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Del 1 Agosto 2023 alle ore 15:19 Un viaggio nella vita e nell’eredità del reggiano Meuccio Ruini, diminutivo di Bartolomeo (Reggio Emilia, 14 dicembre 1877 – Roma, 6 marzo 1970), valoroso volontario di guerra, politico e intellettuale, che contribuì alla nascita della Repubblica italiana. Fu ministro nel 1920 e nel 1944-1945, presidente del Senato nel 1953 e senatore a vita dal 1963.
Nel cuore della storia italiana risplende un nome che ha segnato in modo indelebile il cammino verso la nostra Repubblica. Meuccio Ruini, diminutivo di Bartolomeo, figura tra i grandi eroi del passato, i veri protagonisti che hanno plasmato la società e l’identità italiana. Nato a Reggio Emilia il 14 dicembre 1877, Ruini è stato un uomo straordinario che, durante il corso della sua lunga esistenza, ha lasciato un’impronta indelebile nella politica, nel valore militare e nella cultura della sua amata patria.
La sua dedizione per il Paese ha avuto inizio quando, allo scoppio del primo conflitto mondiale, decise di arruolarsi come volontario. Fu proprio il suo coraggio e il suo spirito combattivo che gli valsero l’elogio di Francesco Saverio Nitti alla Camera e del generale Diaz, guadagnandosi così una medaglia d’argento al valor militare. La sua tenacia e determinazione nell’affrontare le sfide della guerra furono solo i primi passi di un percorso destinato a segnare profondamente l’Italia.
Meuccio Ruini, laureatosi in Giurisprudenza all’Università di Bologna nel 1899, divenne presto una figura di spicco nel Ministero dei lavori pubblici, intraprendendo una brillante carriera nel servizio pubblico. Tuttavia, il suo impegno politico non fu meno notevole. Aderì al partito radicale, profondamente radicato nelle idee di Mazzini e Garibaldi, e fondò la tendenza radical-socialista che mirava a unire le classi lavoratrici e la borghesia imprenditrice per promuovere la giustizia sociale e la libertà individuale.
A guerra terminata, Ruini dimostrò il suo amore per la politica e il suo impegno per il Paese servendo come deputato e occupandosi di riforme fondamentali per l’amministrazione pubblica, la legislazione sociale e la lotta contro l’evasione fiscale. Tuttavia, con l’avvento del regime fascista, Ruini si oppose fermamente a Mussolini e fu espulso dal Consiglio di Stato per la sua posizione antifascista. Durante la Resistenza, la sua determinazione a combattere il fascismo lo portò a svolgere un ruolo chiave nel Comitato di liberazione nazionale, contribuendo all’unificazione delle forze antifasciste e alla caduta del regime.
Il suo più grande contributo alla storia italiana si manifestò nell’Assemblea Costituente, dove Ruini fu presidente della “Commissione dei 75” incaricata di elaborare la nuova Costituzione. Il suo spirito mazziniano e democratico permeò il documento, in particolare nell’articolo 1, che definisce l’Italia una “repubblica democratica fondata sul lavoro”, e in altri articoli che promuovono la responsabilità finanziaria e l’istituzione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL).
Il coraggio politico di Meuccio Ruini fu ancora evidente quando, nel 1953, accettò la difficile presidenza del Senato durante l’approvazione della controversa “legge truffa”. Dopo questo episodio, si ritirò gradualmente dalla politica attiva, ma continuò a contribuire al progresso del Paese come presidente del Consiglio di Stato e poi come senatore a vita dal 1963.
La sua lunga e straordinaria vita si concluse il 6 marzo 1970, quando Ruini si spense a Roma all’età di 92 anni. La sua tomba, sotto una semplice lapide, testimonia l’umiltà e la modestia di questo grande uomo che ha dedicato la sua esistenza al bene del suo Paese.
Oggi, l’eredità di Meuccio Ruini è custodita con amore e orgoglio dalla sua famiglia, che ha donato il suo ampio archivio alla Biblioteca Panizzi. Questo prezioso tesoro di scritti, corrispondenza e documenti è una fonte inesauribile per coloro che desiderano conoscere e studiare la vita e l’opera di questo straordinario politico, tecnico e intellettuale.
Meuccio Ruini, conosciuto e studiato meno di quanto meriti, ha lasciato un segno indelebile nella storia d’Italia, un esempio di dedizione, coraggio e amore per la patria che continua a ispirare le generazioni presenti e future. La sua figura rimane viva nell’anima della Repubblica democratica italiana, un simbolo eterno di libertà, giustizia e progresso.
Fonti:
Meuccio Ruini (1877-1970) Un reggiano dalla Belle Époque alla Costituzione repubblicana  – A cura di Roberto Marcuccio Biblioteca Panizzi – Saletta Espositiva 16 marzo – 23 aprile 2011 Comune di Reggio Emilia – Assessorato Cultura Biblioteca Panizzi, in collaborazione con Regione Emilia-Romagna Provincia di Reggio Emilia IBC – Soprintendenza per i beni librari e documentari
Ruini, Meuccio nell’Enciclopedia Treccani
 Meuccio Ruini – WikipediaL’articolo Meuccio Ruini: un Architetto della Repubblica Italiana è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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