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Del 3 Agosto 2023 alle ore 19:25foto di Wolfgang Bucci
Milena Gabanelli ha recentemente ricordato una figura di grande importanza per il sistema bancario americano, tal Amedeo Peter Giannini nato nel 1870 in California da genitori italiani che ebbe il non piccolo merito d’aver fondato la Banca d’America. Un uomo che si è distinto per aver aiutato economicamente i suoi connazionali offrendo loro prestiti e fondi del tutto vantaggiosi ma soprattutto per aver fondato un istituto bancario di enorme importanza a livello nazionale e mondiale. Giannini, purtroppo, è una di quelle figure che pur avendo dato un input alla storia e’ stato del tutto dimenticato sia dagli americani che dagli italiani. Grande merito percio’ alla collega giornalista che ne ha parlato in un video facilmente rintracciabile in rete.
Quante sono le figure di tutto rispetto che, soprattutto all’estero, ai tempi della grande emigrazione, quella fatta ancora di valige di cartone e di un biglietto di sola andata, hanno generato, grazie alla loro creatività, lavoro per i connazionali e ricchezza per il paese ospitante?
Ne vogliamo ricordare uno per tutti, Wolfgang Bucci, che, in terra inglese, ha legato il suo destino a quello della comunità ai tempi in cui parlare d’Italia significava far riemergere ricordi e tradizioni, significava unire le persone nelle associazioni, significava portare un po’ del nostro idioma in terra d’Albione.
Bucci era nato a Roma nel 1932 ma si era trasferito a Rieti al tempo della guerra dopo che la mamma, uscita per procacciarsi un po’ di cibo per i figli era rimasta sotto le macerie di un qualche bombardamento alleato. Il piccolo con le due sorelle era dunque sfollato in campagna e, pur essendo il piu’ giovane, si era subito sentito responsabile per la sorte delle sorelle e pertanto si era inventato di tutto pur di non essere un peso né per loro né per il padre.
Poco piu’ che diciottenne emigra in Francia dove il suo fiuto per gli affari gli fa guadagnare in Borsa una discreta somma di franchi e da lì’ si trasferisce a Londra. Scadutogli il permesso di lavoro, riesce a trovare rifugio presso l’ambasciata irlandese ove vivrà per sei mesi fino a riuscire a strappare un buon contratto nel mondo della ristorazione.
Erano gli anni della Swinging London. La città era in gran subbuglio per la rivoluzione culturale dei figli dei fiori, un taglio netto con il passato, un nuovo mondo che si apriva a mode e innovazioni e, con curiosità, si avvicinava alle diverse culture che iniziavano a mescolarsi tra loro e a permeare il sostrato britannico con la loro ricchezza. Non da meno l’Italia che offriva personale con grande voglia di lavorare e che portava il cibo di cui gli inglesi da allora sono diventati grandi estimatori.
Il giovane Wolfgang si trova nel suo ambiente. Inizia ad investire in ristoranti in tutta la città, apre il primo casinò a Londra, importa cibo, vestiti e perfino bovini dall’Italia. Si fa conoscere come uno degli imprenditori piu’ brillanti. Non c’e’ un ristorante, negozio di alimentari o locale di nostri connazionali che non lo conosca. Si fa benvolere da tutti perché’ è onesto, paga regolarmente i suoi dipendenti e presto si accorge che gli italiani sono assetati di tre cose: informazioni sulla nostra penisola, la nostra musica e il calcio.
Inizia, percio’, sul finire degli anni Settanta, a trasmettere da una radio pirata (tutte le licenze radiofoniche all’epoca erano di proprietà della BBC) musica ed interviste. Gli italiani tornano ad ascoltare le ultime novita’ di Sanremo. Gigliola Cinquetti, Fausto Leali, Massimo Ranieri entrano con le loro voci nelle case degli italiani. Diventa immediatamente famosissimo e anche gli inglesi si accorgono di lui e Margaret Thatcher in persona gli permette di aprire una radio su onde medie dedicata agli italiani e a molte altre comunità di immigrati. A fine anni ottanta ottiene dalla Rai la licenza di trasmettere “Il calcio minuto per minuto” e ogni domenica migliaia di italiani di prima e di seconda generazione si sintonizzano su Spectrum Radio 558AM. La radio conta un centinaio di dipendenti tra giornalisti, dj e responsabili del marketing. È come entrare alle Nazioni Unite. Si accavallano voci di italiani, cinesi, russi, spagnoli e ebrei ed arabi lavorano in santa pace gli uni accanto agli altri.
Nel 1995 Bucci invita Renzo Arbore a suonare alla Royal Albert Hall: i 5.000 biglietti disponibili vengono venduti in poche ore.
È un tripudio. Bucci è sulla bocca di tutti. Ottiene anche di poter vendere i biglietti per chi vuole assistere alle partite in Italia o nel Regno Unito nonché’ per gli Europei e i Mondiali.
Viene intervistato da tutti e tutti lo vogliono. Ma Wolfgang non si ferma. Capisce che ci vuole un giornale per gli italiani di Londra e nasce cosi’ “L’Italiano”, dapprima mensile, poi settimanale e poi quotidiano. Un giornale che entra subito nelle case degli immigrati e delle istituzioni.
Nessuno prima di Wolfgang era riuscito a portare tanta Italia in Inghilterra.
Nel 2005 arrivano le prime elezioni per gli italiani all’estero e Bucci vorrebbe candidarsi. Alcuni invidiosi gli rendono la vita difficile ma poi, purtroppo, ci si mette la malattia che nel giro di pochi mesi, affrontati eroicamente, se lo porta via e con lui il sogno di una radio e un quotidiano italiano.
Spectrum Radio perde il suo programma principale, quello italiano, ma continua a sopravvivere mentre la dirigenza cambia.
Oggi, sul sito della radio non viene neppure menzionato il suo nome. Ma Wolfgang Bucci resta ancora vivo nel cuore e nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Sagida Syed
Docente & giornalistaL’articolo Italiani dimendicati è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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