Del 2 Agosto 2023 alle ore 15:05La straordinaria storia di Giorgio Perlasca, dal fascismo al volontarismo di guerra, fino alla ribellione contro l’Olocausto, salvando migliaia di vite umane durante la Seconda Guerra Mondiale.
Giorgio Perlasca, nato a Como il 31 gennaio 1910, è stato un uomo straordinario la cui vita è stata segnata da un percorso eccezionale e avventuroso. Dapprima aderente al Partito Nazionale Fascista e combattente volontario nelle guerre fasciste, il suo cammino avrebbe preso una svolta inaspettata che avrebbe cambiato il corso della storia per molte persone.
Il viaggio di Perlasca ha avuto inizio durante la guerra civile spagnola, dove combatté volontariamente al fianco dei nazionalisti di Francisco Franco. Durante il suo servizio come artigliere, imparò la lingua e la cultura spagnola, che avrebbero giocato un ruolo cruciale negli anni a venire.
Tornato in Italia dopo la guerra civile spagnola, Perlasca cominciò a dissociarsi dal fascismo, trovando difficile accettare le leggi razziali e l’alleanza con la Germania nazista. A causa della sua crescente avversione al regime, decise di abbandonare il suo paese e intraprendere un percorso di attività commerciali all’estero.
Negli anni ’40, Perlasca si trasferì in Ungheria, dove lavorò come agente venditore per una ditta di Trieste, la SAIB. La sua permanenza in Ungheria si sovrappose con uno dei periodi più bui della storia umana: l’Olocausto.
Con l’occupazione tedesca dell’Ungheria e la deportazione degli ebrei ungheresi, Perlasca si trovò in una posizione unica per agire. Nel settembre del 1943, quando l’Italia firmò l’armistizio con gli Alleati, Perlasca rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana di Mussolini e si rifugiò nell’ambasciata spagnola a Budapest.
Qui, grazie a un antico documento che attestava la sua partecipazione alla guerra civile spagnola, ottenne una falsa cittadinanza spagnola con il nome di “Jorge Perlasca”. Questo stratagemma gli permise di lavorare con l’ambasciatore Ángel Sanz Briz per salvare gli ebrei ungheresi.
Il coraggio di Perlasca fu straordinario. Divenne un “impostore” che gestiva una complessa rete di salvacondotti e protezione diplomatica per gli ebrei, rilasciando migliaia di documenti falsi che conferivano cittadinanza spagnola a chiunque potesse salvarsi dalla deportazione. Nonostante i rischi enormi e la costante minaccia dei nazisti, Perlasca rimase a Budapest fino alla fine del conflitto, salvando oltre cinquemila vite umane.
Il suo eroismo non fu riconosciuto per decenni, poiché Perlasca mantenne un modesto silenzio sulla sua impresa. Solo nel 1987, grazie alle testimonianze di alcune donne ebree ungheresi, la storia di Perlasca emerse dal silenzio e divenne di dominio pubblico. Si spense nell’agosto 1992 a Padova, all’età di 82 anni, per un attacco di cuore. È sepolto a Maserà di Padova.
Riconoscimenti ufficiali, come quello di Giusto tra le Nazioni da parte di Israele, e medaglie al valore civile da parte di Ungheria, Spagna e Italia, giunsero a Perlasca, ma la sua vera eredità risiede nell’esempio di coraggio e umanità che ha lasciato al mondo.
Giorgio Perlasca è un simbolo di speranza e di come una persona coraggiosa possa fare la differenza, anche in tempi di oscurità. La sua storia ci invita a riflettere sul nostro ruolo come individui e come nazioni nel difendere i valori dell’umanità, della tolleranza e dell’uguaglianza. Il suo coraggio e altruismo sono una testimonianza indelebile che la giustizia e l’amore possono trionfare anche nei momenti più bui della storia umana.
BIBLIOGRAFIA
La banalità del bene – Enrico Deaglio – Feltrinelli – 2003
FILMOGRAFIA
Perlasca – Un eroe italiano – Alberto Negrin – 2002
LINK
Giorgio Perlasca – Wikipedia
L’articolo Giorgio Perlasca: L’eroe italiano che sfidò la Shoah è già apparso su Il Corriere Nazionale.