Del 1 Agosto 2023 alle ore 09:05C’è un momento della nostra esistenza in cui avvertiamo impellente il bisogno di guardarci dentro per cercare di uscire da quello stato di confusione emozionale che si à creato a causa del vorticoso procedere della nostra esistenza con le sue storie e suoi accadimenti, della qualità ed imprevedibilità dei nostri rapporti con gli altri e con tutto il mondo che ci circonda, degli affetti familiari con le loro gioie e dolori, degli amici e delle persone più disparate con le quali nella nostra quotidianità veniamo in contato, portatori volenti o nolenti di sentimenti positivi e negativi.
La riorganizzazione emozionale non consiste nel liberarsi da quelle che potremmo considerare emozioni negative, ma piuttosto nell’eliminare quei sentimenti improduttivi che ci impediscono di raggiungere la piena felicità e l’agognata serenità. Di solito siamo abituati a vedere la pulizia come un’esperienza fisica, un modo per rimuovere tutte le impurità che ti circondano nella vita quotidiana ad una sorta di benefica disintossicazione da sostanze come alcol, droghe, caffeina, zucchero o fumo. Sebbene possa generare anche miglioramenti nel corpo, la pulizia emozionale ha ben poco a che fare con il piano fisico: è una pratica di introspezione che consiste ripulire la mente e lo spirito dalle emozioni stagnanti.
Le emozioni sono uno dei più grandi doni che la vita ci offre: sono la strada più sfaccettata, variopinta e unica per sperimentare l’intero spettro della nostra umanità. Quando abbiamo un rapporto sano con la nostra esperienza emotiva possiamo apprezzare ciò che ogni emozione ha da offrire, dalla tristezza alla gioia. Se invece ci ritroviamo a reagire in modo eccessivo alle situazioni o a ritirarci in noi stessi, allora il nostro rapporto con le emozioni ha bisogno di essere risanato. Come i cibi troppo elaborati e non digeriti che esauriscono l’energia del corpo, le nostre emozioni a volte sono così sovra elaborate e razionalizzate che diventano innaturali.
Quando i nostri sentimenti vengono eccessivamente soffocati dalla logica, quando sentiamo che non ci appartengono davvero, quando reagiamo ad essi senza capirli davvero o quando li reprimiamo per troppo tempo, si crea inevitabilmente un ristagno emotivo. Proprio come il consumo di sostituti dello zucchero può indurre il nostro corpo a sentirsi più affamato, vivere nella reattività emotiva inganna il nostro corpo. Abbiamo una sensazione temporanea e illusoria di stare bene, ma non è duratura. Questo perché le emozioni reattive non ci nutrono ma sono semplicemente una reazione impulsiva ad una sensazione che stiamo sperimentando. Ad esempio, un’esplosione di rabbia in seguito ad una battuta apparentemente innocua del nostro interlocutore è un tipico esempio di emozione reattiva: non capiamo davvero perché ci sentiamo così tanto arrabbiati, ma ci lasciamo andare alla reazione che ne deriva.
Questa “reattività emotiva” ci porta a diventare schiavi di emozioni che non abbiamo mai processato, indagato o compreso nel profondo. Ed è proprio in questi casi che è bene intervenire con una pulizia emozionale. Le ristrutturazioni emozionali sono una pratica sistematica e consapevole per purificare le emozioni non metabolizzate e quelle dannose, liberandoci dall’illusione di non meritare la felicità. Questa sorta di detox emotivo ci riporta così al nostro stato naturale di gioia profonda. L’idea alla base di una pulizia emozionale non è liberarti da quelle che potresti considerare emozioni negative, ma piuttosto di eliminare quelle che sono rimaste stagnanti e bloccate, lasciandoti libero di elaborare e sperimentare tutti gli aspetti delle tue emozioni in modo sano. Proprio come un detox alimentare può aiutarti a digerire meglio il cibo, una pulizia emotiva può aiutarti a digerire le tue esperienze emotive.
Le emozioni possono rimanere bloccate a causa di traumi, attaccamenti malsani o resistenza a determinati stati d’animo, di solito perché non abbiamo gli strumenti per gestirli.ale? Il modo più semplice per capire se hai bisogno di una pulizia emozionale è essere onesto con te stesso. Ti senti lontano dalla tua vera natura? Sembra tutto più pesante, più difficile o più intenso? Quando sei appesantito da emozioni irrisolte potresti sentirti pessimista, depresso e più irritabile del normale. Il tuo organismo ad un certo momento ti invia segnali ben precisi che ti dicono che è arrivato il momento di procedere ad un a ristrutturazione emozionale, tra i tanti i più importanti sono senza dubbi: Insonnia o incubo, sentirti demotivato; nutrire poco o nessun interesse per le cose che un tempo ti piacevano; sentirti sopraffatto dal dover prendere decisioni; essere vittima di un’irritabilità inspiegabile che può portare a episodi di rabbia esplosiva, spesso contro i tuoi cari; reagire alle piccole cose in modo smisurato; essere facilmente influenzato dalle opinioni degli altri; confrontarti con gli altri o non sentirti “abbastanza”; avere la sensazione che nulla cambi nella tua vita anche se lavori sodo.
Superare l’ingorgo emozionale diventa una sorta di imperativo categorico se vogliamo migliorare la qualità della nostra vita. Bastano pochi passaggi ma tanta, tanta buona volontà. Allora rimbocchiamoci le mani, spesso le occasioni fuggono più velocemente del pensiero.
Marcario Giacomo
Editorialista de Il Corriere Nazionale
www.corrierenazionale.netL’articolo La riorganizzazione emozionale è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.