Del 3 Novembre 2023 alle ore 14:45Agire l’utopia.
Parte da questo il BiG – Bari International Gender Festival, festival transfemminista di performance e cinema, giunto alla sua X edizione.
BiG Dream è lo spunto teorico di quest’anno, un sogno inteso come indagine artistica, in grado di sfumare, qui e ora, la linea di demarcazione tra onirico e attuale, con gli occhi spalancati sull’arte contemporanea.
Ivo Dimchev, Barbara Voghera, Simone Aughterlony, Reina José Galindo, Paul Preciado, Rrose sono solo alcuni dei nomi che compongono il programma, fittissimo, dal 3 al 30 Novembre, per un festival che promette di aprire, nel capoluogo pugliese, uno squarcio sulla scena contemporanea delle arti visive e performative, fra prémière nazionali e performance inedite, corpi vibranti di desiderio come motore di trasformazione e di questioni politicamente attuali, che partono dal genere per allargare lo sguardo.
30 appuntamenti, 50 ospiti internazionali, 15 venue tra teatri, sale cinema, palazzi nobiliari, pinacoteche, aule universitarie, castelli, chiese sconsacrate, spazi indipendenti e polifunzionali: vivere il BIG | Bari International Gender Festival significa anche immergersi nella realtà di un tessuto architettonico e sociale multiforme, approcciare tutte le forme della vita urbana e dotarsi di strumenti espansi di percezione del reale, attraverso la visione di opere e artisti provenienti da Bulgaria, Svizzera, Germania, Cile, Spagna, Inghilterra, America e Italia, privilegiando soprattutto le espressioni e le realtà provenienti da Centro Italia e Sud Italia.
«Avere qui a Bari Caterina Zevola del Palais de Tokyo di Parigi che conversa con Simone Aughterlony, ospitare la militanza artistica di Ivo Dimchev al Teatro Kursaal, la storica compagnia Lenz con Barbara Voghera con il suo Hamlet Solo al Castello Svevo, solo per citare alcuni nomi, richiede un lavoro di relazione poderoso che la squadra del BiG è felice di presentare.» Lo dichiara Tita Tummillo, co-direttrice artistica del Festival, promosso dalla Cooperativa Sociale ALICE.
«Dal Ministero della Cultura alla Regione Puglia, dal Comune di Bari all’Apulia Film Commission, passando per il Teatro Pubblico Pugliese e l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ma anche l’Istituto di Cultura Francese, la fondazione svizzera Pro Helvetia, l’Ambasciata e il Consolato Generale dei Paesi Bassi. La rete che abbiamo costruito nel corso degli anni davvero avvolge mezza Europa, a partire dalle istituzioni locali, e questo è quanto permetterà al sogno di materializzarsi.»
Aggiunge Miki Gorizia, co-direttore artistico del BiG.
L’apporto fondamentale dell’artista Pamela Diamante, al lavoro su un focus fra performance e arti visive, ci consente di apprezzare le opere di Reina José Galindo, che Marina Abramovic seleziona tra i 5 artisti più interessanti al mondo nel campo della performance: lavori potenti sulla violenza di genere, sulle soggettività razzializzate e sulle dinamiche di potere che disegnano gerarchie.
Subito dopo il Festival del Cinema di Roma, arriva a Bari grazie al BiG il documentario Orlando, ma biografie politique del filosofo Paul Preciado: un manifesto che si avvale delle testimonianze di 26 persone trans e non binarie tra gli 8 e i 70 anni per dare voce a chi che non ha ancora ottenuto riconoscimento e visibilità, politica e sociale.
Questo è solo un assaggio, ma non vogliamo svegliarvi.
Per continuare a sognare, consultate il programma completo sul sito www.bigff.itL’articolo BiG – Bari International Gender Festival 2023 è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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