Del 5 Settembre 2023 alle ore 20:44Michele Giovagnoli, noto influencer, alchimista, scrittore, un po’ sognatore, diceva in un video a proposito della povera orsa innocente (gli animali, come i bambini, sono sempre innocenti) uccisa in Abruzzo, che non bisogna farsi prendere dalla rabbia, dall’odio, e infierire sui social sull’uccisore, altrimenti si finisce per mettersi sullo stesso piano di chi ha commesso un’azione oltremodo cattiva.
Alla cattiveria si aggiunge altra cattiveria. E così ha detto che lui abbraccia la povera orsa, ma abbraccia anche l’uccisore della povera orsa. Ora, ha ragione quando afferma che non bisogna lasciarsi prendere dall’odio, ma sbaglia quando parla di abbraccio alla vittima e al carnefice. L’amore verso i nemici predicato dal Cristo, non significa non distinguere più tra vittima e carnefice, tra male e bene, tra una persona che compie un’azione cattiva e una persona che compie un’azione buona.
Significa semplicemente volere il bene della persona che ha sbagliato, il che non esclude che la persona cattiva possa anche andare incontro a sofferenze al fine di rendersi conto della propria malvagità e migliorare. Se io abbraccio entrambi, se amo entrambi alla stessa maniera, rischio di creare una bella confusione. Inoltre l’abbraccio al carnefice è diseducativo.
Renato PierriL’articolo L’abbraccio diseducativo di Giovagnoli all’uccisore di Amarena è già apparso su Il Corriere Nazionale.