Del 17 Ottobre 2023 alle ore 07:48Una proposta di legge regionale, presentata dalla consigliera Roberta Della Casa, intende riconoscere un contributo per l’acquisto di protesi tricologiche o parrucche agli uomini e alle donne che soffrono di alopecia secondaria transitoria centralizzando le procedure amministrative
di Paolo Tripaldi
AGI – Sostenere i malati oncologici affetti da alopecia secondaria, spesso causata dalle cure di radio e chemioterapia, per l’acquisto di parrucche e protesi tricologiche.
È lo scopo di una proposta di legge presentata al Consiglio regionale del Lazio e che vede come prima firmataria la consigliera Roberta Della Casa, di Forza Italia.
L’iniziativa è stata presenta presso la Giunta regionale del Lazio dall’assessore regionale al Personale, Sicurezza urbana, Polizia locale ed Enti locali Luisa Regimenti, e dai consiglieri regionali di Forza Italia Giorgio Simeoni, Marco Colarossi e Roberta Della Casa. Il testo è stato sottoscritto anche dai consiglieri Fabio Capolei e Cosmo Mitrano di Forza Italia, Nazzareno Neri dell’Udc e Mario Luciano Crea della della Lista Rocca.
Attualmente la Regione Lazio, pur riconoscendo alcuni contributi per l’acquisto di parrucche, demanda alle Asl l’onere di soddisfare le domande, situazione che spesso causa differenze di prestazioni nei diversi territori.
 

© ZUMAPRESS.com / AGF
La manifestazione Race for the cure per la lotta ai tumori del seno 
Il Disegno di legge presentato al consiglio regionale dal titolo  “Contributo a sostegno di dispositivi per contrastare gli effetti psicologici dell’alopecia secondaria derivante da patologia accertata o conseguente a terapia farmacologica e istituzione della banca dei capelli” intende centralizzare le procedure amministrative di recepimento delle domande e di erogazione dei contributi, ne amplia i beneficiari introducendo diverse patologie e  non limitando il servizio alla sola protesi tricotica ma considera tutti gli interventi di contrasto alla alopecia secondaria di volto e cuoio capelluto.
“L’alopecia secondaria è una condizione che mette a dura prova i pazienti e le loro famiglie in quanto ha un grave impatto non solo sul corpo del paziente, ma anche sulla sfera psicologica e relazionale della persona – ha dichiarato l’assessore Luisa Regimenti – è importante sottolineare il cambio di paradigma di questa legge che nasce nella consapevolezza che bisogna curare la persona con la malattia e non soltanto la malattia. Oggi compiamo un passo avanti importante: semplifichiamo le procedure per ottenere il contributo per acquistare protesi tricologiche che non sono un vezzo ma, in molti casi, l’unico mezzo per riappropriarsi della quotidianità perduta”.
Il contributo verrà assegnato solo quando la patologia sarà accertata da medici specialisti e sarà pari all’80% della somma sostenuta dall’utente al netto dell’Iva e comunque mai superiori a 250 euro. Naturalmente, vi sarà un limite di reddito e il contributo sarà garantito solo a coloro che non superano i 50mila euro di ISEE mentre con ISEE inferiore a 20mila euro il contributo è pari al 100%. La legge stanzia 300mila euro per gli anni 2023, 2024, 2025 per i beneficiari.
“L’auspicio è che questo disegno di legge sia solo un primo passo di un percorso che dovrà portare al riconoscimento sociale e istituzionale dell’Alopecia – ha concluso Regimenti – per garantire ai pazienti e alle loro famiglie un miglioramento della qualità di vita e di benessere, affinché questa patologia sia inserita nei livelli essenziali di assistenza (Lea) e nel Patto per la salute”.
Consigliere della Regione Lazio, Roberta Della Casa
“È la prima volta che in Consiglio regionale del Lazio viene proposta una legge, che ci auguriamo possa essere approvata in aula in tempi rapidi – ha spiegato la consigliera Roberta Della Casa, prima firmataria della proposta di legge –  che vede un intervento in termini economici così importante per l’acquisto di dispositivi in favore dei soggetti con patologie oncologiche, parrucche e dermopigmentazione, per contrastare gli effetti psicologici dell’alopecia secondaria”.
“Oggi i contributi vengono erogati ai cittadini dalle singole Asl, ma con la nostra proposta intendiamo centralizzare la procedura per l’erogazione delle risorse per non creare disparità tra i cittadini, e soprattutto crediamo sia giusto estendere la platea dei beneficiari – ha proseguito Della Casa – sarà molto importante l’istituzione della Banca dei capelli, un progetto nel quale intendiamo coinvolgere gli enti del terzo settore, i singoli cittadini e le imprese di settore, per creare una rete a sostegno delle persone che hanno bisogno di aiuto e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Ringrazio l’associazione Tricostarc Onlus, da anni impegnata in questo ambito, che ci ha dato un prezioso contributo nella elaborazione di questa PL”.
Inoltre la proposta di legge  prevede l’istituzione della “banca dei capelli” presso la Direzione Salute della regione Lazio dove sarà costituito un elenco di ‘soggetti attivi’ di cui faranno parte enti del terzo settore e soggetti di diritto privato, comunque senza finalità di lucro e previa sottoscrizione di apposita convenzione con la Regione Lazio, come le associazioni operanti nell’assistenza e sostegno al malato, imprese produttrici di dispositivi tricologici, parrucchieri.

© Alessandro Serrano’ / AGF
Macchinario per la radioterapia  
“Chi è affetto da questa patologia vive un disagio profondo perché stravolge i canoni estetici tradizionali. Non ci si riconosce più. La tricologia solidale nasce per garantire a tutti di avere i capelli – ha detto Giusy Giambertone, Docente di tricotecnica presso il Campus Bio-medico di Roma e presidente della Tricostar Onlus – la malattia non espone al rischio di vita ma lentamente ti fa morire dentro. Per questo è essenziale rendere sempre più accessibile le protesi tricologiche. Spero che questa proposta di legge faccia da apripista anche per le altre regioni d’Italia”.
 
foto © SYSPEO/ SIPA / AGF
– Cure oncologiche
L’articolo Nel Lazio l’aiuto ai malati oncologici per l’acquisto delle parrucche è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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