Del 7 Agosto 2023 alle ore 13:53Mentre il termometro sale, il Pnrr si raffredda: il caldo estivo potrebbe essere il colpevole delle difficoltà nel definire il piano di ripresa.
Benvenuti nell’estate rovente e nel mondo dei “venti contrari” che sembrano soffiare anche sulle tavole di Bruxelles! Mentre il termometro sale e il sudore scorre a fiumi, sembra che anche il Nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) stia avendo una sua crisi di “calore”.
Il calore estivo, che ha già portato punte di 38 gradi in molte città italiane, sembra aver infettato anche la mente dei responsabili del Pnrr. L’anticiclone africano che sta causando queste temperature torride sembra aver portato con sé una serie di “venti contrari” che stanno mettendo in difficoltà la definizione del piano di ripresa. Ma come può il caldo influenzare le decisioni politiche?
Secondo le ultime notizie, il governo italiano ha inviato una revisione del Pnrr alla Commissione europea, che conta ben 144 modifiche. Ma cosa c’entra il caldo con tutto ciò? Ebbene, sembra che i “venti contrari globali” abbiano spinto il governo italiano a rivedere il piano, citando l’alta inflazione e i vincoli nella catena di approvvigionamento come motivi principali. Sembra che anche il Pnrr non sia immune dalle turbolenze climatiche e finanziarie.
La Commissione europea, come un meteorologo delle finanze, sta valutando se questa revisione rispetta i criteri di valutazione del Recovery Fund. Forse i funzionari europei stanno cercando di capire come affrontare questa nuova ondata di calore politico ed economico, che sembra aver portato con sé un’aria di incertezza.
Ma la situazione si fa ancora più piccante con l’introduzione del nuovo capitolo del Pnrr, RepowerEU. Questo capitolo aggiuntivo prevede finanziamenti per infrastrutture energetiche e bonus per l’efficientamento energetico delle case. Tuttavia, sembra che alcuni progetti siano stati cancellati dal piano per fare spazio a RepowerEU, creando così un vero e proprio “dissesto idrogeopolitico” nelle regioni colpite.
Il ministro Fitto, responsabile del Pnrr, ha cercato di tranquillizzare tutti, promettendo che i progetti cancellati verranno “salvati” attraverso altre programmazioni di spesa. Ma questa manovra ha suscitato polemiche da parte delle Regioni, che vedono questi cambiamenti come un “travaso di risorse” che potrebbe rendere più difficili gli investimenti pianificati.
In conclusione, sembra che il caldo estivo non abbia risparmiato nemmeno la politica e l’economia italiane. I “venti contrari” sembrano soffiare nelle sale dei decision makers, creando un’atmosfera di incertezza e cambiamenti nel Pnrr. Quindi, mentre ci rinfreschiamo con un bel gelato per affrontare le temperature torride, possiamo anche riflettere su come il caldo estivo possa influenzare non solo il nostro benessere fisico, ma anche le scelte politiche e finanziarie del Paese.L’articolo Il Caldo Estivo, Colpevole dei “Venti Contrari” del Nuovo Pnrr? è già apparso su Il Corriere Nazionale.