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Del 19 Agosto 2023 alle ore 22:34“Una premessa è d’obbligo: gli obiettivi di realizzazione e di spesa dei fondi del Pnnr hanno una scadenza cogente: 30 giugno 2026 pena restituzione Ue delle somme che ricordiamo sono per l’Italia in larga parte a debito. Entro questa data le opere devono essere inoltre completamente realizzate e collaudate. Su questo impegno si misura l’efficienza dei soggetti attuatori. Ogni ritardo compromette non solo la realizzazione delle opere ma la stabilità economico-finanziaria dell’Italia e degli italiani”.
Lo dichiarano i senatori di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, capogruppo in Commissione Lavoro e Senato, e Filippo Melchiorre, vicepresidente della Commissione Finanze.
“Fatta questa premessa, continuano i senatori di FdI, analizziamo l’iter burocratico-amministrativo del parco multifunzionale nell’area della ex Fibronit ‘Parco della rinascita’. E’ un intervento che ha un costo complessivo di 16,439 milioni di euro di cui 3,5 milioni di euro di fondi trasferiti dalla Regione ma provenienti dall’accordo di programma sottoscritto tra Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare e Regione Puglia del 30.12.2020 per l’adozione di misure per il miglioramento della qualità dell’aria e le restanti a valere del Pnrr (missione 5 “inclusione e coesione” – componente 2 “infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore” – investimento 2.1 “investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale”). Le risorse Pnrr al comune di Bari sono state assegnate con decreto del 30 dicembre 2021 del Ministero dell’Interno di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti”.
“Il comune di Bari, pur avendo le risorse al 1° gennaio 2022, fanno notare Zullo e Melchiorre, ha approvato il progetto di fattibilità tecnico economia solo il 26 giugno 2023. Quindi un anno e mezzo per la sola approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica. Poi il 28 giugno 2023, sempre il comune di Bari ha pubblicato la procedura di affidamento dell’appalto integrato della progettazione definitiva ed esecutiva oltre che della realizzazione dei lavori. La gara sarebbe stata aggiudicata il 28 luglio 2023, condizionale d’obbligo poiché dal portale del comune al 25 luglio risultava iin aggiudicazione’”. Da qui la domanda: “Qual era la scadenza per l’aggiudicazione dei lavori? Il 30 giugno 2023 e non il 28 luglio 2023. Due mesi di ritardo ma non basta. Infatti, la scadenza era per l’aggiudicazione dei lavori e non anche per la progettazione definitiva ed esecutiva che al 30 giugno dovevano essere utili all’aggiudicazione dei lavori. L’allegato 4 rubricato ‘Atto d’obbligo connesso all’accettazione del finanziamento concesso’ prevedeva che ‘al fine di assicurare il rispetto degli obiettivi intermedi e finali (milestone e target), il soggetto attuatore – rigenerazione urbana – si impegna ad aggiudicare i lavori entro il 30 giugno 2023’. Il comune di Bari, quindi, stando alle previsioni del decreto di concessione dei finanziamenti è in ritardo di circa 2 mesi rispetto all’aggiudicazione dei lavori. In più tenuto conto che il cronoprogramma prevedeva circa 2 anni per la realizzazione dei soli lavori e siamo ancora al primo livello di progettazione, il rischio che questo intervento non sia collaudato entro il 30 giugno 2026 visto anche la complessità dello stesso, inizia a essere una realtà.
Il governo, quindi, davanti a questo quadro ha proposto lo spostamento – e non il definanziamento come falsamente viene detto- della fonte di finanziamento dal Pnrr ad altre fonti nazionali che non hanno il vincolo del 30 giugno 2026”.
“A questo punto qualche domanda anche al Comitato potrebbe essere fatta, chiedono i senatori Zullo e Melchiorre: questo Comitato era informato da Decaro che il comune di Bari aveva la dotazione finanziaria per avviare le gare fin dal primo gennaio 2022 e si è ridotto al 28 giugno 2023? C’è di più! L’intervento poteva anche essere realizzato fin dal 2019 con fonti di finanziamento a valere sui circa 6 miliardi di euro non spesi dalla Regione Puglia riferite alle risorse del Fsc 2014-2020 e al Poc 2014-2020. Il Comitato era a conoscenza di questa opportunità? Perché il comune di Bari non ha finanziato questo intervento con le risorse non spese del patto città metropolitana di Bari del Fsc 14-20 dove a fronte di 233 milioni di euro ha speso solo il 12%? Decaro ha fornito spiegazioni al comitato?”.
“Ma c’è ancora un’altra domanda da porsi che suscita inquietudine e sospetti, chiedono i senatori di FdI: Perché il comune di Bari a fronte di una disponibilità di risorse dal 1 gennaio 2022 ha approvato la progettazione di fattibilità tecnico economica solo il 26 giugno 2023? Approvando il progetto di fattibilità dopo un anno e mezzo dal primo gennaio 2022 ha dovuto ricorrere ad una gara di soli 15 giorni per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva e dei lavori di un progetto così complesso. C’era qualcuno che nel frattempo in quell’anno e mezzo lavorava da qualche parte sulla progettazione definitiva ed esecutiva per essere pronto a presentare l’offerta in 15 giorni? Decaro spieghi come si possa conoscere al 26 giugno il progetto di fattibilità di un’opera così complessa e nei successivi 15 giorni essere pronti a presentare un’offerta completa di progettazione definitivo, progettazione esecutiva e lavori? Tale modus operandi restringe la possibilità di partecipazione e nega la possibilità di migliore scelta in termini di qualità e prezzo tra più proponenti. Il Comitato può chiedere lumi a Decaro? quante offerte sono pervenute?”.
“Inoltre, osservano Zullo e Melchiorre, la Regione co-finanzia il progetto con 3,5 milioni di euro. Lo Stato ha messo a disposizione le somme fin dal primo gennaio 2022. perché la Regione Puglia pur avendo le risorse dal 2020 ha approvato il finanziamento di 3,5 milioni di euro solo a marzo 2023? Il Comitato, per quanto ci risulta seguiva costantemente la realizzazione di un sogno che noi condividiamo, ma deve purtroppo ammettere che non era debitamente informato da Decaro su questi tempi o se lo era- e non vorremmo pensarlo- non era certamente complice di queste inefficienze ma certamente volgeva lo sguardo da altro lato”.
“Per questo, troviamo fuori luogo le polemiche contro il governo che, ripetiamo, non ha definanziato niente ma preso atto dei ritardi ha proposto la sostituzione del finanziamento. Il Parco si farà perché è un’opera che dobbiamo non solo ad un comitato ma a tutta bari e a tutti i baresi” concludono i senatori Zullo e Melchiorre.L’articolo Pnrr. Zullo-Melchiorre (FdI): le inefficienze di Decaro e l’impegno del governo. Non c’è stato alcun definanziamento è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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