Del 9 Novembre 2023 alle ore 10:16
L’efficacia, i minori costi e la precisione dei droni li rendono sempre più competitivi rispetto alle truppe aviolanciate.
L’utilizzo dei droni armati in campo bellico è in costante aumento. Negli ultimi anni, questi sistemi hanno dimostrato una crescente efficacia in operazioni di attacco, sorveglianza e ricognizione.
Le principali ragioni di questo successo sono molteplici. Innanzitutto, i droni offrono una maggiore potenza di fuoco e precisione rispetto alle truppe aviolanciate. I droni possono trasportare missili e bombe di grandi dimensioni, che possono essere rilasciati con un’elevata precisione. Questo consente di colpire obiettivi con maggiore efficacia, riducendo i rischi di danni collaterali.
In secondo luogo, i droni sono meno costosi in termini di risorse rispetto alle truppe aviolanciate. I droni non richiedono aerei da trasporto, né attrezzature e armi individuali per i soldati. Questo si traduce in un risparmio significativo per le forze armate.
In terzo luogo, i droni offrono una maggiore precisione nel raggiungimento degli obiettivi. I droni sono controllati da remoto, tramite computer e GPS. Questo consente di colpire obiettivi con maggiore precisione rispetto ai soldati, che sono soggetti a fattori psicologici e ambientali.
In quarto luogo, i droni hanno un costo intrinseco inferiore rispetto alle truppe aviolanciate. Un drone attrezzato costa meno di un essere umano formato e attrezzato. Questo si traduce in un ulteriore risparmio per le forze armate.
In quinto luogo, i droni possono ridurre gli errori dovuti al fattore umano. I droni sono controllati da computer, che sono meno soggetti a errori rispetto agli esseri umani. In tal senso, il contributo dell’intelligenza artificiale avrà sempre maggiore rilievo. Tutto questo può contribuire a ridurre le perdite di vite umane e danni collaterali.
Infine, i droni possono essere utilizzati per effettuare operazioni chirurgiche, che sono altrimenti impossibili o molto rischiose per gli esseri umani. Ad esempio, i droni possono essere utilizzati per colpire bersagli in aree urbane densamente popolate, dove il rischio di danni collaterali è elevato.
Questi vantaggi stanno contribuendo a rendere i droni armati sempre più competitivi rispetto alle truppe aviolanciate. È probabile che, in futuro, i droni saranno utilizzati sempre più spesso in campo bellico, a scapito delle truppe aviolanciate.
Esempi concreti:
Nel 2020, i droni statunitensi hanno ucciso il generale iraniano Qasem Soleimani, responsabile della morte di centinaia di soldati americani in Iraq. (Attacco aereo dell’aeroporto di Baghdad del 2020 – Wikipedia)
Nel 2022, i droni turchi hanno svolto un ruolo decisivo nella guerra in Siria, aiutando le forze governative a riconquistare il controllo di vaste aree del paese (Cosa sono i droni turchi Bayraktar e perché possono far male ai russi – ilGiornale.it).
2022, 2023, ampio utilizzo di droni negli attuali conflitti Russia- Ucraina e Israele- Hamas.
Bibliografia:
Drones and the Future of Armed Conflict Ethical, Legal, and Strategic Implications, Edited by David Cortright, Rachel Fairhurst, and Kristen Wall
Rise of the Drones | Lapham’s Quarterly (laphamsquarterly.org)
L’articolo Droni armati: l’era dei paracadutisti è finita? è già apparso su Il Corriere Nazionale.