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Del 5 Ottobre 2023 alle ore 10:35Un viaggio attraverso la vita di Carlo Lupo, da volontario di guerra nella Prima Guerra Mondiale a pastore valdese e promotore della pace, il cui spirito ecumenico ha ispirato molte generazioni.
Nascita e Famiglia
Carlo Lupo, pastore valdese e figura chiave del movimento ecumenico, vide la luce il 22 marzo 1895 a Torre Pellice, una cittadina situata nel cuore delle Valli Valdesi, in Piemonte. Nacque in una famiglia di tradizione cattolica, ma il destino avrebbe presto portato il giovane Carlo su un percorso di fede diverso da quello dei suoi genitori.
Volontario di Guerra
Nel 1915, all’età di vent’anni, Carlo Lupo si unì al 92° Reggimento di Fanteria come volontario per partecipare alla Prima Guerra Mondiale. Inizialmente motivato da un fervente patriottismo, la guerra gli riservò sorprese e profonde trasformazioni. Fu durante questo conflitto che incontrò l’attendente Guido Plavan, un giovane di origini valdesi e fondamentalista. Questo incontro avrebbe segnato la sua vita e la sua fede, portandolo a una profonda conversione religiosa.
La Conversione e la Guerra
Nelle trincee della Grande Guerra, Carlo Lupo ebbe una profonda esperienza di fede e conversione. Il suo attendente, Guido Plavan, era un fondamentalista valdese che leggeva il sesto comandamento del Sermone sul Monte, interpretandolo come un divieto assoluto di uccidere in qualsiasi circostanza. Questo incontro lo spinse a una seria riflessione sulla violenza e la moralità della guerra, portandolo a una lenta ma determinata conversione religiosa. Nonostante le difficoltà, Carlo Lupo rimase fedele ai suoi principi pacifisti, anche quando ciò comportava rischi e sfide durante la guerra.
Amore e Famiglia
Durante la guerra, Carlo Lupo ebbe un altro incontro che avrebbe influenzato profondamente la sua vita: quello con Lily Malan. Questo amore sincero e profondo sarebbe diventato una fonte di forza e ispirazione per lui nei momenti più bui della sua vita. Il loro matrimonio fu duraturo e felice, e dalla loro unione nacque Graziella, la figlia che sarebbe diventata una figura chiave nella narrazione della vita di Carlo Lupo.
Pastore, Poeta e Uomo di Pace
Dopo la guerra, Carlo Lupo studiò teologia e intraprese una carriera come pastore valdese. La sua predicazione era caratterizzata da un profondo cristocentrismo, ma anche da un aperto spirito di dialogo con altre religioni e con la società in generale. Fu un pastore molto attento alla cura dei giovani e dei convertiti e aprì la chiesa valdese all’ecumenismo. Il suo ministero lo portò a servire diverse comunità valdesi in Italia, tra cui Orsara di Puglia, Sampierdarena a Genova e infine Como.
Un Ambiente di Resistenza
Durante il periodo degli anni Trenta e della Seconda Guerra Mondiale, Carlo Lupo si trovò coinvolto nella resistenza antifascista. La sua casa a Como divenne un rifugio per gli ebrei in fuga dalle leggi anti-ebraiche del regime fascista. Collaborò attivamente con il Partito d’Azione e il movimento di “Giustizia e Libertà”, che cercavano di opporsi al fascismo. Nonostante le crescenti minacce e le restrizioni del regime, Lupo rimase saldo nei suoi principi di pacifismo e solidarietà.
Eredità e Impatto
Carlo Lupo è ricordato come un uomo di fede profonda, un predicatore ispirato e un promotore della pace. Il suo spirito ecumenico ha influenzato molte generazioni di cristiani e ha aperto le porte al dialogo interreligioso. La sua vita è un esempio di dedizione alla fede e alla giustizia, e il suo impegno per la pace continua a ispirare coloro che cercano di costruire un mondo migliore. Morì nel 1966. La sua famiglia, in particolare sua figlia Graziella Lupo, ha continuato a difendere il suo retaggio e la sua eredità di amore, pace e solidarietà.
FONTI:
Carlo Lupo. Pastore, poeta, uomo di pace  A. Köhn (Curatore) Claudiana, 2011L’articolo Carlo Lupo: Volontario di Guerra, Predicatore e Uomo di Pace è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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