Del 18 Ottobre 2023 alle ore 18:03Prosegue da parte dell’organismo presieduto da Quarto l’esame delle tre proposte di legge. Auditi i dirigenti generali Tricomi e Piemontese
La terza Commissione consiliare permanente, presieduta da Piergiorgio Quarto, riunitasi stamane, ha audito il dirigente generale del dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, Roberto Tricomi, sulla proposta di legge “Benefici per la salvaguardia delle risorse idriche”, di iniziativa del consigliere Aliandro e sulla pdl “Istituzione del Piano regionale per la Transizione Ecologica (PRTE)”, d’iniziativa dei consiglieri Baldassarre, Braia, Giorgetti, Polese e Sileo.
“Con la proposta di legge riguardante benefici per la salvaguardia delle risorse idriche – ha precisato il proponente Aliandro – si prevede un contributo in favore di quei Comuni nei cui territori sono presenti sorgenti da cui si attinge l’acqua da immettere in rete. Si prevede, altresì, di riconoscere una quota del predetto contributo anche a quei Comuni, confinanti con quelli in cui sono presenti sorgenti, nei cui territori ricadono in parte le aree di salvaguardia di dette sorgenti”. “Al fine del riconoscimento del contributo di compensazione ambientale e della successiva liquidazione ai Comuni macrofornitori della risorsa idrica – ha fatto presente il consigliere – si rende necessario proporre la presente proposta di legge recante anche la previsione delle opportune poste finanziarie occorrenti”.
Dall’intervento del direttore Tricomi emersa le necessità di definire il quadro legislativo ai fini dell’erogazione entro l’anno dei contributi maturati nell’annualità 2022.
La commissione ha preso in esame la possibilità di definire un automatismo per le annualità successive, riservandosi la facoltà di audire, a tal riguardo, l’ufficio Bilancio della Regione Basilicata. Sull’argomento sono intervenuti i consiglieri Sileo e Braia.
Il consigliere Giorgetti (GM), in qualità di primo firmatario, illustrando le finalità della pdl “Istituzione del Piano regionale per la Transizione Ecologica (PRTE)”, sottoscritta dai consiglieri Baldassarre, Braia, Polese e Sileo, ha precisato che “L’obiettivo dell’istituzione di un Piano regionale per la Transizione Ecologica (PRTE) parte dall’esigenza di dotare la Regione Basilicata di uno strumento strategico che si concentri su sviluppo sostenibile e contrasto ai cambiamenti climatici, sia in termini di riduzione delle emissioni che di adattamento. Il PRTE – ha precisato – persegue le finalità di tutela, valorizzazione e conservazione delle risorse ambientali in una prospettiva di transizione ecologica verso la completa neutralità climatica, la circolarità dell’economia e lo sviluppo ambientale sostenibile”.
Il dirigente generale Tricomi, dopo aver fatto riferimento agli sforzi posti in essere dalla Regione in tema ambientale “con una strategia di lungo respiro” e agli strumenti di pianificazione che già affrontano la transizione energetica, come il Piano energetico ambientale regionale, ha sottolineato l’opportunità di evitare inutili sovrapposizioni, privilegiando, se necessario, forme di dialogo tra i diversi piani. Il consigliere Dina Sileo (Gm), dopo aver ricordato che la pdl, così come sottolineato dal consigliere Giorgetti, è una norma di indirizzo, ha chiesto a Tricomi delle osservazioni alla pdl, con una chiara esplicitazione delle azioni che il dipartimento Ambiente sta mettendo in campo sulla materia.
Stesso intendimento quello manifestato dal consigliere Braia: “Nessuna sovrapposizione su un tema tanto importante che riguarda tanto da vicino le nuove generazioni”.
Successivamente è stato audita il dirigente generale del dipartimento Agricoltura, Emilia Piemontese sulla pdl “Salvaguardia degli ecosistemi acquatici della Basilicata mediante la regolamentazione dell’esercizio della pesca nelle acque pubbliche interne”, di iniziativa dei consiglieri Cicala, Coviello e Quarto.
“Con questa pdl – viene precisato nella relazione di accompagnamento – si intende ridefinire la disciplina in maniera innovativa, al fine di renderla più attuale e coerente con le esigenze nel frattempo intervenute, nonché di renderla più snella e di più facile applicabilità rispetto all’assetto normativo stabilito con la legge regionale 9 luglio 2009, n. 20 ‘Tutela e sviluppo della fauna ittica e regolamentazione della pesca nelle acque pubbliche interne della Basilicata’, che viene abrogata. La legge 20/2009 infatti può definirsi ‘troppo equilibrata’ e quindi priva delle funzioni basilari per far ancora meglio decollare l’attività alieutica. In primo luogo il riferimento è alla possibilità di dare in gestione alle federazioni ed associazioni riconosciute che ne fanno richiesta tratti di fiumi e laghi al fine di gestirle ai fini di pesca sportiva dilettantistica”.
Tra gli argomenti affrontati dalla Piemontese quello sull’attività di acquacoltura, l’attività economica organizzata, esercitata professionalmente e diretta all’allevamento o alla coltura di organismi acquatici, vegetali o animali “sino a questo momento non vi era nessun riferimento a tale attività”; sulla previsione dell’attività agonistica, “come risposta ad esigenze segnalate dal mondo dell’associazionismo” e sul registro delle licenze “un modo per avere il polso di un settore”. Sulla pdl sono intervenuti il consigliere Cicala (FdI), primo firmatario, per ribadire che si tratta di una legge quadro che contiene i principi fondamentali relativi all’ordinamento della materia e il consigliere Braia (IV) che ha chiesto di sottoscrivere la proposta di legge.
Il presidente Quarto ha ricordato che secondo il cronoprogramma stilato, la prossima volta saranno audite le Associazioni sportive ittiche ed eventualmente i rappresentanti dei relativi schemi idrici diffusi sul territorio regionale.
In conclusione il consigliere Bellettieri (FI) ha chiesto che venga audita l’assessore ai trasporti Merra sulla determina dirigenziale riguardante l’approvazione della documentazione tecnica per la gara dei servizi afferenti il trasporto pubblico locale di Basilicata. “Determina – ha sottolineato il consigliere – che riporta come decorrenza di attivazione dei servizi messi a gara l’anno 2026. Se le tempistiche saranno rispettate, dunque, nel 2026, ossia tra altri tre anni, la Regione Basilicata si potrebbe trovare ad avere servizi di TPL attuati in base alle previsioni dell’attuale Piano di bacino sulla base di esigenze di trasporto rilevate oltre tre anni prima e che, pertanto, non considerano gli effetti che la pandemia ha prodotto sulle esigenze del trasporto locale regionale”.
Ai lavori erano presenti, oltre al presidente Quarto, i consiglieri Braia, Aliandro, Sileo, Giorgetti, Zullino, Cifarelli e Bellettieri.L’articolo Acqua, transizione energetica e pesca gli argomenti in III CCP è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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