Del 22 Agosto 2023 alle ore 18:01ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 80 anni Toto Cutugno.Il cantante era ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano e le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi mesi.In una nota Carosello Records ed Edizioni Curci sottolineano come “a poco più di un mese dal suo ottantesimo compleanno ci lascia uno degli artisti italiani più famosi di sempre”.Nato il 7 luglio del 1943 a Tendola, frazione di Fosdinovo in provincia di Massa Carrara, Toto Cutugno (nato Salvatore) con oltre cento milioni di copie vendute, oltre 400 canzoni scritte per artisti italiani e internazionali, 15 partecipazioni (e una vittoria) al Festival di Sanremo, una vittoria all’Eurovision Song Contest e una quindicina di partecipazioni o conduzioni di programmi televisivi, è stato tra gli artisti musicali italiani di maggior successo. Ma, soprattutto, ha rappresenato il simbolo della melodia italiana nel mondo. Il primo successo arriva nel 1977: è “Donna donna mia”, brano che diventa la sigla del programma “Scommettiamo?”, condotto da Mike Bongiorno. Si aggiudica la prima (e unica) vittoria a Sanremo nel 1980 con “Solo noi”. Tre anni dopo è di nuovo sul palco dell’Ariston. Non lo vince ma la canzone, che in realtà è stata pensata per l’interpretazione di Celentano, è quella che diventerà il suo successo per antonomasia, vendendo milioni di dischi e arrivando a ben 200 versioni in tutto il mondo: “L’italiano”. Dopo i quattro secondi posti sanremesi come cantante (più uno come paroliere), Cutugno ottenne una rivincita vincendo l’Eurovision Song Contest 1990 a Zagabria con Insieme: 1992 (secondo trionfo per l’Italia). Gli anni 2000 sono particolari per Cotugno che, da un lato, vede accrescere il suo successo all’estero, soprattutto nei Paesi dell’Est ma, dall’altro, viene temporaneamente fermato da un tumore alla prostata che lo costringe a subire un intervento chirurgico seguito da apposita terapia.(ITALPRESS).– Foto: Agenzia Fotogramma –L’articolo Morto a 80 anni Toto Cutugno simbolo della canzone italiana all’estero è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.