Nel terzo millennio Cristiano, chiunque osa vivere senza pensare, o pensando poco o male è considerato una sottospecie di cavernicolo.
E pure l’umanità, prima che inventassero i verbi sapere e pensare, aveva percorso, senza rischi di estinzione, un cammino di 3000 millenni; affidata al super pensiero di Madre Natura che sapeva, pensava e provvedeva in assoluta autonomia a garantire a tutti gli esseri viventi, perfettamente istruiti a rispettare il Creato, una vita povera ma certa.
Poi 3 millenni fa, i filosofi hanno iniziato a spiegarci che il melone che ci portiamo in giro sulle spalle ci serve per pensare; e lentamente i sistemi sociali, grazie al pensiero filosofico e matematico si sono evoluti fino al secolo scorso quando hanno incominciato ad ammalarsi di malacultura, ma soprattutto di “iperscolarismo“: di eccessiva diffusione di saperi e di sapienti.
E la crescita patologica di “teste d’uovo” ha finito per impoverire il mondo di operatori capaci e volenterosi, e ha reso i sistemi sociali tanto costosi e complessi, che ora tutti gli umani, anche se hanno una cultura al massimo livello scientifico, rimangono scolari a vita, dipendenti dai super pensatori specializzati conto terzi, per le cose che non sanno.
Oltre agli imprenditori piccoli e grandi, dipendenti a vita, da ingegneri e avvocati; anche i politici, i giudici, i burocrati, i giornalisti, i professionisti sono tributaristadipendenti: non mettono nemmeno il naso fuori di casa per non violare qualche legge tributaria che non conoscono e finire azzannati dal fisco.
Ma il pensiero conto terzi pensato da tizio e venduto a caio, per quanto possa essere in teoria valido e utile, ha una valanga di controindicazioni, almeno per due ragioni fondamentali:
1) Perché chi prova a tradurre in azione il sapere attinto da altri; non avendo la stessa cultura e intelligenza dell’autore originario, finisce per annacquarlo, e invece dell’utilità promessa, genera danno individuale, ma soprattutto sociale e ambientale.
2) E non basta; nel tempo trascorso tra l’apprendimento e la concreta messa in opera di un sapere “scientifico”, ci può essere un tale arricchimento o mutazione di variabili, da rendere l’azione persino distruttiva.
E ce dell’altro; giuridicamente, il professionista privato pensatore conto terzi è considerato autonomo, e come persona non è escluso che lo sia al 100%.
Ma il suo pensiero resta improduttivo e quindi economicamente dipendente: perché ha bisogno del soggetto agente che lo converta in azione produttiva e contributiva.
E non è garantito che il soggetto agente abbia la stessa prestanza fisica e intellettiva del soggetto pensante, per tradurre un pensiero valido in azione altrettanto utile.
Quindi lo stesso pensiero che risulterebbe persino miracoloso se tradotto in azione personalmente dall’autore, potrebbe diventare fallimentare o catastrofico, affidato ad altri soggetti non altrettanto qualificati o tradotto in azione in un tempo e/o luogo sbagliato o con mezzi sbagliati o insufficienti.
Nemmeno la bomba atomica era stata pensata per estinguere l’umanità, ma in mano a soggetti sbagliati ora può quello ed altro.
Pensate a quante patenti fasulle vengono distribuite, e a quanti morti costano a livello planetario.
O quanti porto d’armi sono rilasciati a soggetti sbiellati o quasi che poi commettono omicidi (vedi America, dove le armi si possono acquistare pure dal panettiere e le stragi nelle scuole non cessano mai).
Per non parlare delle lauree e dei master non proprio meritati che poi servono solo agli arrampicatori sociali per sfruttare o derubare popoli e Stati. Alla faccia della cultura, politica e mercato che tutti promettono e giurano di usare con funzione sociale! Campa cavallo!
E siccome i popoli sono una comunità di soggetti non tutti perfettamente validi; qualunque eccellente pensiero filosofico, matematico, politico, tradotto in azione da discenti poco qualificati, o dediti al cannibalismo, rischia di essere più dannoso dell’azione istintiva o stupida di qualunque cavernicolo.
Pensate all’opera pedagogica di Gesù salva poveri: (quanto a perfezione, mai ci potrà essere niente di migliore); e pure, dopo 2000 anni, i poveri del mondo sono due terzi dell’umanità.
Insomma, per il pensiero conto terzi di professori, professionisti e burocrati andrebbe istituita la patente di guida e la polizza di assicurazione, per evitare che la potentissima arma della conoscenza sia messa in mano a soggetti poco affidabili che la usano per accaparrarsi profitto e potere individuale, seminando danni insanabili per l’umanità e il pianeta.
Perciò, chi volesse imparare a pensare, affidi pure il suo cervello ad un professore o un professionista bravo di cui l’Italia è abbastanza ricca.
Ma non si illuda di essere autonomo e autosufficiente, perché per imparare ad agire e produrre ricchezza onesta per sé, la famiglia e la collettività, dovrà affidare le sue mani agli artigiani, ai geni del fare, prima che di questi “SUPERPROF” si estingua la razza, perché fanno ombra a chi i popoli preferisce conservarseli dipendenti, sfruttabili e asservibili e magari chiamarli adulti, liberi e autonomi a caricatura.
Negli anni Settanta un paio di filosofi degni di questo nome, incominciarono ad insinuare timidamente che l’Europa poteva essere salvata solo dalla “descolarizzazione”: ma hanno fatto un buco nell’acqua. È passato inutilmente mezzo secolo.
Ora domandiamoci prima che sia tardi: non sarà che dopo il comunismo anche il liberismo si è ammalato di “iperscolarismo”: di abbondanza di pensatori, carestia di operatori e conseguente scarsa produttività, nonché strozzinaggio fiscale e finanziario?
Credo sia legittimo dubitare della cultura e della politica che continuano a promettere civiltà, progresso, giustizia e pace sociale crescente, ma generano ovunque fame, rischio di fallimento persino per le banche, rischio di default per gli Stati, e guerra ideologica, sanitaria, economica e militare a tempo indeterminato.
Chiunque in Italia abusa del proprio potere culturale, politico, finanziario, per l’arricchimento personale, “arreca danno alla sicurezza, libertà, e dignità umana”: articolo 41 della Costituzione.
E alla faccia della legalità e della Giustizia, riduce lo stato più bello del mondo, a mattatoio per poveri, deboli e indifesi. Tutti si scandalizzano della povertà e del disagio sociale italiano ma nessuno si vergogna.
Franco Luceri