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Del 12 Agosto 2023 alle ore 11:25Si chiude con un una riproposizione noir dell’opera verdiana “il Rigoletto”, la stagione estiva dell’opera di Roma, nel suggestivo scenario delle Terme di Caracalla. Da una idea di Damiano Michieletto, che in piena era Covid per l’estate 2020 dell’ Opera di Roma al Circo Massimo propose questa nuova versione del dramma capolavoro di Giuseppe Verdi. Ai meriti del giovane regista veneto, con una lunga esperienza teatrale, nell’ultimo periodo prestata anche al cinema, amato e discusso per i suoi allestimenti, e alla prova davvero importante dell’ orchestra diretta da Riccardo Frizza, bisogna riconoscere i meriti della grande prestazione dei cantanti, dal baritono Roberto Frontali, che torna nel ruolo di Rigoletto, con una grandissima interpretazione, salutata con applausi ripetuti a scena aperta e alla conclusione dell’opera, alla Gilda del soprano Zuzana Markova, al tenore Francesco Demuro, la vera sorpresa, per aver sostituito all’ ultimo momento Piero Pretti e affrontato egregiamente il personaggio del Duca di Mantova. L’ ambientazione in una Italia anni ’80 animata da malavitosi violenti, con pestaggi che evocano Arancia Meccanica, e maneggiano armi tra auto d’ epoca, roulotte e una giostra seguiti passo passo dalle telecamere, crea un clima cupo al quale aggiungono valore emotivo gli inserti filmati, flashback o accompagnamento simbolico della trama, come l’ immagine finale di Gilda in abito da sposa che cammina tra le onde fino a sparire.
La sera prima era stata la volta di un altra opera di Verdi ” La Traviata” riproposta in versione “Dolce Vita” con una strepitosa Francesca Dotto, nel ruolo di Violetta, già protagonista dello stesso allestimento nel 2019, con la regia di Lorenzo Mariani, «Quando sono stato invitato a montare La traviata ho voluto partire dalle fonti» racconta Lorenzo Mariani «andando a rileggere il romanzo La dame aux camélias di Alexandre Dumas. E mi sono trovato davanti a una bomba di emozioni quasi insopportabili per la loro intensità. Sono davvero angosciose le sofferenze che deve patire la protagonista». Ed è stato proprio chiedendosi in che modo avrebbe potuto dipingere un mondo così privo di speranze che ha pensato a La dolce vita di Fellini. «Nel film c’è moltissima bellezza, ma si tratta di una bellezza feroce, che divora le persone. In effetti, quel film è un ritratto spietato della Roma e dell’Italia di fine anni Cinquanta. Possiede il fasto e il glamour di un sistema che stritola. Penso a certe attrici consumate dal successo in pochi anni come Laura Antonelli, che ci ha rimesso la vita. Anche Violetta è così, cioè intrappolata in un mondo che non dà scampo. D’altronde la borghesia francese di metà Ottocento era spietatissima».
Ad agosto, il Teatro dell’Opera di Roma ha programmato quattro rappresentazioni del Rigoletto per il suo palcoscenico estivo alle Terme di Caracalla, un’antica istituzione sopravvissuta alla caduta di Roma e rimasta in uso fino alla sua spoliazione nel VI secolo. L’opera di Roma ha messo in scena spettacoli all’aperto tra le sue rovine dal 1937, ma la sua incarnazione più famosa è arrivata nel 1990, quando ha ospitato il concerto dei “Tre Tenori”, una stravaganza televisiva internazionale con Luciano Pavarotti, Plácido Domingo e José Carreras.
Il 2023 si chiude come l’anno record di presenze, per quanto riguarda  il Caracalla Festival, organizzato ogni estate dal Teatro dell’Opera di Roma: il cartellone – che per la prima volta ha assunto le forme di un autentico festival multidisciplinare offrendo opera, danza, cinema, teatro, musica sinfonica, jazz e pop – si è chiuso appunto con il Rigoletto di ieri sera, con un totale di 115.980 biglietti venduti – 5.267 in più rispetto ai 110.713 dello scorso anno e 9.288 in più rispetto ai 106.692 del 2019, l’ultimo anno prima della pandemia – e superando anche il bilancio del 2022 con un incasso complessivo di 6.747.526 euro. La rassegna si è articolata, in poco più di due mesi, in 53 serate. Successo particolare per la prima rappresentazione de La traviata, che può vantare un record storico per i biglietti venduti – è l’opera lirica con maggior numero di spettatori dal 2001 – e per la Nona Sinfonia di Beethoven diretta da Myung Whun-Chung, che ha fatto registrare il tutto esaurito con 4.500 presenze. Il Festival è stato un successo anche tra i turisti che – secondo un’indagine effettuata dal Teatro – hanno costituito circa il 30% del pubblico, di cui il 23% dall’estero. Alta anche la percentuale degli under 40, che raggiungono il 30% delle presenze complessive.
«Il record con cui si chiude la prima edizione di Caracalla Festival 2023 conferma quanto la proposta artistica  del Teatro dell’Opera di Roma sia stata apprezzata dal pubblico – dichiara il Sindaco e Presidente della Fondazione Roberto Gualtieri – per cui ringrazio il Sovrintendente Francesco Giambrone e tutte le professionalità che hanno consentito di raggiungere questi risultati  straordinari. La ricerca dell’Opera di Roma di nuovi percorsi e di un’offerta ampia e  di qualità che includa iniziative attente al sociale come Linea Opera, costituisce un motivo di orgoglio per tutta la città».L’articolo Col Rigoletto ” noir” si chiude una stagione estiva record dell’opera di Roma è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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