di Monica Montedoro
Ho conosciuto la figura di Levi-Civita per caso tempo fa. Mi sono incuriosita alla sua storia ed ho cercato di approfondire chiedendo aiuto al Dipartimento di Matematica dell’Università di Padova. Ho trovato la gentilezza di Franco Cardin – Professore Emerito di Fisica Matematica che tanto ha scritto sulla materia e sullo stesso Tullio Levi-Civita. Ringrazio, dunque, il Prof. Cardin per avermi supportata soprattutto, ma non solo, nella parte tecnica.

   25 novembre 2016 – L’Università di Padova intitola il Dipartimento a  Tullio Levi-Civita
Tullio Levi-Civita nasce il 29 marzo 1873, a Padova, da Giacomo Levi-Civita, avvocato Garibaldino, e Bice Lattes.
Il padre difende, a Padova, i frati degli Eremitani contro la famiglia dei nobili veneziani Gradenigo che volevano staccare gli affreschi giotteschi della Cappella degli Scrovegni, allora di loro proprietà, per venderli ai musei inglesi. Grazie al suo intervento la Cappella viene, in seguito, acquisita dal Comune di Padova. Diviene, poco più tardi, sindaco della città e rimane in carica per molti anni. Di sé dice: “Mi definisco partigiano delle affermazioni precise”. Frase che identifica anche il figlio che nel suo studio aveva, oltre a tre pareti piene di libri, una dedicata alla foto di suo padre ed a quella di Garibaldi.
 
Il giovane Tullio frequenta il Liceo Tito Livio, ha come professore di Matematica Paolo Gazzaniga, insegnante efficacissimo e valente cultore di teoria dei numeri, che fu, tra l’altro, segretario della rivista Mathesis nel biennio 1909/10.
Arriva alla Maturità nel luglio del 1890, all’età di 17 anni, con risultati brillanti. Si iscrive, in seguito, al corso di laurea in matematica dell’Università di Padova, laureandosi nel 1894. Qui, il grande incontro della sua vita scientifica, Gregorio Ricci Curbastro. Nel 1898, a soli ventiquattro anni, diventa titolare a Padova della cattedra di Meccanica razionale, disciplina alla quale da rilevanti contributi e su cui scrive un grande trattato in collaborazione con Ugo Amaldi.
È il fiorire della moderna Geometria Differenziale: la Teoria degli Invarianti, il Calcolo Differenziale Assoluto.
La Derivata Covariante: fu introdotta da Gregorio Ricci Curbastro nel 1888 e
in seguito, sviluppata con Tullio Levi-Civita in teoria metrica Riemanniana, fino
alla definitiva sistemazione nell’importante articolo di rassegna, sollecitato da Felix
Klein, del 1901.
Questa teoria viene, però, accolta con freddezza dalla comunità e sia Tullio Levi-Civita che Ricci, da quell’anno, non ritornano oltre sulla geometria differenziale.
Tullio Levi-Civita rientra ad occuparsene con la corrispondenza epistolare con Einstein nel 1915.
Il carteggio con Einstein, 1915 
Nel gennaio 1915 Tullio Levi-Civita legge l’Entwurf1 (Bozza n.1) ed è per lui una folgorazione: è la teoria sua e di Ricci che diventa ‘fisica’.
Scrive subito ad Einstein: è una bellissima teoria, ma c’è un errore! Un certo tensore di curvatura che Einstein propone non ha quelle caratteristiche di covarianza che la teoria geometrica, che ora sta diventando fisica, prevede.
Einstein nega, la corrispondenza è fittissima.
Alla fine, Einstein ammette e lo ringrazia.
 

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