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Del 14 Settembre 2023 alle ore 19:28I livelli del debito globale stanno tornando al loro trend pre-pandemico, dopo il calo dello scorso anno, a causa della ripresa della crescita economica e dell’inflazione stabile, nonché di una prolungata emissione di debito da parte della Cina, ha avvertito il Fondo monetario internazionale. Minacciando quindi, la sostenibilità del debito in alcuni Paesi. L’analisi del FMI ha rivelato che il rapporto debito totale/PIL mondiale è sceso al 238% nel 2022, un notevole calo rispetto al 248% registrato nel 2021 e un calo significativo rispetto al picco del 258% nel 2020. Sebbene queste riduzioni siano davvero incoraggianti, rappresentano una ripresa parziale, avendo recuperato solo circa due terzi del picco di debito osservato durante il culmine della pandemia. È importante sottolineare che l’attuale rapporto debito/PIL rimane sostanzialmente superiore al livello del 2019, che era pari al 238% del PIL.
Il FMI avverte: il debito globale riprende la tendenza al rialzo su crescita e inflazione
Negli ultimi decenni, la Cina ha svolto un ruolo fondamentale nel panorama del debito globale, con l’indebitamento che ha costantemente superato la crescita economica. In particolare, l’onere del debito cinese ha sfidato la tendenza generale alla moderazione, passando dal 265% del PIL nel 2021 al 272% nel 2022, accentuando le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito. Parallelamente alla traiettoria della Cina, gli Stati Uniti hanno assistito a una riduzione del rapporto debito totale/PIL, scendendo dal 284% nel 2021 al 274% nel 2022. Questo aggiustamento riflette la tendenza globale più ampia al calo del rapporto debito/PIL, ma solleva interrogativi sulla sostenibilità delle dinamiche del debito, nella più grande economia mondiale. Nonostante i recenti sviluppi positivi, il FMI lancia un avvertimento, suggerendo che il debito globale è destinato ad aumentare ancora una volta nel medio termine. L’istituzione esorta i governi di tutto il mondo ad attuare strategie volte a mitigare le vulnerabilità del debito in vari settori, compresi il debito pubblico, il debito delle famiglie e il debito delle società non finanziarie. Il FMI sottolinea inoltre, che la ripresa della crescita del PIL reale sta gradualmente perdendo slancio, mentre si prevede che l’inflazione si stabilizzerà su livelli relativamente bassi nel medio termine. In questo contesto, il FMI avverte che se il debito globale riprenderà la sua traiettoria ascendente, le fluttuazioni dei livelli di debito degli ultimi anni dall’inizio della pandemia potrebbero apparire come nient’altro che una deviazione temporanea dalla tendenza a lungo termine di aumento del rapporto debito/Pil.

 

 

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