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Del 10 Novembre 2023 alle ore 16:55La Cittadella della Carità, della fondazione San Raffaele, struttura sociosanitaria, fortemente voluta dall’Arcivescovo Mons. Guglielmo Motolese, fondazione eretta morale, nasce nel 1984 nella zona di Paolo VI° a Taranto. Le sue finalità, ispirate alla carità cristiana, sono la cura dei sofferenti con grande attenzione all’uomo ed ai suoi bisogni, fisici e spirituali. Giovanni Paolo II°, oggi San Giovanni Paolo, il 28 ottobre del 1989 fece la sua visita pastorale a Taranto e, dopo l’appuntamento con gli operai dell’area industriale, con i quali ricordò la visita di Paolo VI°, che celebrò proprio  nell’Italsider la messa di Natale del 1968, si recò alla Cittadella della Carità per incontrare il personale medico e paramedico e gli ospiti ricoverati.
“ Ecce quam bonum et quam iucundum habitare fratres in unum”
“Che cosa buona e lieta che i fratelli si trovino insieme” così esordì Giovanni Paolo II°
Poi continuò dicendo “ La Cittadella della Carità “ è un’opera che fa onore a Taranto; è un atto di coraggio, un monumento alla vostra sensibilità umana e cristiana!
Aggiunse, carissimi, lo stemma della Cittadella della Carità, riproduce la figura di un Pellicano, che secondo l’antica iconografia rappresenta l’amore sacrificale di Gesù il redentore. Il pellicano è volato via, soppiantato da una famelica Arpia che ha creato tantissimi problemi alle casse della Cittadella. Già nel 2019, si ipotizzava, secondo voci di corridoio, che la Fondazione avesse problemi finanziari per oltre due milioni di debiti, non potuti riscontrare perché l’ente non ha mai mostrato le relative documentazioni. A marzo del 2019 viene confermato lo sciopero generale dei lavoratori della UIL FPL. Un valzer di nomine nella struttura, con un turn-over di presidenti di cui si è persa ogni traccia, ha caratterizzato la gestione per molti anni. Risale al 2015 la richiesta dei dipendenti della Cittadella per la soluzione dei gravi problemi economici che attanagliavano la struttura: stipendi e tredicesime non pagati e anche contrasti sulla nomina del Direttore Generale, dottor Scattaglia, ex direttore dell’ Asl di Taranto, nomina ritenuta illegittima. La scoperta del fatto si deve ad un articolo giornalistico che documentava l’illegalità della suddetta nomina, infatti subito dopo essere stato nominato, il dottor Scattaglia rassegnò le dimissioni. Con questo turn-over, esasperato, siamo giunti al 2022 quando la UIL FPL dichiara che si rivolgerà al Prefetto per conoscere a quanto ammonti la massa debitoria della Cittadella nei Confronti dei fornitori, dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate.
Tre mesi dopo, la Guardia di Finanza si presenta ai cancelli della Cittadella per investigare sulla situazione economica della Fondazione, sulla gestione del personale, sui relativi versamenti contributivi. Una indagine della Procura Jonica, evidenziava un buco di circa 20milioni di euro, frutto di passate, cattive gestioni della Cittadella.
Dello stesso periodo è l’avviso di conclusione indagini, ex art. 415 bis e la richiesta di processo per l’avvocato Sergio Prete, presidente dell’Autorità Portuale dello Jonio e per l’attuale presidente della Fondazione Cittadella della Carità: avvocato Sergio Sibilla, in quanto responsabili di mala gestione della struttura sanitaria. Poiché la presunzione di innocenza è un principio fondamentale del diritto penale, fino al terzo grado di giudizio gli imputati non sono considerati colpevoli. La conferma del buco di oltre venti milioni, secondo i sindacati, necessita di rapido cambio di assetto societario, in assenza di risposte esaustive, si ipotizza uno sciopero generale di tutte le sigle sindacali a salvaguardia dei 160 lavoratori che operano nella struttura.
La speranza che, chi di dovere: la Curia, il Comune, la Regione intervengano per salvare una struttura storica, di grandissima utilità per tutti i cittadini.
Antonello GiustiL’articolo Che ne sarà della “ cittadella della carità “ è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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