Del 30 Agosto 2023 alle ore 12:22Mentre l’Italia si sta impegnando nella transizione verso un sistema energetico più sostenibile, le comunità energetiche nel nostro Paese stanno guadagnando slancio e facendo progressi verso un futuro più sostenibile. Difatti hanno ricevuto un’attenzione e un sostegno significativi da parte dei politici. Tuttavia, nonostante i potenziali benefici queste hanno dovuto affrontare diverse sfide. Le barriere normative hanno reso difficile districarsi tra le procedure legali e amministrative necessarie per creare e gestire le proprie iniziative. Anche il finanziamento ha rappresentato una sfida significativa, in particolare per le comunità più piccole o meno ricche. Sono sorti anche ostacoli tecnici, in particolare per le comunità che stanno implementando tecnologie innovative o lavorando con sistemi energetici complessi. Infine, l’impegno della comunità e la coesione sociale si sono rivelati difficili, in particolare nei casi in cui i membri della comunità hanno obiettivi, priorità o livelli di coinvolgimento diversi.
Che cosa si intende per comunità energetiche (CER)?
Si tratta in pratica, di associazioni di utenti che collaborano per produrre, consumare, condividere e gestire energia prodotta da fonti rinnovabili. Gli “attori” delle comunità energetiche spaziano dai cittadini alle imprese, dagli enti pubblici alle attività commerciali. Tutti uniti da un triplice obiettivo: promuovere la generazione distribuita, facilitare la transizione verso fonti rinnovabili e ridurre la dipendenza dal sistema elettrico nazionale. Le comunità energetiche in tutta Europa sono ormai diventate novemila, concentrate soprattutto in Germania e Danimarca, mentre nel nostro Paese esistono solo 86 comunità; il 65% delle quali ancora in realizzazione, per una potenza installata di 60MW. La situazione italiana sarebbe anche positiva, visto che per lo sviluppo delle comunità energetiche al dipartimento “Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, sono stati concessi 2,6 milioni di euro dal programma Next Generation EU dell’Unione Europea di cui 400 milioni destinati alle Regioni e 2,2 miliardi come contributo del PNRR a famiglie, microimprese ed enti pubblici in Comuni con meno di 5mila abitanti. Il contributo arriva a un massimo del 40% dei costi sostenuti, ai quali si aggiunge un incentivo del Gestore dei Servizi Energetici, la società pubblica che promuove l’uso delle rinnovabili. Tuttavia nell’ambito della Missione 2 del PNRR, hanno invece già avuto attuazione due misure che possono comunque, anche se indirettamente, promuovere e sostenere lo sviluppo di CER: il bando “Isole Verdi”, che ha stanziato 200 milioni di euro per i 13 Comuni delle 19 piccole isole non interconnesse con la rete elettrica nazionale italiana, e il bando Green Communities, che ha stanziato 135 milioni di euro per la creazione di 30 “comunità verdi”, ovvero raggruppamenti di amministrazioni locali che si uniscono e lavorano insieme per attuare piani di sviluppo sostenibile.
L’articolo Boom delle comunità energetiche in Europa. A che punto è l’Italia? è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.