Del 31 Ottobre 2023 alle ore 16:25di Franco Faggiano *
Il Medioevo trattato normalmente è quello europeo. Quello orientale, invece, è legato ad una nicchia di cultori. In questa trattazione verrà evidenziato brevemente proprio il Medioevo dei Samurai e il legame con l’arco da parte di questi valorosi guerrieri. I Samurai possono essere considerati i cavalieri del Giappone Medievale. E come i cavalieri dell’Europa medioevale, essi nacquero come élite militare, trasformandosi, poi, anche in élite sociale, anche se non necessariamente nobile. La cessazione ufficiale della classe dei samurai è datata 1876, quando l’uso della spada venne vietato a tutti, fatta eccezione per l’esercito nazionale del Nuovo Giappone. Al riguardo, si consiglia di vedere il film “L’ultimo Samurai” con Tom Cruise, per avere un’idea di massima del periodo e dei fatti, anche se palesemente adattati per la pellicola, dove un Samurai dei Satsuma, il grande Saigo Takamori, ritenne di non poter sopportare oltre e scatenò una rivolta contro questo nuovo ordine. Egli – come si vede anche nel film – venne fronteggiato dall’esercito equipaggiato con fucili di provenienza americana e sconfitto. Gli eroici Samurai, armati di spade e archi e frecce, vennero trucidati in massa e a Saigo, non rimase che suicidarsi nel modo a loro consono, chiudendo definitivamente la grande secolare epoca dei Samurai. Significativo è il dato che i samurai, soprattutto quelli dei gradi inferiori, diventarono i protagonisti della storia nazionale giapponese ed espressero la quasi totalità dei grandi dirigenti politici fino agli inizi del XX secolo.
Ritornando al Medioevo, incerta è invece la nascita dei Samurai. E incerto anche il perché nacquero. Tuttavia vediamo alcuni aspetti per meglio comprendere questa complessa ed affascinante figura. Samurai significa letteralmente “coloro che servono” e sono tre i fattori chiave per identificare le origini di questa classe guerriera: la classe sociale, il valore militare ed il servizio prestato ad altri. Nel VII secolo, quindi nei primi anni del Medioevo, troviamo già un accenno ad uno di quei ruoli che il futuro samurai avrebbe dovuto ricoprire: l’arciere a cavallo. Una figura che, sembra, avesse già raggiunto uno status d’élite. Interessante è leggere alcune cronache del periodo Heian, riferite all’Imperatore Temmu e all’uso degli arcieri a cavallo, descritte nel Nihongi. Per spiegare, però, la natura elitaria dei Samurai, si deve comprendere la tendenza che certe famiglie, fin dall’VIII secolo, avevano nel cercare di ottenere un’eccellente reputazione nell’uso delle arti marziali. Anche se è solo nel X secolo che si osserva la concreta nascita delle “casate di guerrieri Samurai”. Una delle caratteristiche principali dell’élite dei Samurai era la tendenza ad una certa esclusività di classe, la cui appartenenza era ritenuta un privilegio riconosciuto da tutti, tanto che si rendeva necessario qualche commento se questo veniva a mancare. Un esempio ci è dato dal commento espresso su un certo samurai che, nonostante non appartenesse ad una casata di guerrieri, era coraggioso e guerreggiava seguendo la regola dell’”Arco e della Freccia”. Questa frase, kyusen no michi, “la Via dell’Arco e del Cavallo”, precede il più tardo bushido, “la Via del Guerriero” ed implica l’esistenza di certi criteri comuni di condotta e di comportamento che sono di diritto prerogativa di un’élite.
Samurai
Si possono vedere in questo, diverse similitudini con la nobile cavalleria europea e il codice cavalleresco li contraddistingueva. E a proposito di similitudini con la nostra Europa, anche in Giappone esistevano i monaci-guerrieri. Erano gli sohei, che pur diversi nelle finalità e nel credo religioso, erano temutissimi, al pari dei nostri grandi Ordini quali Templari, Teutonici ecc. La congrega di monaci-guerrieri più crudeli apparteneva all’Enaryaku-ji, il principale tempio del Monte Hiei. Questi era anche una fortezza naturale con un esercito fisso di diverse migliaia di monaci. I monaci in questione erano sì, guerrieri formidabili, ma inaffidabili per qualsiasi alleanza in quanto il loro unico ed esclusivo interesse era dedito al Tempio. I Samurai temevano i monaci, e fronteggiarli voleva dire ottenere grossi meriti. E anche in questo, si può notare, al pari dei cavalieri secolari nei confronti degli ordini monastico-guerrieri europei, il rispetto e il timore che caratterizzano gli uni nei confronti degli altri. A proposito di aspetti religiosi è curioso scoprire che ci sono stati anche Samurai di fede cristiana, come il noto samurai Takayama Ukon, che venne battezzato, insieme a suo padre anch’egli samurai, all’età di undici anni con il nome di “Justo”. Il cristianesimo, portato dai Gesuiti in Giappone, ebbe sempre vita difficile, soprattutto in alcuni periodi come quello che culminò con il martirio di ventisei Santi a Nagasaki il 5 febbraio del 1587.
Fatta questa singolare parentesi, ritorniamo al samurai guerriero e all’arco. È infatti nel periodo Kamakura (dal 1192 al 1333 circa), che possiamo trovare tanti episodi di battaglie dove l’arco è un elemento bellico determinante per le sorti delle battaglie. Ed è chiaro che in questo breve scritto non possiamo evidenziare tutto il periodo e le relative battaglie. Vale la pena, però, di soffermarsi sul suo eroe più famoso Kusunoki Masashige. Nella prima metà del XIV secolo, caratterizzata dall’epica guerra tra le Corti, Kusunoki Masashige diventò per le sue abilità e, soprattutto, per la sua lealtà verso il legittimo Imperatore, il modello di perfezione di tutti i Samurai tanto che le sue gesta entrarono immediatamente a far parte della storia. E in una più recente raffigurazione di Kusunoki Masashige, lo si vede impugnare un arco, probabilmente a sottolineare che il samurai continuava ad essere sostanzialmente un arciere.
* Franco Faggiano, arciere dal 1985. Dal 1994 si è dedicato all’archery training e al medieval re-enactment. Nel 1997 ha fondato il sodalizio nazionale Corporazione Arcieri Storici Medievali di cui è l’attuale Presidente. Relatore a conferenze e convegni. Ricercatore storico e saggista, fin dal 1988 ha collaborato giornalisticamente con diverse case editrici. Inoltre, nel 2006, ha pubblicato con la casa editrice Penne e Papiri un libro di saggistica a carattere storico-religioso dal titolo “Arcieria & Cavalleria“.
Bibliografia:
I guerrieri Samurai di Stephen Turnbull – Fratelli Medita Editori
Enciclopedia Europea – Garzanti
Fonti fotografiche:
Wikipedia
L’articolo Il Medioevo dei Samurai è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.