Del 17 Ottobre 2023 alle ore 18:56“Hanno sigillato Gaza come una scatola di sardine, non si entra non si esce, tutto è sotto il controllo di Israele. Perfino l’identità stessa di un palestinese dipende dal governo israeliano, non dall’autorità che governa lì. La responsabilità principale di questo risiede nella politica dei governi israeliani di occupazione”.
Moni Ovadia, l’artista di origini ebraiche, ha condiviso le sue ragioni per le dimissioni dalla direzione del Teatro Comunale di Ferrara durante un’intervista a Radio Cusano Campus, nel programma ‘L’Italia s’è desta’. L’attore ha  così spiegato le circostanze che lo hanno portato a questa decisione, scaturite dalle controversie legate al suo punto di vista sul conflitto israelo-palestinese.
“Mi hanno insegnato che un assedio è un atto di guerra, fino a prova contraria. Io ho espresso un’opinione, che tra l’altro è suffragata da articoli della stampa israeliana”, ha sottolineato Ovadia.
“La morte di un civile inerme mi fa inorridire dovunque e comunque succeda, però io non sono come le anime belle del cosiddetto divino occidente, che finché si massacrano i palestinesi non sposta un ciglio. Per me gli esseri umani sono uguali.
La morte di un ebreo, di un israeliano, la morte di un palestinese mi lascia sgomento. Ma qui il problema è che l’oppressione dei palestinesi perdura a Gaza da settantacinque anni e in Cisgiordania da cinquantasei e nessuno dice niente, si lascia correre. Quando tutti dicono Israele ha diritto a difendersi, certo che ha diritto a difendersi, ma non ha diritto all’impunità”, ha ribadito nel corso dell’intervista.
Rispondendo alla questione su come Israele possa garantire la propria difesa, Ovadia ha continuato: “Non ci sono giustificazioni alla colonizzazione, certo, Israele ha diritto a difendersi, ma nel suo territorio. Quando occupi il territorio di altri tu sei responsabile delle condizioni di vita delle popolazioni che stai occupando. Non le puoi sottoporre a una vita infernale, fatta di ogni sorta di privazione”.
Scendendo più nel merito delle sue dimissioni, l’ex direttore generale del Teatro Comunale di Ferrara ha spiegato: “Posso avere torto o completamente torto ma non è questo il problema. Il problema è che io ho diritto di esprimere la mia opinione. Il ruolo di direttore generale di un teatro non è un ruolo politico ma è un ruolo professionale, perché io faccio teatro da sessanta anni.
Chi ha chiesto le mie dimissioni è stato un rappresentante di Fratelli d’Italia, il senatore Balboni – ha dichiarato Ovadia – e le ha chieste già tre volte,tutte occasioni in cui io esprimevo un’opinione che a lui non piaceva. Sono stato aggredito con furia, dicendo che avrei dovuto dare le dimissioni per quello che ho espresso come libera opinione. Non possono licenziarmi perché io posso andare in tribunale”.
E su questo Ovadia ha continuato, “le mie dimissioni possono essere respinte, e allora io farò la mia valutazione. In caso, sarò comunque felicissimo di dirigere il teatro di Ferrara, però chiarendo che, come libero cittadino, sono libero di dire quello che mi pare, e se non è reato quello che dico, devono stare zitti”.
In chiusura dell’intervista parole forti anche nei confronti dell’Unione Europea: “L’Unione Europea è morta perché non ha una propria identità. Ha assunto l’identità degli Stati Uniti d’America, si può proporre come cinquantasettesimo stato della federazione statunitense perché non ha opinioni proprie. Semplicemente si limita ad allinearsi a quella che è la politica praticata dal governo statunitense del momento”, ha concluso Moni Ovadia.L’articolo Medio oriente, Moni Ovadia: “Balboni (fdi) ha chiesto le miei dimissioni perché esprimevo opinioni non gradite” è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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