Del 14 Settembre 2023 alle ore 11:43Proposta la Rete delle Istituzioni e dei Cittadini per la Cooperazione, la Cultura, l’Ambiente e la Solidarietà tra i cittadini, contro la povertà e l’inquinamento del pianeta
Biagio Maimone offre al Gal – “La Cittadella del Sapere” il progetto per eco-sociale per la cultura e la sostenibilità da proporre all’Unione Europea
POTENZA – Il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea, ha proposto al Gal – “La Cittadella del Sapere” dell’Area Sud della Basilicata, che comprende 27 Comuni, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese e Maratea, di sostenere e condividere il progetto relativo alla costituzione della Rete dei Comuni e delle Regioni per la tutela ambientale, la cultura, la cooperazione e la solidarietà tra i cittadini, contro la povertà e l’inquinamento del pianeta.
Tale progetto eco-sociale, ideato dal giornalista Biagio Maimone nel 2016, riattualizzato recentemente, sottoposto a Nicola Timpone, Direttore del Gal, rientra tra le iniziative da proporre all’Unione Europea per dare impulso ad un nuovo modo di fare cultura, al fine di realizzare un impegno a favore della sostenibilità, contro il degrado e la povertà e dare forza ulteriore alla richiesta formulata all’Unesco di candidare l’Area Sud della Basilicata a Patrimonio Mondiale Mondiale dell’Umanità, che ha ottenuto il sostegno da parte del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, del Ministro per le Riforme Istituzionali Alberta Casellati e dal Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
La Rete avrà l’intento di aggregare il maggior numero di Comuni e di Regioni, affinché si impegnino attivamente per la tutela ambientale e contro l’inquinamento, nonché per la salvaguardia dell’intero ecosistema, attraverso azioni concrete che coinvolgano, nel contempo, i cittadini e le Istituzioni.
Ma importante sarà la cultura o meglio l’emancipazione culturale attraverso la cura dei valori dei territori che conduce a quella cultura che può definirsi la cultura della bellezza.
La povertà culturale e morale genera povertà economica e miseria nonché il. proliferare della violenza e della malavita.
Ai Comuni e alle Regioni e ai cittadini spetterà il compito di monitorare i singoli territori. Ne consegue, pertanto, che ad essi spetti anche il compito di controllare privati ed industrie affinché rispettino l’ambiente e utilizzino tutti i mezzi necessari per evitare l’inquinamento, al fine della salvaguardia della potabilità delle acque del mare e dei fiumi, nonché la salvaguardia dei territori. Grande responsabilità avranno le amministrazioni comunali e regionali, che dovranno interfacciarsi con il governo non solo italiano, considerato che il tema dell’inquinamento del pianeta è un tema che coinvolge tutte le nazioni.
“La povertà culturale e morale è la conseguenza del degrado ambientale, che è la conseguenza del degrado morale” ha dichiarato Nicola Timpone, il quale ha aggiunto: “L’acuirsi della crisi dei valori della nostra società ha prodotto, oltre ad un impoverimento economico complessivo, anche la decadenza del valore della “cultura umana” e dei principi morali e civili”.
L’ideatore del progetto Biagio Maimone ha aggiunto: “Per noi porre al centro l’uomo e la sua dimensione sociale ed ambientale significa creare una nuova forma di relazione umana e di comunicazione, che si avvalga della creatività quale forza propulsiva per incamminarsi in un nuovo processo socio-economico che possa realmente favorire lo sviluppo del progresso umano.
Riteniamo che ‘fare rete’ sia, in tale contesto, fondamentale per far vivere un tessuto sociale che includa e non escluda nessuno. Dovrà essere coinvolta l’intera Europa, a cui chiederemo lo stanziamento di fondi da destinare alla salvaguardia dei patrimonio ambientale.
La rete si prefigge di interfacciarsi con tutti gli organismi nazionali ed internazionali per monitorare ciò che accade ed il tasso di inquinamento prodotto, per poi segnalare ai vari organismi competenti le anormalità riscontrate perché vi pongano rimedio.
Non si deve eludere la considerazione che il clima rappresenta il fattore principale per la salvaguardia del pianeta e degli esseri umani e che, pertanto, non si possa assolutamente prescindere dal difenderlo sia da parte dei singoli Comuni, sia da parte di tutti i cittadini.
Educare al rispetto del clima e, conseguentemente, dell’ambiente e dell’intero ciclo della vita degli animali è l’obiettivo che ogni singolo Stato e ogni singolo cittadino deve, pertanto, prefiggersi.
Nondimeno rilevante consideriamo essere il tema dell’alimentazione, letto in termini di capacità di produrre cibo attraverso l’utilizzo di risorse naturali e tecnologie non inquinanti, sempre più attente alla salvaguardia della natura e alla creazione di nuove opportunità di lavoro.
E’, in tal modo, possibile creare un nuovo welfare che genera ricchezza attraverso la natura e la salvaguardia dell’ambiente, nonché la sana nutrizione dell’uomo affinché si garantisca, nel contempo, il suo benessere e il progresso umano.
Urge l’esigenza, perciò, di creare un connubio tra sostenibilità, cultura e solidarietà, fonte di opportunità per il futuro dell’umanità.
Mai più terre depresse e mai più uomini ai bordi della strada!
La cultura del bello ha il potere di condurre al vero progresso umano.
E’ tale monito che può avviare un reale processo di umanizzazione e di cooperazione sociale continua contro le varie forme di povertà: ambientali , economiche, civili e sociali, nonché morali”.
L’articolo Proposta la Rete delle Istituzioni e dei Cittadini per la Cooperazione, la Cultura, l’Ambiente e la Solidarietà e l’inquinamento del pianeta è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.