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Del 17 Agosto 2023 alle ore 07:17Classe 1982, di origini umili, il ministro dell’Interno è noto per le sue esternazioni spesso fuori le righe
© STEPHANE DE SAKUTIN / AFP / POOL
– Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin

 
AGI – La ‘grande politique’ francese non va in vacanza. Ad animare il dibattito politico d’Oltralpe, in pieno agosto, è stato il ministro degli Interni Ge’rald Darmanin uscendo allo scoperto con un’intervista concessa a Le Figaro. Dipingendo il candidato ideale che, a suo avviso, potrebbe battere alle presidenziali del 2027 la destra estrema di Marine Le Pen, Darmanin di buona sostanza ha fatto il ritratto di sé stesso.

“Quello che mi interessa non è guardare quello che è successo nel 2017 e nel 2022 – ha dichiarato, evidentemente riferendosi alle passate tornate elettorali – ora a preoccuparmi è ciò che accadrà nel 2027”. Classe 1982, di origini umili, Darmanin è cresciuto lontano dalle scuole prestigiose della Capitale che storicamente sfornano la tecnocrazia del Paese e si è fatto le ossa sul campo, dal 2005, nelle file dell’Ump allora guidato da Jacques Chirac.
Da lì la sua lenta e sistematica scalata al potere, passando dal gollismo ai Repubblicani, prima di unirsi al movimento centrista di Emmanuel Macron dove però da tuttora voce all’ala di destra più intransigente. Noto per le sue esternazioni spesso fuori le righe (una tra tutte, la ‘sparata’ sulla presunta incapacità del governo Meloni di gestire l’emergenza immigrazione) e per aver più volte, anche per vicende personali, messo in imbarazzo Macron, Darmanin, secondo molti, nutre da sempre l’ambizione di conquistare l’Eliseo.
La buona occasione potrebbe presentarsi proprio nel 2027 quando il presidente in carica – evidenzia Le Figaro – non potrà candidarsi per un terzo mandato consecutivo. Gerald Darmanin, non estraneo a una certa retorica populista, potrebbe allora tentare di riunire la destra francese per sconfiggere Marine Le Pen, leader del Rassemblement National (Rn), l’estrema destra francese.
“Non dobbiamo mettere il nostro futuro nelle mani della tecnologia e dei tecnici, usando parole che i francesi non sempre capiscono”, ha puntualizzato Darmanin chiedendo alla politica di “parlare con il cuore e non con le statistiche”. Il suo “ritorno politico” – così l’ha definito Le Figaro – è previsto il 27 agosto Tourcoing, città di cui è stato Sindaco e che è tuttora la roccaforte del suo elettorato. Da lì, ha anticipato il ministro, lancerà il suo messaggio alle “classi lavoratrici” di Francia, che “sono state a lungo trascurate dalla politica”. La “casta” francese è avvertita.

L’articolo Darmanin pronto a scendere in campo per le presidenziali francesi è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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