Del 1 Novembre 2023 alle ore 20:36Il fascino della Namibia è molteplice, ma certamente si rimane colpiti soprattutto dagli animali.
All’arrivo a Windhoek, la capitale, la prima cosa da fare è procurarsi un mezzo con autista. Si può noleggiare di tutto, anche un jet: ma per visitare il paese è fortemente sconsigliato andarsene in giro da soli, perché in caso di guasto o incidente si rimarrebbe lì da soli appunto…
I percorsi sono molti, tutti interessanti; la prima tappa è comunque l’accomodation ovviamente, e c’è solo l’imbarazzo della scelta. In Namibia ci sono semplici lodge, ma anche molti resort bellissimi, i più grandi con varie piscine, anche tre o quattro; ma dopo aver nuotato a volontà, si può farsi accompagnare con la jeep del resort in giro per il parco naturale. Sì, perché questo paese ha fatto una scelta intelligente: invece di creare un unico grande parco con gli animali, è stato dato un parco in dotazione a ciascun lodge o resort. In tal modo si sono resi possibili gli avvistamenti anche senza uscire dal territorio delle strutture, le quali sono tenute ad occuparsi del terreno e degli animali ma hanno una notevole contropartita in termini turistici: infatti i viaggiatori sono facilitati, e possono scegliere quando uscire dal parco del resort per visitare il paese e quando rimanere all’interno. Si incontrano antilopi come le springbok o l’orice, iene, bufali, zebre, rinoceronti, leonesse e giraffe; meno frequenti gli elefanti. Il felino più bello è comunque il ghepardo, che viene chiamato “cita”(a noi questo nome ricorda la scimmietta di Tarzan…): può superare gli 80 Km/h, ed è inconfondibile con le due parentesi nere ai lati del naso che incorniciano la parte centrale del muso…Magnifico.
Sulla costa si possono trovare barche che accompagnano i turisti a vedere molti pinguini e migliaia di foche, magari con un pellicano a bordo come attrazione; i pinguini sono piccoli, somigliano a quelli in Madagascar o Sudafrica.
Si esce volentieri dalla struttura per risalire a piedi la famosa duna 54, o per visitare il deserto del Kalahari o la Skeleton Coast sull’Atlantico, certo.
Ma quando ci si alza al mattino e si vedono nel giardino davanti alla camera intere famiglie di facoceri a pascolare…beh, credetemi: a volte si arriva tardi a colazione.
Sandra Fallaci©L’articolo Il paradiso degli animali è già apparso su Il Corriere Nazionale.