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Dopo l’incontro di ieri 11 agosto a Palazzo Chigi sul salario minimo tra il governo Meloni e le opposizioni, la premier prende 60 giorni al fine di arrivare a “soluzioni efficaci” con le minoranze di partito. Il tutto viene affidato da Meloni al Cnel con l’obiettivo di arrivare ad una proposta di legge “che affronti una materia così ampia nelle sue complessità”.
Giorgia Meloni in piazza Colonna dichiara che ci sono delle divergenze con le opposizioni, ma c’è il tempo per collaborare insieme “e coinvolgere anche le parti sociali” per lavorare “insieme”. L’incontro nella sala verde è avvenuto alle ore 17 ed è durato due ore con la maggioranza e Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Azione, Sinistra, Verdi e +Europa.
Meloni nella sua proposta spiega “Niente dettagli subito, facciamo fare dal Cnel ho già la disponibilità di Renato Brunetta che è pronto a convocarvi da domani, tutte le analisi, dati alla mano. E poi vediamo, il ragionamento, quale può essere la via più interessante e “condivisa” da perseguire. Con l’obiettivo di rafforzare i salari, combattere il lavoro povero. Sono questioni che ci interessano”.
La premier ha poi riferito che nella prossima legge di Bilancio si concentrerà l’attenzione su famiglie e lavoro, senza tralasciare le questioni di: precarietà, lavoratori esclusi dalle tutele e contratti pirata. Ed aggiunge “E’ stato un segnale di attenzione e di rispetto non presentare una proposta prendere o lasciare. Non ricordo di essere mai stata convocata dal premier per una proposta fatta in Parlamento quando ero all’opposizione”.
Dalla minoranza Schlein dice “Il governo non ha le idee chiare” e Conte aggiunge “Il governo butta la palla in tribuna”, Nicola Fratoianni “Non hanno una proposta alternativa” e Carlo Calenda si pone più ottimista affermando “Nessuno ha sbattuto la porta”. La minoranza non convinta che si giungerà a delle soluzioni per il salario minimo, procederà con la raccolta firme.
Elena Canini

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