Del 7 Novembre 2023 alle ore 07:06L’ultima trovata comunicativa della Regione Liguria è una chiatta galleggiante con a bordo un gigantesco mortaio gonfiabile di 8 metri per 6, che ora è a Londra. Toti rivendica la scelta
GENOVA – Il mortaio gigante e galleggiante affiancato dalla scritta “#Pesto Masterpiece of Liguria“, che da oggi a mercoledì navigherà sul Tamigi in concomitanza con il World Travel Market, non piace al Partito democratico della Liguria. Il capogruppo dem in Consiglio regionale, Luca Garibaldi, critica duramente la nuova proposta di marketing territoriale lanciata dal governatore Giovanni Toti, che in questi giorni è volato a Londra per il lancio della campagna.
TOTI E LA “PASSIONE SMODATA” PER LA COMUNICAZIONE
“Toti ha una smodata passione per la comunicazione; investe una quantità imbarazzante di soldi pubblici su questo, dimenticandosi che dovrebbe pure governare una regione e non solo farsi pubblicità a spese della regione, in una perenne campagna elettorale- attacca- ne abbiamo viste di ogni, dal palazzo di Regione trasformato in un cartellone pubblicitario a led ai 700.000 euro per trasformare la sala stampa in una specie di studio tv, per citare gli ultimi esempi. Ma penso che il massimo lo si sia raggiunto con l’ultima invenzione della giunta: spendere mezzo milione di euro, parole di Toti, per un gigantesco mortaio per il pesto gonfiabile che girerà le capitali europee, partendo da Londra, sul Tamigi”.

Oltre alla cifra spesa, Garibaldi nutre dubbi sull’efficacia della campagna: “Gli inglesi, per fortuna, hanno un grande senso dello humour, ma non so se alla vista del mega mortaio galleggiante decideranno in massa di prenotare le proprie vacanze qui da noi. Io sinceramente, qualche dubbio ce l’ho. Ce la vedete voi Regione Puglia girare con un tarallo alto sette metri lungo la Senna? O il Piemonte promuoversi con una ciotola di bagnacauda gigante lungo le strade di New York? No, vero? Ecco, la Liguria invece spenderà mezzo milione per un mortaio gigante gonfiabile (otto metri per sei) montato su una chiatta galleggiante. Non so se ci saranno anche dei figuranti vestiti da foglie di basilico o da pinoli, ma non mi stupirebbe”.
“CI FAREMO RIDERE DIETRO DA MEZZA EUROPA”
Insomma, sostiene il dem, “se vogliamo promuovere il pesto, bisogna farlo seriamente, non con queste boiate. Ma Toti non ce l’ha un amico? Dico davvero, qualcuno che gli consigli di lasciare perdere. Perché c’è sempre un confine, spesso sottile, tra fare le campagne di comunicazione e marketing e il coprirsi di ridicolo e farci ridere dietro da mezza Europa“. Infine, un’ultima sottolineatura critica alla gestione del marketing territoriale da parte della Regione Liguria: “La giunta è così convinta di quello che in questi anni è stato fatto a livello di comunicazione che, meno di una settimana fa, con una delibera, ha aumentato da 87.000 euro a 130.0000 euro lo stipendio del direttore di Agenzia in Liguria, aumentandone anche lo stanziamento a bilancio di ulteriori 650.000 euro”.
TOTI: “TURISMO NON È FIGLIO DI DIO MINORE, INVESTIREMO ANCORA DI PIÙ“
“Questa campagna è stata realizzata anche e soprattutto grazie all’utilizzo di fondi Fesr perché consideriamo il turismo un fattore determinante di sviluppo. Il fatto che per due passate programmazioni Fesr, realizzate dalle amministrazioni precedenti alla nostra, il turismo non rientrasse nelle possibilità di utilizzo dei fondi credo dia correttamente l’idea di come si considerasse l’industria turistica regionale, come figlia di un Dio minore: un’idea perfettamente in linea con il modello di Liguria portato avanti da chi ora è all’opposizione, una Liguria dimessa, provinciale e marginale”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, rispondendo alle critiche sollevate stamattina dal capogruppo del Pd in consiglio regionale, Luca Garibaldi, sulla nuova campagna di marketing territoriale “#Pesto masterpiece of Liguria”, lanciata a Londra. Il progetto, spiega il governatore, “si ispira a precedenti illustri e di grande impatto e successo, come la campagna varata da Burberry nel 2021 o quella in occasione della Rugby World Cup del 2015: anche in quei casi, furono fatti navigare sul Tamigi riproduzione giganti di oggetti iconici. Se seguissimo i consigli del Partito Democratico, ci troveremmo a parlare del turismo in Liguria in qualche circolo cittadino, dove il pesto sarebbe sicuramente servito a tavola, ma solo alla ormai ristrettissima cerchia di fedelissimi che partecipa alle loro riunioni. Invece, noi parliamo a tutto il mondo, valorizzando e promuovendo le nostre eccellenze. Il nostro pesto è una di queste, squisito e amato da tutti: chissà come mai risulta indigesto solo al Pd”.

 
Infine, Toti si leva ancora un sassolino dalla scarpa: “Prima del nostro arrivo, il Festival di Sanremo, evento visto in ogni serata da milioni di persone in tutto il mondo, promuoveva altre regioni italiane. Dall’edizione 2016, invece, grazie alla collaborazione da noi avviata, la Liguria è tornata protagonista alla kermesse. Tutto questo, è bene ribadirlo per farlo capire a tutti, non è un vezzo: è investimento per il territorio, per creare ricchezza e lavoro, per il benessere di tutto il sistema regionale e, quindi, di tutti i liguri”.  fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.itL’articolo Toti e il pesto galleggiante sul Tamigi, il Pd: “Una boiata ridicola costata mezzo milione di euro” è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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