Del 1 Novembre 2023 alle ore 11:11BARI – «Sabato 28 ottobre ho partecipato con il segretario generale del Partito Meridionalista, Michele Ladisa a Bari al terzo (consecutivo) sit-in “STOP al genocidio del popolo palestinese”.
Persone “libere e pensanti” hanno protestato per una “giusta causa” ed hanno riempito la piazza barese di bandiere, striscioni e cartelloni dei colori rosso, bianco, nero e verde. I colori della bandiera palestinese. C’erano tantissime persone, non solo militanti politici e sindacalisti. Abbiamo incontrato studenti universitari marocchini, egiziani, libanesi ed altri provenienti dalla Cisgiordania e Striscia di Gaza. Toccanti le testimonianze di quest’ultimi.
Il segretario Michele Ladisa nel suo intervento ha focalizzato vari punti: appello alla Comunità Internazionale (ONU) per il “cessate il fuoco immediato”; fermare il genocidio, in corso, del popolo palestinese: 8.306 civili morti, di cui 3.457 bambini e 21.048 feriti (fonte: Ministero della Sanità di Gaza, 30 Ottobre) e sostegno all’unica “soluzione diplomatica” praticabile e pluri-condivisa: DUE POPOLI, DUE STATI.
L’intervento del segretario si è concluso con una litania al “potere mediatico” del giornalismo mainstream nazionale ed occidentale, che mostra solo l’informazione che piace agli uffici stampa governativi, della Commissione Europea e della Casa Bianca, per falsificare la complessità della realtà.
La Questione palestinese merita alcune considerazioni.
Partendo dalla constatazione che le azioni terroristiche di qualsiasi genere vanno condannate e che i miliziani del movimento politico di Hamas abbiano commesso crimini contro i civili israeliani ciò non giustifica, che le forze armate israeliane commettano crimini di guerra (bombardando aree residenziali ed utilizzando armi al fosforo bianco) contro i civili palestinesi ed è ciò a cui stiamo assistendo in queste settimane.
Fatale la testimonianza dell’ex-premier e generale israeliano, Yitzhak Rabin, che morì assassinato nel 1995: “…Purtroppo Hamas lo abbiamo inventato noi israeliani, e la ragione è semplice: l’OLP di Arafat era un pilastro di laicità e piaceva troppo a tutto l’Occidente” . Ma, il diritto alla difesa di Israele non è altro che una licenza di “pulizia etnica” contro i palestinesi intrapresa dal governo Netanyahu (politico sionista ed ex-militare) non proprio amato dalla maggioranza degli israeliani.
Storicamente palestinesi ed ebrei sono popoli fratelli, come ucraini e russi. Hanno radici comuni, culturali, religiose e storiche. Gli ebrei hanno sempre convissuto con i musulmani, l’Islam a differenza del cristianesimo non li perseguitava.
Lo Stato di Israele, dalla sua fondazione (1948), è una roccaforte dell’imperialismo USA e britannico in Medio Oriente, per contenere i paesi arabo-islamici. Questo esperimento si basa sull’odio tra due popoli fratelli e la persecuzione del più forte, sul più debole. E cos’è allora l’Ucraina post-EUROMAIDAN (2014) se non un tentativo di creare un Israele in Europa orientale, che aderisca alla NATO con lo scopo di contenere l’espansione della Federazione Russa, separando e mettendo in contrapposizione due popoli slavi (ucraini e russi)?Ad oggi, la “causa palestinese” è abbracciata da moltissimi governi, autocrazie e popolazioni di Stati medio-orientali, come: Egitto, Qatar, Arabia Saudita, Giordania, Siria, Libano, Yemen, Turchia, Iran, Pakistan. Dalle analisi delle informazioni, senza nascondere un fiume carsico di soldi sporchi, lo scenario più realistico è l’allargamento dei fronti armati.
Non posso che essere dalla parte della Palestina e contrario a questa guerra che, a differenza di altri conflitti, ha il potenziale per degenerare in qualcosa di molto più grande e apocalittico, che non confina al solo Medio-Oriente.
Dovremo dare il giusto peso ai fatti e far pace con il cervello e con la storia. L’umanità è, nuovamente, a un bivio».
L’articolo Israele-Palestina: il Golia con Davide al contrario. L’umanità è, nuovamente, a un bivio è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.