Del 2 Agosto 2023 alle ore 17:53«Il caldo deve aver fatto impazzire le cicale a Roma, sono le 21 passate e cantano ancora, ieri cantavano ancora a mezzanotte e non so se la faccenda vada giù ai grilli. Non tocca a loro cantare la notte? Fa caldo a Roma e devo tenere la finestra aperta, giacché non ho il lusso dell’aria condizionata, che forse ad un vecchietto come me sarebbe anche necessaria.
Non si sa mai… Ma il caldo avrà fatto impazzire un po’ anche me? Mi sono messo qui tranquillo sulla poltrona, davanti al televisore, con l’intenzione di ascoltare una delle poche trasmissioni che d’estate parlano di politica, e invece mi sto distraendo e non ascolto quel che dicono. Sto osservando lei, la conduttrice, non so se è il mio televisore che falsa i colori, vedo che ha due grandi bellissimi occhi, ma non riesco a stabilire di che colore siano, forse perché mi ci perdo dentro, non so. Questa sera ha i lunghi capelli raccolti. Di norma li porta sciolti, forse non sa che è molto più bella con i capelli raccolti. Possibile nessuno glielo abbia detto che così, con le orecchie scoperte, è molto più bella? Secondo me non dovrebbero affidare trasmissioni a conduttrici così carine, perché i vecchietti come me si distraggono a guardarle, e non ascoltano quello che dicono. Che cosa stanno dicendo? Ho abbandonato gli occhi e mi sono perso nella fossetta sul mento, e nelle altre due, di fossette, che compaiono quando ride. Non sono una persona seria.
Che cosa ha detto la graziosa conduttrice? Alle volte, quando finisce di parlare, di fare una domanda, la graziosissima resta un attimo con un sorriso appena accennato sulle labbra chiuse, non so se è un sorriso, sembra un bacio lieve indirizzato ai vecchietti che la guardano da casa. Non sono una persona seria, lo so. Ma fa caldo, e le cicale a Roma sono impazzite. A proposito: perché delle cicale si dice che cantano, che friniscono, e di persone che chiacchierano a lungo e noiosamente si dice che fanno cicaleccio? Che caldo, che caldo! Che cosa ha detto la graziosa conduttrice dalle orecchie scoperte? Che cosa ha detto?».
Mi definivo vecchietto in queste righe uscite su La Repubblica del 2 agosto del 2015. Avevo appena 79 anni, un giovanotto in confronto ad oggi. Non so però se sono diventato una persona seria. Gli occhi belli di una bella signora m’incantano ancora. L’altra mattina mi ha visitato una neurologa in un ospedale di Roma. Due occhi stupendi. Allarga le braccia e mi dice: “Guardi fisso me e mi dica quale mano muovo”. Avrei voluto dirle: “Gentile dottoressa, se guardo fisso lei, se mi perdo nei suoi occhi belli, come faccio a vedere quale mano muove?”. Non gliel’ho detto. Evidentemente sono un po’ più serio d’allora.
Renato Pierri
L’articolo Cicale ed occhi belli d’estate è già apparso su Il Corriere Nazionale.