Del 13 Agosto 2023 alle ore 00:03di Doriana Metollari
L’estate è finita? Oramai in Albania si cominciano a sentire le ultime recensioni sulla spiaggia dove si è stati, sugli alberghi dove si è dormito, sulle persone che si sono incontrate, quelle che hanno dato una mano e le altre che potevano ma non l’hanno fatto, e sui ristoranti dove si è mangiato, sul servizio ricevuto e sul menù con i piatti all’italiana serviti. Si infatti in Albania si mangia spesso cucina italiana più che albanese. Per assaggiare la cucina albanese occorre trovare un ristorante tradizionale, uno “zgare” come si chiamano qui le taverne, dove si possono provare piatti di carne, formaggi e verdure a prezzo popolare. In un caso o nell’altro comunque generalmente si mangia bene: ingredienti freschi a buon prezzo.
Prezzi che quest’anno sono però aumentati anche qui, in conseguenza della debolezza dell’euro che ha perso circa il 15% in pochi mesi. Come al solito le opinioni sono varie: si sono sentiti turisti contenti, altri che si lamentano. L’aumento dei prezzi è più evidente per coloro che frequentavano l’Albania anche negli anni passati e che hanno potuto osservare le differenze, mentre chi arriva per la prima volta, soprattutto “scappando” dai prezzi delle località turistiche italiane, lascia sui social recensioni positive della loro permanenza in Albania.
Le mete turistiche più frequentate dai turisti italiani sono quelle più conosciute della riviera meridionale: Ksamil, Saranda e Valona su tutte, che hanno stupito positivamente i turisti italiani che per lo più hanno dichiarato di voler tornare anche il prossimo anno. Purtroppo molto meno visitate le zone del nord, meno conosciute e meno servite anche per via di strade inadeguate a reggere il traffico del turismo di massa.
Non solo mare, ma anche montagne, canyon scavati dai fiumi e valli dove la natura è ancora incontaminata. Camping, alberghi o locande, spesso in case private tradizionali dove il turista è servito anche per i pasti, con alimenti freschi di produzione locale. Quest’anno il boom maggiore però ha riguardato il noleggio di camere e appartamenti privati: mai stato così alto il numero delle camere date in affitto. A giugno i provenienti degli affitti secondo Airbnb sono arrivati a 5,1 milioni di euro: una cifra record, che probabilmente sarà superato nei mesi successivi.
L’Unione Europea è anche intervenuta per chiedere allo Stato albanese di regolare questo mercato privo di controlli e leggi, che favorisce le irregolarità ed illegalità.Le vacanze in Albania scorrono tranquille grazie al fatto che la microcriminalità è praticamente del tutto assente: pochissimi furti, ancor meno rapine. Uno dei problemi più “gravi” per i turisti è che la notte è troppo breve per far festa: alle 23 per legge i locali devono togliere la musica e le persone devono cominciare a rientrare a casa, anche se non proprio sempre ciò viene fatto rispettare.
Il turismo in Albania sta vivendo da qualche anno un boom progressivo con crescite a due cifre ad ogni stagione estiva, ma deve ancora affrontare e risolvere molti problemi se vorrà mantenere questi flussi e ritmi di crescita: la qualità dei servizi deve migliorare, devono esser contrastate alcune “furbizie” di alcuni operatori troppo intraprendenti, aumentare i controlli sull’abusivismo e l’illegalità sulle spiagge e nelle strutture dell’ospitalità e sulle strade. Tutti impegni da assumere per le prossime stagioni, così da rendere il turismo albanese sempre più competitivo e tener testa ai paesi vicini.L’articolo Prossimo anno in Albania! è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.