Del 20 Ottobre 2023 alle ore 00:05La rilevazione presenze è qualcosa di molto importante per le aziende, in quanto va a influire su pratiche amministrative basilari quali, ad esempio, le buste paga. Inoltre, quando impostata in maniera ottimale, influenza positivamente la gestione dei dipendenti.
Il badge è un sistema di timbratura che è andato a sostituire il tradizionale cartellino, di cui riesce a superare i limiti storici, a cominciare da una semplificazione per quanto riguarda le operazioni di acquisto e archiviazione.
Questo perché permette al lavoratore può realizzare le operazioni di timbratura sia in entrata che in uscita, in maniera più rapida e semplice.
I dati vengono salvati all’interno di un lettore, in cui risultano processati per poi venire
restituiti all’interno di un programma che viene utilizzato dall’amministrazione.
Tuttavia, il badge non si rivela sempre la soluzione migliore per rilevare le presenze dei
propri dipendenti. Quali sono i limiti di questo sistema? E quali le alternative più efficaci?
Badge: come funziona
Per poter funzionare il badge necessita di una tessera di tipo plastificato (detta badge), di un lettore apposito e di un software da installare nel computer che serve per restituire i dati una volta elaborati.
Si tratta di componenti che sono solitamente commercializzate all’interno del medesimo pacchetto. Ogni dipendente dovrà essere dotato di badge personale, da associare a un profilo nel software predisposto all’elaborazione dei dati.
Il meccanismo è molto simile a quello del classico cartellino. La persona che utilizza la
tessera la avvicina al lettore, il quale riconoscerà la tessera e registrerà la timbratura.
Gli ultimi passaggi, li abbiamo accennati in precedenza ma ci torniamo sopra volentieri,
vedono i dati elaborati dal lettore, trasferiti a dei server predisposti allo scopo e infine
restituiti, dopo esser stati lavorati, su un software: è da qui che il comparto amministrativo visualizza la totalità delle timbrature.
La rilevazione delle presenze tramite badge consente di effettuare la registrazione dell’orario che la persona dedica effettivamente allo svolgimento delle sue mansioni. Il badge va passato sul lettore all’entrata e all’uscita; alcune aziende lo prefissano anche in occasione delle pause.
Badge: quali sono i limiti e quando è una soluzione valida.
Il badge è solo uno dei sistemi che si possono adottare per la rilevazione delle presenze ed è considerato in diversi casi superato.
Pur essendo più resistente e pratico del cartellino tradizionale, presenta la tendenza a
smagnetizzarsi. Inoltre, è facile che venga smarrito, con la conseguenza per l’azienda di doverne consegnarne uno nuovo e persino predisporre una scorta.
In quali casi utilizzare il badge è una buona idea? Ecco le situazioni in cui può rivelarsi
un’opzione valida:
● I dipendenti lavorano in sede.
● I dipendenti operano presso il cliente o il domicilio e hanno facilità a raggiungere la
sede dell’azienda o un’area preposta al posizionamento del lettore.
● Si ha modo di acquistare più lettori, in numero uguale alle sedi dell’azienda, e più
badge di scorta.
E se non si volesse utilizzare il badge ma nemmeno adoperare il vecchio sistema del
cartellino? Le opzioni alternative non mancano, vediamole insieme.
Le soluzioni alternative al badge per la rilevazione delle presenze
Le soluzioni che si possono utilizzare al posto badge per la rilevazione delle presenze sono diverse. Alcune aziende decidono di impostare la timbratura tramite pc, predisponendo un pulsante attraverso cui il dipendente mostra che è operativo.
Una seconda opzione è quella di fornire un badge in versione mobile ai dipendenti, che
possono avvicinarlo a un terminale di tipo portatile. Quest’ultimo ne definisce la
geolocalizzazione.
C’è poi la rilevazione biometrica, in cui il dipendente timbra attraverso l'impronta digitale oppure avvicinando il volto a un apparecchio di riconoscimento facciale.
Infine, ed è a oggi l’opzione più all’avanguardia, si può disporre un’app specifica per la
timbratura, consultabile da pc ma anche da mobile, uno dei sistemi più intuitivi e innovativi.
Come funziona? Il dipendente scarica l'applicazione sullo smartphone oppure vi accede tramite il computer. Viene per lui predisposta un’area riservata e in quanto tale perfettamente rispondente ai dettami della privacy.
La timbratura avviene all’interno di una sezione preposta allo scopo e di facile
individuazione. Viene inviata a un programma che elabora i dati e li restituisce agli
amministratori e al dipendente.
Quali sono i vantaggi che derivano dal fatto di scegliere un’app di timbratura al posto del badge? Ce ne sono diversi, a cominciare dal fatto può essere utilizzata sia dai dipendenti che lavorano presso la sede dell’azienda sia da quelli che invece operano da remoto oppure sono in trasferta.
Questo perché il programma per la rilevazione delle presenze viene sviluppato in cloud,
senza che vi sia bisogno di impostare un lettore fisico né tantomeno una tessera.
Vi è inoltre un risparmio in termini di costi e un valore aggiunto nella gestione delle
operazioni che ruotano intorno al badge, a cominciare proprio dalle buste paga, per le quali viene predisposto l’invio e l’accessibilità al dipendente all’interno dell’app.L’articolo Badge: cos’è, come funziona e perché non è la soluzione migliore per la rilevazione delle presenze dei dipendenti è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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