Del 1 Agosto 2023 alle ore 15:44 La straordinaria storia di Luigi Monticone, volontario di guerra e uomo coraggioso, costretto a vivere tra le vicissitudini della battaglia e la paura dei momenti più bui durante l’occupazione tedesca.
La vita di Luigi Monticone è stata un epico viaggio attraverso le sfide più difficili che la storia avrebbe potuto presentare. Nato il 1° agosto 1894 a Ferrere d’Asti, Monticone perse la madre in tenera età e fu accudito amorevolmente dalle sue sorelle Concessa e Candida. Dopo gli studi, si diplomò geometra a Torino, ma ben presto la sua anima coraggiosa lo portò a intraprendere una carriera ben più avventurosa: quella del militare.
Il 1914 segnò un punto di svolta nella vita di Luigi Monticone, quando decise di arruolarsi come volontario. Assegnato al 1° Reggimento di Artiglieria da montagna, Monticone fu coinvolto in un percorso di crescita personale e professionale che lo portò ad affrontare momenti di straordinaria importanza. Dopo aver frequentato con successo il Corso Ufficiali, si ritrovò presto al fronte con il grado di Tenente, partecipando con slancio e coraggio alle battaglie sull’Isonzo.
Tuttavia, il destino aveva in serbo per Monticone una prova ancora più impegnativa. Nel corso della disastrosa battaglia di Caporetto nel 1917, Monticone fu catturato dai Prussiani, diventando prigioniero di guerra. Pur nel bel mezzo della prigionia, Monticone mantenne la sua dignità e il suo onore, guadagnandosi l’incredibile riconoscimento di essere trattato con onore dagli stessi ufficiali prussiani, tra cui il giovane Rommel.
Dopo essere stato liberato e rimpatriato nel 1918, Monticone avrebbe potuto scegliere una vita più tranquilla, ma la passione per la Venezia Giulia lo spinse a stabilirsi a Mossa, dove nel 1928 sposò Valeria Collenz a Gorizia. Questo matrimonio segnò l’inizio di una nuova fase della sua vita, ma l’ombra della guerra sarebbe tornata a oscurare il suo cammino.
Quando la Seconda Guerra Mondiale esplose, Monticone fu richiamato e assegnato al 3° Reggimento di Artiglieria Alpina della Divisione Julia di stanza a Gorizia. Partecipò con il grado di Tenente Colonnello alla campagna contro la Grecia, ma fu in seguito costretto a fronteggiare l’occupazione tedesca a Gorizia. Durante questo periodo buio e caotico, Monticone agì come Vice Comandante dell’UMPA (Unione Nazionale Protezione Antiaerea) a Gorizia, con il compito di segnalare incursioni aeree nemiche e prendersi cura della popolazione.
L’8 settembre 1943, il giorno dell’armistizio, Monticone si dimise dall’esercito per cercare di proteggere se stesso e la sua famiglia. Ma l’invasione della città da parte dei partigiani slavi portò con sé la paura e la violenza. La sua casa fu colpita da 48 colpi di fucile, e Monticone si trovò costretto a nascondersi per evitare ulteriori pericoli.
Nonostante tutte le difficoltà e le tragedie vissute, Monticone mantenne la sua umiltà e dedizione al lavoro, svolgendo la sua attività di assicuratore fino al 1974. La sua figura era rispettata e ammirata, soprattutto dai soldati dell’Artiglieria Alpina della Julia, che lo chiamavano affettuosamente “Papà Colonnello”.
Il 21 gennaio 1976, dopo una vita di avventure e sacrifici, Luigi Monticone si spense all’età di 81 anni, lasciando un’impronta indelebile nella memoria di coloro che lo conobbero. La sua storia, segnata dalla guerra, dalla prigionia, dalla sopravvivenza e dall’amore per la sua famiglia, rimane un esempio di coraggio e dedizione, un monito a non dimenticare mai i sacrifici di chi ha dato tanto per difendere l’ideale di libertà e pace.
La città di Gorizia e tutti coloro che ebbero il privilegio di conoscere Luigi Monticone, il valoroso volontario di guerra e l’uomo coraggioso, portano nel cuore il ricordo di un grande uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia e nell’anima di una nazione.
Fonte: Luigi Monticone | Cellelager 1917-1918L’articolo L’Incredibile Odissea di Luigi Monticone: Tra Guerra e Sopravvivenza è già apparso su Il Corriere Nazionale.