Tra il 5 e il 15 settembre si ritorna torno a scuola con 200mila supplenti. E finalmente arriva il tutor Sette milioni di studenti tornano sui banchi tra il 5 e il 15 settembre a seconda del calendario regionale. Servono 200 giorni perché l’anno sia valido. Sindacati preoccupati per il precariato
Si avvicina il nuovo anno scolastico all’insegna di alcune novità e di problemi irrisolti. Mentre per i debiti scolastici gli esami potranno svolgersi fino all’8 settembre, tra l’11 e il 15 – a seconda della Regione – suonerà la prima campanella per circa 7 milioni di studenti, ma molti – oltre 200mila secondo i sindacati della scuola – saranno i supplenti annuali, ai quali sono da aggiungere quelli con supplenze più brevi. Tuttavia proprio per i docenti sono attese alcune novità: in particolare i tutor e gli orientatori. Per non parlare dei bandi dei nuovi concorsi attesi sempre per settembre. Nonostante il piano straordinario di reclutamento varato nei mesi scorsi dal ministero dell’Istruzione, il precariato non cessa di affliggere il mondo della scuola. Qualche speranza dalle novità dei prossimi mesi: i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento potrebbero vedere la luce probabilmente a gennaio 2024. E poi i concorsi: entro la prima metà di settembre dovrebbe essere emanato il bando del concorso ordinario per i dirigenti scolastici. Entro fine settembre dovrebbero essere pubblicati i bandi per i concorsi in tutti gli ordini delle scuole per posti comuni e di sostegno. Appena pubblicato il bando per nuove assunzioni pari a 590 unità di personale per i servizi di pulizia negli istituti. Quest’anno scolastico partono anche le figure del docente tutor e del docente orientatore: da settembre infatti saranno pienamente operativi circa 50mila docenti tutor e orientatori, che aiuteranno gli studenti delle circa 70mila classi dell’ultimo triennio delle scuole secondarie di II grado a effettuare scelte consapevoli e costruire un percorso di studi e di lavoro che faccia emergere i talenti di ciascuno. Il tutor avrà anche il compito di favorire il recupero per i ragazzi che manifestano maggiori difficoltà, consentendo al tempo stesso a quelli che hanno particolari talenti di potenziarli. Questi docenti hanno ricevuto nei mesi scorsi una formazione specifica: hanno inoltrato la richiesta di partecipazione ai moduli formativi 52.176 professori per il tutor e 4.252 per diventare docente orientatore.Tra le difficoltà del mondo scolastico comincia a farsi sentire anche l’inverno demografico. Soprattutto alle scuole primarie e nei piccoli centri diventa difficile la formazione delle classi primarie. E nelle superiori, in particolare nelle grandi città, continua a essere presente il problema delle cosiddette “classi pollaio” formate da oltre 30 studenti. Infatti la normativa pone a 27, nella scuola superiore, il numero minimo di studenti: quindi le prime classi anche quest’anno continueranno ad avere da 27 a 30-31 o più studenti; i numeri si alleggeriscono un po’ solo nelle classi successive, per bocciature e cambi di istituto.
C’è poi all’orizzonte delle famiglie italiane la stangata del caro-libri. Secondo il sindacato dei librai gli aumenti si attesteranno ben oltre il 10% rispetto allo scorso anno, con una spesa che può superare i 500 euro per gli studenti delle scuole superiori. Tanto più che, come denunciato da Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli Studenti Medi, il problema è aggravato dal fatto che i testi di riferimento vengono cambiati con piccole modifiche o aggiunte, ma gli studenti devono comunque comprarli ex novo. Il calendario scolastico, che non potrà comprendere meno di 200 giorni perché l’anno abbia validità, è stato definito dalle Regioni, ma le singole scuole potranno adattarlo a specifiche esigenze. La campanella suonerà per la prima volta in Alto Adige il 5 settembre; poi in Piemonte, Trentino e Valle d’Aosta l’11; in Lombardia il 12; in Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Sicilia, Umbria e Veneto il 13; in Calabria, Liguria, Molise, Puglia e Sardegna il 14; infine il 15 cominciano Emilia-Romagna, Toscana e Lazio.
Marcario Giacomo
Editorialista de Il Corriere Nazionale