Del 29 Agosto 2023 alle ore 14:39Un’Intrigante Connessione Tra Regimi Autoritari e Meccanismi della Mente, evidenziando differenze e parallelismi.
Nel mondo complesso e articolato in cui viviamo, le dinamiche del potere e della psiche umana spesso si intrecciano in modi sorprendenti. Prendiamo, ad esempio, da un lato le sfumature del potere politico in Russia e dall’altro la teoria psicoanalitica della rimozione elaborata da Sigmund Freud. Potrebbe sembrare un confronto improbabile, ma attraverso un’analisi approfondita emergono connessioni che gettano luce sulle complessità dell’essere umano e della società.
Nel primo caso, si manifesta un tipo di autoritarismo e le reazioni contrastanti che esso suscita nella popolazione. Mentre in Occidente il timore del potere politico è inaccettabile, in Russia sembra essere una contropartita accettata per l’ordine stabilito dal governo. Questo paradossale rapporto con il potere si può confrontare con la teoria della rimozione di Freud, dove individui respingono nell’inconscio pensieri percepiti come pericolosi per il loro equilibrio. In un certo senso, la popolazione russa sembra aver sviluppato una sorta di “rimozione collettiva” in cui accetta il potere autoritario come difesa dall’instabilità.
A livello sociale si crea un effetto che si può esplorare in modo più approfondito grazie ad una conoscenza della teoria della rimozione. La rimozione, meccanismo psichico che spinge l’individuo a respingere pensieri disturbanti, può essere paragonata alla strategia politica della Russia nel negare il coinvolgimento in omicidi eccellenti. Mentre la rimozione psicoanalitica porta alla formazione di sintomi e sogni, la politica russa sembra produrre un “sintomo collettivo” in forma di accettazione di un potere che uccide impunemente.
La differenza cruciale tra i due mondi sta nella radice delle loro norme sociali e politiche. L’Occidente ha sperimentato il costituzionalismo, la rule of law e la democrazia come terza via tra anarchia e potere assoluto. In contrasto, la Russia ha conosciuto principalmente regimi autocratici intervallati da periodi di anarchia. Questa fondamentale discrepanza si riflette nell’atteggiamento verso il potere politico: in Occidente, l’abitudine al governo limitato porta all’inaccettabilità di temere il governo stesso, mentre in Russia, un governo forte è visto come garante dell’ordine.
Un’analisi psicologica degli atteggiamenti di coloro che simpatizzano con il regime russo potrebbe rivelare una serie di motivazioni complesse. Forse disprezzano concetti occidentali come il costituzionalismo e la rule of law, vedendoli come maschere e ipocrisie. Tuttavia, questa avversione non giustifica il supporto a un regime autoritario come quello di Putin. La Cina, con il suo partito-Stato e il richiamo alla meritocrazia, offre un’alternativa, sebbene anch’essa sia una dittatura. Eppure, la rimozione psicoanalitica spiega come queste idee possano essere “rimesse nell’inconscio” a vantaggio del sostegno a Putin.
In definitiva, questo confronto insolito tra potere politico e teoria della rimozione ci sfida a esaminare le complessità della mente umana e della società. Attraverso un’analisi psicopolitica, emergono connessioni sorprendenti che ci invitano a considerare come le dinamiche del potere e della psiche possano influenzarsi a vicenda in modi imprevisti.L’articolo Potere Politico in Russia e Rimozione Psicoanalitica è già apparso su Il Corriere Nazionale.