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Solo al tramonto del 1989, era stato approvato dal Parlamento il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), con Legge 1989/368. Cioè l’Organismo di consulenza col Potere Legislativo ed Esecutivo per i problemi che interessano i Connazionali all’estero.
I Membri del CGIE sono scelti dai “Grandi Elettori” Com.It.Es.  Che sono, a loro volta, eletti dai Connazionali residenti nelle correlate circoscrizioni consolari (con almeno 3000 italiani residenti). Per effetto del disposto di cui alla Legge 286/2003, i Com.It.Es. sono, pertanto, organi di rappresentanza nei rapporti dei Connazionali all’estero con le nostre Autorità Consolari e col MAECI. Almeno sino ad ora.
Messa in evidenza questa premessa, la rappresentatività dei Connazionali all’estero non è stata, in effetti, mai aggiornata.
Neppure su proposta dei Parlamentari eletti nella Circoscrizione di pertinenza. Perché facenti parte di partiti nazionali, ne hanno da rispettare i programmi.
Con queste premesse, torniamo a proporre il DIE (Dipartimento per gli Italiani all’Estero). Con una nuova sinergia tra DIE e Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con la finalità di focalizzare quei problemi che i parlamentari eletti all’estero non sono stati mai in grado d’evidenziare proprio perché al di fuori delle linee di programma operativo dei partiti nazionali dei quali fanno parte.
Giorgio Brignola
segreteria.anim@gmail.com
 

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