Erasmo da Rotterdam temeva che ad indurre gli umani alla guerra fosse la pazzia.
Ma, da Erasmo ad oggi, l’umanità si è sciroppata un altro mezzo millennio di cultura, che ci ha regalato le conquiste spaziali, i satelliti per telecomunicazioni e l’intelligenza artificiale; ma ancora nessuna testa d’uovo riesce a pensare qualcosa di razionale alternativo alla guerra. Tutti i potenti del mondo sono fermamente convinti che la pace si conquista solo a mano armata. Invece le atrocità attuali della guerra ci stanno dimostrando che la guerra produce più terroristi di quanti sopprime.
Più che la pazzia, temo che a fregarci sia la “stupidità“. La povertà di fantasia e creatività ci rende più bellicosi degli animali feroci. Specialmente i potenti pensano tutti da razionali ma non pochi agiscono da criminali.
Non siamo ancora abbastanza allenati a pensare da matti per attuare soluzioni concretamente razionali. Perché si esce dalla finta, miope ed egoistica razionalità, solo dopo aver pensato diversamente: “da matti”.
Che è lavoro precluso al 90% e passa dei potenti, che davanti al problema spaccacervello del “bene comune” si squagliano come neve al sole.
Nel corso dei millenni l’umanità ha inventato la religione alternativa alla politica, la filosofia alternativa alla religione, la scienza alternativa a tutto, e ora stiamo smanettando con l’intelligenza artificiale alternativa alla naturale, e magari sostitutiva anche dell’uomo in carne ed ossa; ma nessuno ha ancora inventato una brutta copia di “convivenza civile pacifica“, che sia di diritto e di fatto alternativa alla guerra.
Vi faccio un esempio. Se si ha notizia di un crimine in corso, le forze dell’ordine corrono per scongiurare il peggio. Ma se un popolo invade un altro e uccide migliaia di persone con una ferocia senza precedenti, tutti i 200 popoli del mondo e relativi governanti, non alzano il fondo schiena dalle poltrone per correre a fermare la guerra e aiutare il popolo invaso, disarmando l’invasore.
Senza fretta, mentre i morti crescono in maniera esponenziale, si interrogano per capire in che modo possono contribuire a tenere acceso il “miracoloso” rogo della guerra inviando armi e munizioni al popolo perdente, per istigare il vincente (che certo non ha nessuna intenzione di perdere) ad alzare il livello della sua aggressività criminale e devastativa.
Perché nella demenziale civiltà dei consumi, la distruzione è un eccellente moltiplicatore di lavoro, produzione, commercio, profitti, tributi, tangenti e privilegi per le classi dirigenti, a parte i “poveri” affari trilionari per il mondo finanziario e le industrie belliche, che possono svuotare gli arsenali pieni e riprodurre altre armi sempre più produttive di distruzione e morte.
Quindi il problema è capire in che modo si può pensare così intensamente da matti, da spezzare questa interminabile spirale di miopia e di stupidità che sta portando i potenti “razionali” del mondo a distruggere l’umanità e il pianeta.
Chi avesse elaborato qualche ipotesi “pazza”, su come spegnere pacificamente il rogo della guerra ucraina e israeliana, credo che ora si trovi nel momento giusto per esporla.
Mahatma Gandhi diceva:
“Il giorno in cui il potere dell’amore supererà l’amore per il potere,
il mondo potrà scoprire la pace“.
Se la guerra ha bisogno di soldati armati, forse alla pace basterebbero soldati pensanti: “armati di cuore e cervello”. Per fare, sul fronte di guerra da scudo umano in difesa delle popolazioni inermi, di chi non ha i mezzi per scappare né la forza per combattere. Per contrastare la fissazione mondiale della guerra, che dalle caverne ad oggi ancora non trova ostacoli sul suo cammino, nemmeno ora che si rischia l’apocalisse atomica.
Perciò, chi è stanco di fare la guerra, metta in moto il cervello e pensi da matto in che modo la pace possa vincere la guerra. In che modo la “pazzia” possa vincere la “razionalità” genocida dei potenti guerrafondai.
Per ora la guerra dei “razionali”, affollatissima di Generali, capi di Stato, Scienziati, eserciti e armamenti, promette benessere, civiltà e pace, ma restituisce, anche in quelle spacciate per primissime potenze mondiali: ferocia criminale e “pace eterna”.
Franco Luceri