Del 1 Settembre 2023 alle ore 04:53Il premier ha presieduto la riunione sulla sicurezza nel Comune scosso dallo stupro di due ragazzine ed è stata accolta da applausi e cori al Parco Verde: “Atto disumano. Lo Stato ha fallito, il territorio sarà bonificato e qui verranno tutti i ministri”. Lungo incontro con Don Patriciello
di Lucia Licciardi
foto © Prefettura – Giorgia Meloni a Caivano
AGI – La sintesi della giornata è in un abbraccio postato dallo stesso premier sul suo profilo Fb. Giorgia Meloni e don Maurizio Patriciello abbracciati, un suggello per il nuovo impegno dell’Esecutivo “per tutte le Caivano di Italia”, come sottolinea il presidente del Consiglio dei ministri l termine di un lungo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica tenuto a Caivano nell’istituto superiore Morano, una delle quattro scuole del quartiere di edilizia popolare del Parco Verde in cui si sono consumati gli stupri del ‘branco’ di due bambine di 11 e 12 anni.
“Siamo qui oggi per diverse ragioni. La prima era rispondere a quell’invito di padre Maurizio Patriciello, un uomo straordinario, che voglio ringraziare”, esordisce Meloni, entrando poi subito nel cuore del problema.
“Se siamo qui a quasi 10 anni di distanza dalla storia terribile della piccola Fortunata Loffredo, bambina di sei anni che volò dal balcone e che si scopri’ poi era stata violentata, un anno dopo la morte di un altro bambino, che si chiamava Antonio; se siamo qui oggi a condannare un episodio barbaro come quello che condanniamo, significa che qui si è consumato un fallimento da parte dello Stato e delle istituzioni, nonostante degli sforzi siano stati fatti”, ammette.
“Penso occorra tentare di dare segnali diversi. Uno Stato giusto ha prima di tutto il dovere di difendere i più deboli – sottolinea – una politica coraggiosa, uno Stato serio, devono essere capaci di mettere la faccia soprattutto sulle cose che sembrano difficili da risolvere, assumendosene la piena responsabilità. È esattamente quello che intendiamo fare. Non siamo venuti qui a limitarci alla pur doverosa condanna, alla pur doverosa solidarietà, siamo venuti qui a dire che intendiamo agire e metterci la faccia“.
Cosa farà il governo
Due le linee direttrici di questa azione da lei tracciate: “La prima è la fermezza dello Stato contro la criminalità, l’illegalità, la droga. Questo territorio sarà radicalmente bonificato e vi assicuro che vedrete presto i frutti di questa visita del Governo oggi su questo territorio. Il controllo del territorio da solo non risolve i problemi che le persone hanno. C’è poi la necessità di dotare questo territorio di servizi che i cittadini aspettano, chiedono, vorrebbero vedere da molto tempo”.
“Per parlare con serietà alle periferie dove la gente pensa che comunque vada lo Stato non sarà capace di risolvere il problema, che comunque vada lo Stato viene a fare le passerelle e poi sparisce, penso che il messaggio più serio che si possa dare sia invertire questa tendenza, partendo da questo territorio. L’obiettivo che ci diamo è che domani possa essere conosciuto alle cronache perché rappresenta un modello, da problema a esempio”, aggiunge Meloni.
Dunque, il centro Delphinia, “circa 25mila metri quadri di struttura che aveva i campi da tennis, gli spazi chiusi, che pare dalle indagini emerga possa essere anche il luogo dove si è consumato il duplice stupro, struttura da anni abbandonata, oggi una discarica a cielo aperto, riaprirà entro la prossima primavera”.
Il Genio militare per ripulirlo, Sport e salute per la riqualificazione dell’area, norme per operare in deroga, “ma soprattutto quando il centro verrà riaperto coinvolgeremo le Fiamme oro della Polizia di Stato per gestirlo. Vogliamo farlo in pochi mesi, dare un segnale concreto, fisico, di uno Stato che è capace di operare e di operare in tempi certi. E’ un intervento da circa 10 milioni di euro ma che ci consente di fare di un monumento al degrado un luogo di socialità, di aggregazione, di alternativa, nel quale si può anche respirare sicurezza”, la promessa.
© Prefettura di Napoli
Meloni e don Patriciello
Si riparte dalla scuola
Poi la dispersione scolastica, che è già al centro del piano Agenda Sud del ministro Giuseppe Valditara, 260 milioni per gli istituti del Mezzogiorno, che significherà per i 4 del Parco verde di Caivano 20 docenti in più e risorse per l’apertura pomeridiana.
“Vogliamo dare risposte anche in termine di educazione, ci sono norme importanti che riguardano il tema della dispersione scolastica, e credo che vadano rafforzate perché le sanzioni per le famiglie che decidono di non mandare i loro figli a scuola a oggi non mi sembrano sufficienti. È un altro elemento sul quale intendiamo lavorare”, dice il premier.
E ancora arriverà un centro polifunzionale con biblioteca, forse dentro lo stesso Delphinia, grazie a 12 milioni messi a disposizione dal ministro Gennaro Sangiuliano. In tutte e due le strutture, priorità di lavoro a chi risiede del territorio, perché il tema del lavoro è importante, e “tra l’altro parte proprio domani la piattaforma del ministero del Lavoro alla quale per esempio gli ex percettori di reddito di cittadinanza, ma non solo, possono rivolgersi per avere la possibilità di avviare corsi di formazione retribuiti, il servizio civile. È un altro pezzo molto importante del lavoro che va fatto su questi territori”.
© Prefettura
Meloni a Caivano
“Sono solo i primi interventi che porteremo qui. Il tema delle cosiddette zone franche, dei territori abbandonati, delle periferie disagiate è un tema del quale si discute da anni. Tante cose sono state fatte, anche qui ci siamo resi conto che erano molti gli interventi portati avanti ma molto spesso quegli interventi non arrivano a compimento. C’è una questione di continuità che secondo me può fare la differenza“. Per questo ogni singolo pezzo del Governo verrà in maniera cadenzata e monitorerà ciò che sta accadendo. La presenza delle forze dell’ordine verrà rafforzata.
“Cosa accade se proviamo a concentrare il nostro lavoro e a dare continuità e monitorare la realizzazione degli interventi che portiamo avanti e a dimostrare che lo Stato non arriva un giorno o due giorni quando succede il fatto, annuncia dei provvedimenti e poi non è in grado di seguirli? – si interroga Meloni – io penso che si possa provare a fare la differenza, partendo da qui, fisicizzando questo cambio di passo qui e poi portandolo nelle altre troppe zone franche che in Italia sono aperte”.
“Il messaggio principale che vogliamo dare è che in Italia non possono esistere zone franche. Ed è un messaggio che diamo qui, ma il Parco verde di Caivano non è l’unico territorio che versa in queste condizioni. Sono molti i territori che versano in queste condizioni e il messaggio è rivolto alle tante Caivano d’Italia”, la premessa del premier.
L’articolo Meloni a Caivano: “Nessuna zona franca in Italia, riapriremo il centro sportivo” è già apparso su Il Corriere Nazionale.