Del 1 Agosto 2023 alle ore 19:29
Di Daniela Piesco Co-Direttore Radici
La canzone è una forma di comunicazione che riflette e influenza il contesto sociale nel quale viene prodotta,può contribuire alla formazione di identità individuali e collettive talvolta in contrapposizione; produce consapevolezza, appartenenza, socializzazione e meccanismi profondi di identificazione. Per lungo tempo una certa tipologia di musica non è stata considerata dagli storici, soprattutto quella popolare ha scontato pregiudizi dovuti alla natura della fonte.
Il senso comune storico, che la forma canzone può determinare in una comunità e il suo uso come mezzo d’identificazione sociale, è riscontrabile nella musica neomelodica.
La sovrapposizione di piani semantici diversi, l’analisi dei testi, della musica e dell’ambiente in cui il genere si sviluppa, restituisce il quadro di un periodo storico e i cambiamenti sociali che influenzano anche la produzione artistica.
Il genere neomelodico si presta molto bene a far emergere l’intreccio dei livelli appena descritti.
Queste canzoni raccontano le storie di una parte precisa del Paese. La musica neomelodica nasce a Napoli negli anni Ottanta e si sviluppa in alcune regioni dell’Italia meridionale. O meglio, è un derivato che dalla canzone napoletana si vuole distinguere in maniera netta. Bistrattato e vituperato dai più, è uno dei pochi generi musicali che non conosce crisi: dalla sua nascita, è rimasto uno dei più popolari a Napoli ma anche in tanti altri centri del Sud Italia, facendo proseliti in Puglia come in Sicilia, in Calabria come in Basilicata.
È un percorso lungo che arriva fino ai giorni nostri…
Qualche sera fa con delle mie amiche ho deciso di partecipare al concerto del nuovo idolo della musica neomelodica in chiave moderna e social: Angelo Famao.
Il ragazzo è nato del 1996 ed è originario della Sicilia ( Gela).Esordisce nel 2015 con il suo primo Album prodotto dalla BLUEMUSIC di Catania e arriva al cuore della gente nel 2018 con il brano “TU SI A FINE DO’ MUNNO”con oltre 20 milioni di visualizzazioni,diventatondo il nuovo idolo della musica melodica in chiave moderna e social.
Qualche mese fa ha raggiunto il traguardo delle 100 mila copie vendute con il singolo “Tu si a fine do munnu”, guadagnando il disco di platino, il primo tra i cantautori neomelodici italiani. Il riconoscimento arriva ad un anno del disco d’oro ottenuto grazie allo stesso singolo che continua ad essere in vetta alle classifiche italiane. Infatti la sua canzone simbolo sta facendo sfracello da un bel po’ di tempo in rete, esattamente da 5 anni a questa parte, con visualizzazioni record su YouTube abbattendo il muro di 90 milioni di visualizzazioni.
I suoi testi parlano di amore e di ragazze non di malavita o dipendenze.Si presta ad essere l’alternativa al cantante rap americano cantando in italiano e alternando un’altra lingua, il napoletano, che si abbina alla perfezione con testi che raccontano di storie passionali amorose.Il cantante è molto seguito anche sui social con un profilo Instagram che supera i 308mila follower tra cui anche molti bambini e ragazzi che apprezzano sempre di più la musica neomelodica .
Al concerto di Paupisi (comune della provincia di Benevento)erano in migliaia e tra i brani proposti oltre al tormentone “Tu si a fine do’munno”, “Se mi dai il cuore” e “Hey bella”ma anche un piacevole e sempreverde revivol di Renato Carosone ( tu vuo’fa’ l’ americano e ó Sarracino)
In quest’era del digitale dove vige la sterilità sociale, partecipare ad un concerto, soprattutto dell’artista che più piace è una delle esperienze più intense che si possano provare, soprattutto per i giovanissimi che decidono di uscire dal virtuale e amare la compagnia.
Difatti,non ero solo interessata a catturare quello che avveniva sul palco, ma anche e soprattutto l’atmosfera e il calore del pubblico e ho notato che la musica è di aiuto agli adolescenti perché parla per loro, dà voce ai loro pensieri, alle loro paure, li aiuta a fare chiarezza nei loro sentimenti ottenendo un effetto rassicurante e tranquillizzante.
Ebbene credo che la musica neomelodica non debba essere considerata solo nella sua dimensione di oggetto di consumo ma anche nel suo quotidiano peregrinare della sua diffusione attraverso i media oltre che nella sua presenza all’interno delle interazioni sociali che si instaurano nelle reti di appartenenza dei singoli individui membri dell’audience.
È proprio in questo che probabilmente risiedono le basi del successo continuativo di questa produzione ,la sua possibilità di essere presente in quanto riferimento linguistico nei diversi aspetti delle interazioni tra individuo e individuo o tra gruppi (come il caso dei cantanti di quartiere)o tra il singolo individuo-gruppo e i media.
Vista così la musica neomelodica avrebbe la funzione di decrittazione del quotidiano napoletano con la sua iconicità di stile che ricorda continuamente le radici genetiche ed il successivo sviluppo delle norme morali su cui si basa la gestione dell’esistenza del singolo e del gruppo.
Questo è ciò che i commentatori del fenomeno, giornalisti e accademici dovrebbero leggere in queste canzoni senza soffermarsi eccessivamente sui superficiali riferimenti al crimine o all’ uso di droghe o alla condizione femminile della “vaiassa”.
Troppo spesso infatti ci si è bloccati sulla considerazione del cattivo esempio delle canzoni neomelodiche e mai abbastanza, invece, ci si è interrogati sui riferimenti profondi, sulle metafore sopite che quelle canzoni e quei cantanti risvegliano.
E allora : Si i’ penso i’ pens’ a te, si suonn’ suon’ a te
Sono cotto d’amore, voglio solo te
Con quella gonna corta
Mi fai girare la testa
Ho una voglia matta di baciarti ancora
Cu tte voglio fa ammore, si’ o’ primmo pensier’
Sei tu quella perfetta, tu si’ a fine do’ munno
Già sento che ti amo, teng’ na voglia matta
Di averti tra le braccia
Lo sai non ti resisto
Con te non ci riesco
Ti penso notte e giorno
Sai dammi un occasione e vedrai che non ti pentirai
Parlami di te, delle tue storie, dei tuoi sogni
Della tua vita, della musica che ascolti
Mentre ti guardo già tutto migliora
Con i tuoi movimenti mi spegni e mi accendi….
L’articolo Il neomelodico che spopola è già apparso su Il Corriere Nazionale.