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Del 10 Agosto 2023 alle ore 00:33L’omicidio di Sharon Tate e “Leno” La Bianca le stragi che cambiarono gli Stati Uniti d’America
di Vittorio Bilardi
Il 9 agosto 1969, nel suo “nido d’amore”, la residenza di Cielo Drive, sulle colline di Los Angeles fu accoltellata sedici volte Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski, fu trucidata dai membri della Manson Family, seguaci della setta di Charles Manson, insieme agli amici Jay Sebring, parrucchiere dell’attrice, Abigail Folger, figlia dell’imprenditore del caffè “Folger” e Voityck Frykowski, fidanzato di quest’ultima. Una strage che sconvolse il mondo. A compiere materialmente il delitto furono Charles “Tex” Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian. La sera del 9 agosto 1969, dopo aver tagliato i fili del telefono per impedire alle vittime di chiamare aiuto, entrarono tutti nella casa di Cielo Drive ad eccezione di Linda Kasabian, che rimase fuori per fare il palo. Armati di coltello e una pistola, aggredirono con violenza tutte le persone che si trovavano nell’abitazione. L’ideatore della strage, fu Charles Manson, il quale ordinò di uccidere nella maniera più cruenta possibile. Gli assassini, prima di andarsene, scrissero sulla porta di ingresso la parola “pig” utilizzando un asciugamano sporco di sangue. La scia di sangue continuò la notte seguente, 10 agosto 1969, quando la Manson Family uccise altre due persone, l’imprenditore Pasqualino Antonio “Leno” LaBianca, dirigente d’azienda statunitense e sua moglie Rosemary, colpiti decine di volte con una forchetta. Il 9 agosto del 1969, i coniugi LaBianca andarono al Lago Isabella per prendere il figlio quindicenne di Rosemary, Frank, che stava trascorrendo una settimana di vacanza in barca con gli amici. Frank stava divertendosi così tanto che i LaBianca decisero di lasciarlo restare in compagnia degli amici ancora per un giorno e che sarebbe ritornato a Los Angeles insieme ai genitori di un suo amico. Circa verso le 9 di sera, Leno e Rosemary lasciarono il Lago Isabella e ritornarono a casa. Il 10 agosto, all’una di notte, arrivarono a Los Angeles. Guidarono fino a un giornalaio all’angolo tra Hillhurst Avenue e Franklin Avenue. Leno, cliente abituale, fu immediatamente riconosciuto dall’edicolante, John Fokianos. Fokianos e Leno discussero brevemente del massacro Tate, che era avvenuto la notte precedente. Il discorso sugli omicidi spaventò Rosemary e così la coppia fece velocemente ritorno a casa. Fokianos sarebbe stata l’ultima persona (a parte gli assassini) a vedere i LaBianca in vita. Dopo essere arrivati a casa, Rosemary si ritirò in camera da letto, mentre Leno si addormentò sul divano in salotto leggendo il giornale. Essendo rimasto soddisfatto dal clamore suscitato nel mondo dall’eccidio di Cielo Drive della notte precedente nella residenza della Tate, Charles Manson decise di unirsi personalmente alla successiva missione “Helter Skelter”, che aveva fissato per il 10 agosto. Quindi, ai quattro membri della “family” che avevano partecipato agli omicidi precedenti, Charles “Tex” Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian, si unirono lo stesso Manson, Leslie Van Houten e Steve Grogan (detto “Clem”). Manson aveva ordinato alla Kasabian di perlustrare i quartieri di Los Angeles, in cerca di potenziali vittime, finché il gruppo non si fermò davanti alla casa dei LaBianca. Manson aveva avuto un precedente legame con Waverly Drive, infatti nel marzo 1968 Manson e altri membri della “family” erano stati a un party nella casa di Harold True.
La casa di True si trovava al 3267 di Waverly Drive, la casa vicina, al 3301 Waverly Drive, era la casa di Leno e Rosemary LaBianca. Nelle prime ore del mattino del 10 agosto, Manson e i membri della sua “family” penetrarono nella casa dei LaBianca. Manson e Watson svegliarono Leno LaBianca, assopito sul divano in salotto, puntandogli una pistola in volto. L’uomo fu rassicurato da Manson e Watson che non gli avrebbero fatto del male ma che volevano solo derubarlo. Dopo avergli legato le mani, chiesero a Leno se ci fosse qualcun altro in casa. Lui disse a Manson e Watson che sua moglie, Rosemary, era in camera da letto. Manson andò nella camera e svegliò Rosemary. La condusse in salotto dove Watson sorvegliava Leno.
Manson e Watson ridissero ancora alla coppia che non avrebbero fatto loro del male e che li avrebbero solo rapinati. Dopo aver preso tutti i contanti che c’erano in casa, Manson ordinò a Watson di riportare Rosemary in camera da letto dove Watson mise una federa sulla testa di lei e gliela legò al collo con il filo della lampada del comodino. Lui le disse di restare calma e di rimanere in camera. Watson ritornò in salotto e quindi Manson lasciò la casa. In pochi minuti, Leslie Van Houten e Patricia Krenwinkel entrarono in casa e fu detto a loro da Watson di recarsi nella camera da letto. Watson quindi cominciò ad accoltellare ripetutamente Leno, fermandosi solo per un attimo quando lui urlò: “Smettila di accoltellarmi!”. Rosemary, sentendo gridare il marito, iniziò a urlare e a girare per la stanza, ancora accecata dalla federa sulla testa. Krenwinkel e Van Houten chiesero aiuto a Watson. Watson lasciò il sanguinante Leno nel soggiorno, ed entrò nella camera da letto dove iniziò a colpire Rosemary fino a quando non cadde per terra.
Quando la furia omicida si placò, Watson, Krenwinkel e Van Houten avevano pugnalato Rosemary 41 volte. Leno era ancora vivo quando Watson ritornò in salotto. Quando “Tex” lo finì, un membro della family incise la parola “WAR” (guerra) sullo stomaco di Leno. La Krenwinkel infine accoltellò ancora diverse volte il cadavere e gli lasciò un forchettone da cucina infilzato nella pancia, e un coltello da bistecca nella gola. Le ragazze poi scrissero messaggi usando il suo sangue. “Death to pigs” (Morte ai porci) e “Rise” (Insorgete) furono le scritte che apparvero sulle pareti del soggiorno, mentre “Healter Skelter” fu scritto sul frigorifero. Dopo gli omicidi, gli assassini rimasero nella casa. Mangiarono del cibo preso dal frigorifero dei LaBianca e si fecero la doccia prima di ritornare in autostop allo Spahn Ranch. La sera seguente, il figlio di Rosemary, Frank Struthers Jr., tornò a Los Angeles al ritorno dalla gita al lago. Si preoccupò del fatto che né sua madre, né il suo patrigno rispondessero al campanello alla porta d’ingresso.
Quindi chiamò da una cabina telefonica la sorella maggiore Suzan, esprimendo le sue preoccupazioni. Suzan e il fidanzato di lei raggiunsero Frank verso le tre di notte e insieme entrarono in casa. All’interno della cucina, videro le parole “Healter Skelter” scritte, con quello che sembrava essere sangue, sullo sportello del frigo. In salotto trovarono Leno, legato, picchiato e pugnalato a morte. Immediatamente lasciarono la casa e chiamarono la polizia dalla casa di un vicino. Gli agenti entrarono in casa e successivamente trovarono anche il cadavere di Rosemary LaBianca, anch’ella colpita a morte, nella camera da letto principale. Leno LaBianca fu tumulato nel Calvary Cemetery di Los Angeles, California, sabato 16 agosto 1969. Rosemary LaBianca fu cremata lo stesso giorno.
foto Best MoviL’articolo L’omicidio di Sharon Tate e “Leno”. La Bianca le stragi che cambiarono gli Stati Uniti d’America è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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