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Del 19 Settembre 2023 alle ore 13:32Fin dal titolo, il libro di Maria Pia Latorre si pone come un accostamento ardito e a volte difficile tra realtà apparentemente distanti. Eppure proprio il titolo dice qualcosa sul carattere dell’Autrice, sul contenuto del libro e sullo spirito in cui è stato scritto. Dinamismo e intimità, movimento e contemplazione, sguardo inesausto sulla vita, voglia di gustare, di sperimentare, di vivere: questo è “Flamenco e cioccolato”.
Maria Pia Latorre si rivela una autrice versatile, che non ha paura di misurarsi col verso libero e con la metrica, con l’abbandono al fluire delle immagini, all’inventiva delle rime, all’audacia delle allitterazioni e delle parole ricercate, ma che soprattutto interroga sé stessa e il mondo, accompagna i lettori a interrogarsi a loro volta, a viaggiare dove lei ha viaggiato, a immedesimarsi nello sguardo che rivolge alle cose. Uno sguardo che si confronta con il dolore (le struggenti “Case di separati”, “Ed anche stasera”), con la densità dei ricordi (“Ripostiglio”), con la luce e il respiro degli spazi aperti (“Domenica al mare”), con il sapore non metaforico della vita (“Cenone di Capodanno”, “Pizza capricciosa”), e potrei fare decine di altri esempi.
Ma nel libro non ci sono soltanto poesie. Personalmente, ho trovato imperdibili e bellissimi i suoi aforismi, pensieri di rara densità dove si condensa e si confessa tutta una vita. Come una lente fa convergere tutti i raggi in un solo punto, così questi aforismi rivelano folgoranti prospettive di pensiero, ci fanno guardare in modo inaspettatamente profondo a ciò che ci eravamo abituati a dare per scontato. Ne cito solo due che mi hanno particolarmente colpito: “L’amore ha sempre qualcosa d’impossibile da donarci” – “La lingua è un trattato di sociologia in fase di scrittura”. E poi un terzo, che è il suo vero manifesto poetico: “Leggo e scrivo, anzi leggo anche quando scrivo, sì, leggo la vita”.
Il testo è accompagnato anche dalle splendide, intense tavole dipinte da Beppe Labianca, grande artista pugliese morto prematuramente per Covid nell’aprile del 2021. Come per i versi della Latorre, anche queste sono da osservare e contemplare in silenzio.L’articolo “Flamenco e Cioccolato” è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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