Del 4 Novembre 2023 alle ore 02:40L’elezione diretta del premier è stata sperimentata solo, in Israele e subito cancellata. IL premierato è definito dalla ministra Casellati“ la riforma delle riforme”.
IL termine premierato indica un sistema parlamentare nel quale, il potere esecutivo sovrasta il potere legislativo e nel quale il primo ministro sovrasta i suoi ministri.
. Oggi nel mondo nessun premier poggia sull’elezione diretta.
IL fine perseguito con le modifiche costituzionali, che introducono il premierato è quello di avere governi stabili ed efficienti.
Altri aspetti sono sottesi come il concetto di democrazia immediata, quella cioè che consente ai cittadini di decidere direttamente sul programma e sulla formula di governo, contrapposta alla democrazia mediata dai partiti.
Inoltre altro aspetto sotteso è il principio di responsabilità, vale a dire la regola che consente sempre di imputare a un preciso responsabile gli atti politici, permettendo agli elettori di premiarlo o di punirlo.
Gli elementi che caratterizzano la riforma della forma di governo sono i seguenti :
1) elezione del capo del governo o Premier, attraverso il collegamento a singoli candidati al Parlamento nel quadro di un sistema elettorale che prevede un premio del 55% rendendo solida la maggioranza; 2) IL Premier ha potere di nominare dei ministri, ma la revoca passa ancora per la sfiducia individuale; 4) IL Premier può essere sostituito da un eletto, in parlamento della stessa maggioranza; 5) IL secondo Premier non eletto dal popolo, potrebbe sciogliere le camere dimostrando di avere  più poteri del premier eletto dai cittadini, e disponendo solo lui dell’arma dello scioglimento delle Camere.
Un secondo premier che potrebbe scatenare la conflittualità con il Premier per sostituirlo. L’elemento di gravità e rappresentato dal fatto, che al secondo Premier la fiducia viene data dal Parlamento.
Una tale riforma della forma di governo, riconosce poteri al Premier di non disponibili in nessun altro ordinamento democratico.
IL ruolo del Parlamento è compresso e trasmutato in organo esecutivo del Premier, degli ordini che il Premier vuole che siano assunti in forma legislativa.
La compressione di ruolo del parlamento risulta dall’elezione dello stesso, in elezione del Premier e dei suoi seguaci. Riteniamo che siffatto modo abbia come esito la perdita di autorità e validità di qualsiasi atto normativo, che appare come volizione di una sola parte politica anzi del titolare di un organo solo. Tali atti come espressione di democrazia hanno ben poco, essendo la rappresentanza compromessa, svuotata, convertita in obbedienza al Premier. Non si comprende poi perché mai un Premier eletto dal popolo debba avere la fiducia del Parlamento.
IL Presidente della Repubblica viene privato, di due ruoli importanti quali la nomina del Presidente del Consiglio e il potere di sciogliere le camere. Appare di evidenza immediata, che questo rappresenta un fattore di potenziale conflittualità con il premier eletto dal popolo. Al netto della continuità di programma la sola possibilità di poter sostituire il Premier è fonte di potenziale conflittualità con il secondo Premier. La norma antiribaltone “ ultraleggera” in quanto il Premier eletto si può cambiare.
IL Presidente della Repubblica può incaricare una sola volta un candidato della stessa coalizione del Premier dimissionario.
Se fallisce il Presidente della Repubblica ne prende atto e scioglie le camere. Non saranno più nominati senatori a vita tranne i presidenti della Repubblica che lo sono per diritto. Nella riforma è assente la sfiducia costruttiva con la possibilità di indicare un nuovo Premier.
Non è da escludere che a riforma approvata Mattarella possa dimettersi. Comunque non esiste, in Parlamento la maggioranza dei due terzi, in ciascuna camera per evitare il referendum confermativo alla riforma approvata con introduzione del Premierato all’italiana.L’articolo IL Premierato all’Italiana è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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