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Del 6 Agosto 2023 alle ore 19:13Il ministero delle telecomunicazioni iracheno ha dichiarato di aver bloccato l’app di messaggistica Telegram per motivi di sicurezza nazionale e per preservare i dati personali degli utenti. La decisione nasce dalle preoccupazioni per la cattiva gestione dei dati personali e potenziali rischi per l’apparato di sicurezza del Paese. La misura ha attirato critiche sui canali vicini alle fazioni filo-iraniane. Telegram un’app di messaggistica ampiamente utilizzata nota per la sua enfasi sulla privacy e la crittografia, ha guadagnato un’immensa popolarità tra gli iracheni non solo come strumento di comunicazione ma anche come fonte di notizie e condivisione di contenuti. Con la sua interfaccia user-friendly e le robuste funzionalità di crittografia, è diventato una parte essenziale del panorama digitale per molti iracheni, facilitando la comunicazione in un paese con un ambiente socio-politico complesso. Telegram è stato precedentemente bloccato in diversi paesi tra cui Azerbaigian, Cina e Cuba. Nell’aprile di quest’anno, il Brasile ha ordinato una sospensione temporanea dell’app di messaggistica fino a quando la società non ha ottemperato all’ordine di condividere informazioni sui gruppi estremisti e neonazisti che utilizzano la piattaforma.
L’Iraq blocca l’app di Telegram per preservare la “sicurezza nazionale”
Telegram è ampiamente utilizzato in Iraq, anche da gruppi di milizie sostenute dall’Iran collegate a gruppi politici in parlamento. Alcuni canali contengono grandi quantità di dati personali inclusi nomi, indirizzi e legami familiari degli iracheni. Gli esperti affermano che l’app è stata fondamentale per consentire ad alcuni gruppi paramilitari di pubblicizzare i loro attacchi, anche alle basi militari che ospitano le truppe della coalizione che combattono i resti dell’ISIS. Tra il marzo 2020 e il 2021 sono emersi quasi due dozzine di canali Telegram, di cui oltre il 75% erano affiliati alle milizie, secondo il Carnegie Endowment for International Peace. Il canale Telegram Sabereen news è affiliato a gruppi sostenuti dall’Iran ed è una delle principali fonti di informazioni sull’attività delle milizie nel paese. Ha regolarmente pubblicato notizie di attacchi della milizia, inclusi razzi lanciati contro le basi della coalizione e l’ambasciata degli Stati Uniti in seguito all’assassinio statunitense del generale iraniano Qassem Suleimani a Baghdad tre anni fa. Tuttavia, l‘app di messaggistica istantanea crittografata è anche ampiamente utilizzata da politici e ministeri governativi ufficiali in tutta la regione. Le organizzazioni terroristiche usano anche Telegram per trasmettere annunci a grandi gruppi contemporaneamente. Questa settimana, l’ISIS ha confermato tramite l’app la morte del suo leader Abu Hussein Al Husseini Al Quraishi. L’anno scorso, un seguace dell’ISIS è stato condannato a più di otto anni di carcere da un tribunale di Londra per aver condiviso propaganda terroristica sull’app.L’articolo L’Iraq blocca l’app di Telegram per preservare la “sicurezza nazionale” è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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