<a href="https://www.corrierepl.it/" target="_blank" rel="noopener">Corriere di Puglia e Lucania</a>

Del 17 Settembre 2023 alle ore 19:38Editoriale di Daniela Piesco Co-Direttore Radici 
È stato un discorso sullo Stato dell’Unione abbastanza sottotono quello che Ursula von der Leyen ha pronunciato a Strasburgo, durante la plenaria del Parlamento europeo. Come sempre accade, sono molte e variegate le angolature dalle quali è possibile interpretare le parole della presidente della Commissione europea. Ma una cosa è chiara a tutti: la campagna elettorale verso le elezioni europee del prossimo anno è già cominciata.
Di fronte al Parlamento comunitario a Strasburgo, la presidente della Commissione europea ha insistito sul concetto di competitività, dando molto spazio ai temi economici e soltanto a quelli.
L”iniziativa più rilevante, fra quelle annunciate in questo senso riguarda le pratiche commerciali sleali della Cina: i mercati globali sono inondati di auto elettriche cinesi poco costose, Il cui prezzo è mantenuto artificialmente basso da ingenti sussidi statali,questo sta distorcendo il mercato europeo e pertanto la Commissione avvierà un’indagine contro le sovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina,ha spiegato la presidente.
Ursula von der Leyen inoltre ribadisce che l’Europa farà tutto il necessario per mantenere il suo vantaggio competitivo, citando il celebre slogan “whatever it takes” di Mario Draghi, a cui verrà affidato un rapporto sul tema.
Nel discorso anche gli accordi commerciali con Paesi stranieri, sviluppo dell’intelligenza artificiale, sostegno alle piccole e medie imprese (per cui verrà nominato un inviato speciale) sono stati punti cruciali.
Ribadito anche il supporto all’Ucraina, con l’estensione della protezione temporanea, che consente a chi fugge dal Paese in guerra di risiedere nell’Unione senza dover presentare domanda di asilo.
E le questioni sociali che fine hanno fatto?
Era del tutto assente da questo discorso la dimensione sociale della situazione attuale. Ci sono milioni di famiglie che soffrono per l’inflazione, per il costo della vita, per gli affitti. Nessun accenno da parte di von der Leyen a politiche concrete per queste famiglie europee
Nessun accenno alle percentuali di popolazione europea che si trova in stato di indigenza e tutte i provvedimenti “mancati” dall’Europa per aiutare le fasce più deboli.
Non si sono congelate le bollette dell’energia. Non si sono tassati i milionari o attaccato gli oltraggiosi extraprofitti delle multinazionali dell’energia, dei farmaci e delle armi.
Mentre ai lavoratori ,la classe operaia europea si è riproposto il ritorno del patto di bilancio e all’austerità.
Appare evidente che si tratta di una sorta di manifesto elettorale per una riconferma alla guida della Commissione anche nella prossima legislatura: un’ipotesi che von der Leyen non ha al momento confermato né smentito.
Un discorso mesto, non troppo ambizioso, senza grandi slanci come ci si aspettava da una presidenza che, pur avendo diversi mesi di lavoro, si avvicina già con il pensiero alle elezioni europee
La povertà e ingiustizia sociale sono dunque il vero fallimento dell’Ue
L’Ue può svolgere un ruolo importante nello stimolare gli sforzi contro la povertà degli Stati membri, in particolare attraverso le sue raccomandazioni annuali. Ma invece di dare priorità agli investimenti nella sanità, istruzione e protezione sociale, le sue raccomandazioni hanno spesso imposto tagli di bilancio in nome dell’efficienza dei costi
Da un lato le politiche attive del lavoro sono uno strumento importante per promuovere un’inclusione efficace , dall’ altro i servizi sociali possono svolgere un ruolo importante nel riportare le persone al lavoro ma l’imposizione di condizionalità nell’accesso al reddito minimo è tanto dannosa quanto inefficace.
Si perché nel tentativo di alleviare i timori politici di una dipendenza cronica dall’assistenza sociale, tali condizionalità possono finire per portare a tassi più elevati di mancata adesione e ad aggravare la trappola della povertà.
La direttiva quadro sui regimi di reddito minimo dovrebbe stabilire una serie di caratteristiche comuni a cui tutti i Paesi dell’Ue devono attenersi, inclusa la partecipazione della società civile, delle parti sociali e delle persone con esperienza diretta di povertà nella progettazione di tali sistemi; trasparenza nei bilanci e nell’esecuzione degli Stati membri; compatibilità con il lavoro per prevenire la povertà lavorativa; non regresso; meccanismi di responsabilità in modo che gli individui possano richiedere i benefici a cui hanno diritto.
Dovrebbe,infine, identificare gli ostacoli alla fruizione dei benefici e rimuovere tali ostacoli per garantire un accesso effettivo, prestando particolare attenzione ,ad esempio, ai senzatetto che non possono esercitare i loro diritti.L’articolo Un po’ bilancio di fine mandato e un po’ candidatura per un secondo il discorso della Ursula von der Leyen al Parlamento europeo è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.