Del 26 Ottobre 2023 alle ore 20:57L’eterna commedia fra l’Ilva e lo Stato oggi si arricchisce di una nuova pagina, l’ultima in ordine di tempo, la trattativa diretta con Arcelormittal del ministro Fitto per il suo rilancio, o forse solo per la sua sopravvivenza. Di questo accordo il socio pubblico di Acciaierie d’Italia, Invitalia, come anche il MEF non erano a conoscenza. La trattativa per altri 5 miliardi è stata fatta direttamente da Fitto con gli indiani di Arcelor, che sono i soci di maggioranza con il 62% della società di Taranto contro un 38% di INVITALIA, che con il suo amministratore delegato, Bernardo Mattarella, si è fortemente lamentato dell’accaduto con una lettera che Invitalia ha inviato ai vertici di Acciaierie d’Italia. In tutto questo bailamme il presidente di Acciaierie d’Italia Holding Spa, Franco Bernabè ha annunciato le sue prossime dimissionia umentando il caos già in atto da quasi un anni, voci di ben informati parlano di unatrattativa, riservata, tra governo e Arcelormittal Italia per un futuro accordo che escluderebbe Invitalia. Tutte queste manovre sarebbero osteggiate dai sindacati che restano la base per migliaia di lavoratori. A dimostrazione del dissenso hanno tappezzato la città con manifesti giganti in cui attaccano Lucia Morselli, amministratrice delegata di Acciaierie d’Italia. Anche dal punto di vista economico la situazione della Ilva è fortemente precaria, con Eni ci sono debiti pregressi, la sesta rata del piano di rientro, di 285.000 euro, del 2022, non risulta pagata. Il ricatto occupazionale ha sempre condizionato tutte le trattative sindacali, al 31 gennaio 2023 i dipendenti erano 10.041.
Lo scenario non si presenta roseo per la ex Ilva, il fatturato è sceso drasticamente da 2,5 miliardi a 1,6 dello scorso anno, parte è dovuto alla pandemia ma la fermata dell’altoforno 2, ha dato il colpo di grazia. La crisi mondiale dell’acciaio ci ha di fatto messo fuori mercato, la concorrenza spietata, anche da parte dei proprietari dell’ex ilva di Taranto, in India, in Germania, in Lussemburgo dove il gruppo è il più grande datore di lavoro. Con l’ultimo decreto “ Salva Ilva “ il numero 15, per l’esattezza, del 18 luglio 2023 si evitano, dissequestro e confisca degli Impianti bloccando l’azione della Magistratura e dando le condizioni miglioriad  Arcelor per acquistare i rami d’azienda che attualmente sono solo affittati.
L’articolo 5 del Decreto Legge che recita testualmente “ Le sanzioni interdittive non possono essere applicate quando pregiudicano la continuità dell’attività svolta in stabilimenti industriali o parti di essi dichiarati di interesse strategico nazionale.
Antonello GiustiL’articolo Ex Iva gioie e dolori            è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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