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Del 1 Settembre 2023 alle ore 10:14la Calabria ha la sua “Azienda zero” in sanità. Nonostante le richieste di maggiori approfondimenti da parte della minoranza, la maggioranza è andata avanti come un treno. Difficile accadesse il contrario visto che il presidente Occhiuto teneva moltissimo a questo nuovo ente strumentale al punto da dichiarare che «se vi fosse stata la fiducia, su questo provvedimento l’avrei posta».
Parole inequivocabili, nette e chiare, tanto da essere accompagnate da un’ulteriore precisazione che sa tanto di frecciata alle precedenti giunte regionali e commissari ad acta delle Sanità calabrese (che tutto hanno fatto, tranne che razionalizzare il debito. Tutt’altro, si è passati da un passivo ottanta milioni, a uno di duecento nonostante ben sei commissari di cui tre avvicendatisi nel periodo Covid, ndr):” In Calabria la musica è cambiata”. E su questo assunto, il concetto di inequivocabilità mista a causticità, è stato reso ancora più chiaro. Quello che invece non è chiarissimo ancora è il ruolo che avrà questa agenzia. «Azienda Zero è uno strumento importante, perché va nella direzione di rafforzare la capacità amministrativa del sistema della salute in Calabria», ha detto Occhiuto,
«Purtroppo c’è scarsa capacità amministrativa all’interno delle aziende, a mio avviso accentrarla in unico centro risolverà tanti problemi. Ma le aziende sanitarie territoriali non saranno cancellate: i Lea (uno dei motivi di maggiore perplessità nel centrodestra calabrese in merito al DDL Calderoli sull’autonomia differenziata, in merito alla loro redistribuzione, ndr), ad esempio, saranno garantiti proprio dalle aziende sanitarie e ospedaliere. Però tutte le procedure amministrative che talvolta le aziende non riuscivano a svolgere le farà Azienda Zero».
In sostanza nella legge approvata, composta da tredici articoli, si evince un compito di ri-alfabetizzazione di base, processo per processo, l’infrastruttura amministrativa» del comparto sanità. In questo senso darà direttive contabili alle varie Asp e agli altri enti del servizio; redigerà il bilancio consolidato del comparto; gestirà i flussi di cassa relativi al fabbisogno sanitario della regione; darà un supporto alla giunta e al Commissario per il piano di rientro dal Debito sulle previsioni economiche del piano stesso e la sua evoluzione.
Altro compito fondamentale sarà quello assimilabile ad una centrale acquisti che bandirà le gare per tutte le aziende sanitarie della regione. L’idea di fondo è quella di avere una eccellenza nel campo della contabilità e della programmazione che sgravi le aziende territoriali da compiti di gestione per permetterle di concentrarsi sui servizi.
All’articolo 8 si dispone che l’”Azienda Zero” «è dotata di personale proprio, acquisito mediante procedure di mobilità dalla regione, dalle Aziende e dagli altri enti del Ssr o assunto direttamente mediante procedura concorsuale qualora la professionalità richiesta non sia reperibile presso gli enti suddetti, previa autorizzazione della Giunta o del commissario ad acta».
Sono organi dell’Azienda il direttore generale, il collegio sindacale, il collegio di direzione: il direttore generale – articolo 5 – «è nominato dal presidente della Giunta regionale previa delibera della Giunta regionale, o dal commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro, in conformità alla normativa vigente per la nomina dei direttori generali delle a zie e degli enti del SSR».
Tutto questo costerà ai calabresi 700mila euro per i primi tre anni, precisando comunque che «le fonti di finanziamento sono a valere sul fondo sanitario regionale del bilancio di previsione triennale 2022-24».
Insomma, ad una prima occhiata, sembra una duplicazione dei compiti che dovrebbe in parte svolgere da un lato il Dipartimento Salute se non fosse falcidiato nell’organico e, dall’altro, dalla Stazione Unica appaltante. La ratio di questa agenzia sembra quindi quello di costruire una struttura non solo dinamica, ma anche iper-specializzata sulla contabilità e il diritto sanitario.
Detto questo lo stesso Occhiuto nel dibattito in consiglio ha ammesso che alcune cose restano un po’ nebulose. Ha detto che l’agenzia, nata sul modello della Regione Veneto e della Regione Lazio, sarà avviata in via sperimentale e, dunque, non sarà subito operativa, al fine di non ripetere gli errori commessi in passato in assenza di un adeguato modello organizzativo. Ha anche aggiunto che l’azienda sarà implementata attraverso atti successivi e previa concertazione.
A capo di Azienda Zero è stato individuato Giuseppe Profiti: uomo di grande esperienza nel settore delle gestioni aziendali, essendo stato parte del consiglio di amministrazione della Sampdoria e aver gestito alcune aziende sanitarie in Liguria e Puglia; a cui si aggiunge, nel ruolo di Commissario Ad Acta per tutto l’apparato sanitario calabrese, il Presidente Roberto Occhiuto.
Lo scorso mese di luglio è, finalmente, arrivata la bollinatura sull’atto aziendale di Azienda Zero. Il documento che definisce gli assetti dell’ente di governance della sanità calabrese è stato ratificato questa mattina dal commissario ad acta, Roberto Occhiuto, che l’ha approvato con proprio decreto.
L’atto di convalida giunge a diversi mesi dall’adozione del documento avvenuta nel febbraio scorso da parte del commissario straordinario di Azienda Zero, Giuseppe Profiti, e concretizza un ulteriore passo in avanti verso la nascita della agenzia che a regime dovrà surrogare numerose funzioni attualmente svolte dal dipartimento Tutela della Salute e dalle aziende del servizio sanitario regionale.
L’approvazione dell’atto aziendale arriva, tuttavia, in ritardo rispetto la tabella di marcia più volte declinata dal manager posto alla guida di Azienda Zero. L’ultima deadline per la nascita dell’ente era stata fissata all’1 di luglio ma evidentemente il percorso ha subito qualche rallentamento.
All’appello manca, ad esempio, ancora il personale. I termini dell’avviso pubblico per verificare la disponibilità di dirigenti da reclutare in temporaneo utilizzo nell’ente sono stati prorogati. Oltre alle numerose censure mosse dal tavolo di verifica interministeriale. Da ultimo, l’accusa di genericità delle linee guida formulata dai funzionari ministeriali accompagnata da una reprimenda sulle procedure amministrative (su cui si era espressa in maniera negativa anche la Consigliera di opposizione del PD Amalia Bruni).
«Sarebbe opportuno dapprima adottare la norma regionale che superi i rilievi posti dai tavoli sulla legge regionale di istituzione di Azienda Zero e solo successivamente emanare i relativi provvedimenti attuativi», era stato il suggerimento giunto da Roma nel corso dell’ultima riunione sulla verifica dello stato di attuazione del piano di rientro sanitario.
Nel decreto di approvazione del documento, commissario e sub commissario ritengono «coerente» l’atto aziendale con le linee guida approvate il 3 febbraio, ragion per cui si può procedere all’approvazione dell’atto aziendale.
Ad aggravare maggiormente il peso della gestione Azienda Zero, è intervenuta la prematura e improvvisa scomparsa, lo scorso dieci agosto del Commissario Straordinario Giuseppe Profiti, stroncato da un malore improvviso mentre si trovava in Puglia. Cordoglio unanime e bipartisan è stato espresso ai familiari del Commissario che è stato omaggiato della camera ardente presso la Cittadella Regionale di Catanzaro e dei funerali celebrati presso la Chiesa dell’Immacolata del capoluogo calabrese, officiati dal vicario episcopale. Una scomparsa che ha lasciato tutti attoniti e smarriti. A giorni è attesa, dunque, la nomina del nuovo super-manager. Restano ancora molti dubbi circa la provenienza dello stesso: se interna alle competenze della Regione oppure nuovamente esternalizzato. Circolano voci insistenti di un generale in congedo del Comando Legione Carabinieri Calabria, anche se esse sono state smentite dai diretti interessati.
Mario FranzinL’articolo Azienda ospedaliera “Zero”: la Calabria si allinea all’Italia è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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