Del 9 Novembre 2023 alle ore 14:43Le persone omosessuali e trans* possono ricevere il battesimo e fare da madrine, padrini, testimoni alle nozze.
Riportiamo la nota dell’esperto Francesco Lepore.
Ex audientia Sanctissimi, in data 31 Ottobre, il Dicastero per la Dottrina della Fede, rispondendo ad alcuni quesiti di S.E. Mons. José Negri, vescovo di Santo Amaro, ha disposto quanto segue.
1) Una persona transessuale maggiorenne, può fare da testimone di nozze e può essere ammessa «al compito di padrino o madrina di battesimo». In quest’ultimo caso, «non costituendo […] tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo, di indebite legittimazioni o di un disorientamento in ambito educativo della comunità ecclesiale».
2) Un bambino o una bambina, figlio o figlia di una coppia omosessuale sia per adozione sia per nascita attraverso metodi come la gpa, può essere battezzato/a, a patto che ci sia «la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica (cf. can. 868 § 1, 2° CIC; can. 681, § 1, 1° CCEO)».
3) Una persona omosessuale in coppia può fare da testimone di nozze e da padrino/madrina di battesimo.
Sotto quest’ultimo rispetto, l’ex Sant’Uffizio specifica che «a norma del can. 874 § 1, 1° e 3° CIC, può essere padrino o madrina chi ne possegga l’attitudine (cf. 1°) e conduce una vita conforme alla fede e all’incarico che assume (3°; cf. can. 685, § 2 CCEO). Diverso è il caso in cui la convivenza di due persone omoaffettive consiste, non in una semplice coabitazione, bensì in una stabile e dichiarata relazione more uxorio, ben conosciuta dalla comunità. In ogni caso, la debita prudenza pastorale esige che ogni situazione sia saggiamente ponderata, per salvaguardare il sacramento del battesimo e soprattutto la sua ricezione, che è bene prezioso da tutelare, poiché necessaria per la salvezza.
Nello stesso tempo, occorre considerare il valore reale che la comunità ecclesiale conferisce ai compiti di padrino e madrina, il ruolo che questi hanno nella comunità e la considerazione da loro mostrata nei confronti dell’insegnamento della Chiesa. Infine, è da tenere in conto anche la possibilità che vi sia un’altra persona della cerchia famigliare a farsi garante della corretta trasmissione al battezzando della fede cattolica, sapendo che si può comunque assistere il battezzando, durante il rito, non solo come padrino o madrina ma, altresì, come testimoni dell’atto battesimale».L’articolo Il Vaticano si dimostra inclusivo nei confronti della comunità trans* e delle famiglie omogenitoriali è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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