Del 21 Ottobre 2023 alle ore 09:21Editoriale di Daniela Piesco co-direttore Radici 
Dieci giorni di chiusura non possono bastare ad arginare l’emergenza. Di qualsiasi emergenza si parli, dal terrorismo all’immigrazione incontrollata.
È chiaro tutti vorrebbero che in dieci giorni scoppiasse la pace tra Israele e Palestina. Ma i dubbi che non vada così crescono ogni ora di pari passo con  le certezze che l’emergenza sia più lunga. La Francia va avanti chiudendo le frontiere da tempo. Ci sarà una valutazione alla fine dei dieci giorni, ma non si scarta una proroga.
Difatti  in base al regolamento, in questo caso, in cui è stata attivata la procedura straordinaria,la prima sospensione non può superare i 10 giorni mentre le eventuali successive proroghe possono arrivare anche a periodi di 20 giorni ciascuna, sino ad un massimo complessivo di due mesi. Raggiunto il termine massimo, è possibile attivare la procedura ordinaria, prorogando la sospensione Schengen di ulteriori quattro mesi, fino ad un totale complessivo di sei mesi.
Firmato il 14 giugno 1985 a bordo della “Maria-Astrid”, un battello ancorato per l’occasione in un piccolo porto lussemburghese sulla Mosella, il trattato di Schengen sancisce la libera circolazione in Europa. Da quando è entrato in vigore, è stato sospeso diverse volte: un centinaio dal 2006, secondo i dati della Commissione europea. Si tratta di sospensioni temporanee che i diversi Paesi possono decidere in caso di minaccia per l’ordine pubblico o per la sicurezza nazionale
A metterlo a dura prova è da sempre il terrorismo.
Oltre all’Italia, hanno preso questa decisione Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia. A questi si aggiunge anche la Norvegia, che aderisce a parte del trattato pur non facendo parte dell’UE.
L’auspicio è che la situazione possa tornare alla normalità il prima possibile ma non è dato saperlo e questa scelta è collegata alle tensioni internazionali. Per questo bisogna avere la massima attenzione. Fondamentale oggi avere un controllo importante del territorio,ancor più che in passato. Già vivevamo un momento difficile per l’arrivo di ingressi illegali nel nostro territorio.L’intensificazione dei controlli al confine con la Slovenia non è una misura che ha preso il governo dal punto di vista ideologico. È una misura assolutamente pragmatica, nell’ottica della sicurezza interna.L’articolo Italia sospende trattato di Schengen: dal 21 ottobre controlli alla frontiera con la Slovenia è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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