolo Glifosato: un pesticida inquietante è già apparso su Il Corriere Nazionale.