Del 28 Luglio 2023 alle ore 19:04di Antonino Giannone
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, allo scopo di promuovere la reciproca comprensione tra popoli e culture e di stimolare il confronto e l’arricchimento sia della persona, sia della società nel suo complesso, ha fissato il 30 luglio come Giornata Mondiale dell’Amicizia[1].
Chiediamoci: nell’era digitale riusciamo a sensibilizzare i giovani sul significato dell’Amicizia? Perché i giovani e soprattutto i giovanissimi si azzuffano, deridono il più fragile in un gruppo, ovvero nel cosiddetto branco? A mio avviso, molti comportamenti contrari all’Amicizia, emergono perché l’Amicizia, come le virtù etiche, nell’era digitale non rientra nei temi d’Insegnamento per i giovani e giovanissimi.
Vediamo quale era il significato dell’Amicizia per gli antichi Greci e Romani. Il greco antico utilizzava il termine Philia (φιλία) per riferirsi all’amicizia, considerata un legame fraterno che si stabilisce in un rapporto di complicità, di affiatamento e di comunità di intenti. Più semplicemente, era considerata “la più alta forma di amore”. Si potrebbe descrivere l’amicizia come un’emozione passionale, che può essere tenera e comportare il desiderio di abbracciare l’altro in senso spirituale, ma non sessuale.
Il tema dell’amicizia era centrale nella filosofia dell’antica Grecia. Pur se ci riferiamo a una civiltà ormai passata da diversi millenni, ci accorgiamo, studiandola, che ha ancora molto da insegnare alle generazioni Millennials, Zeta e Alpha dell’era digitale, soprattutto per quanto riguarda tematiche come l’amicizia e non solo. Sono tanti i filosofi greci che hanno concentrato i loro pensieri su quello che è, insieme all’amore e alla famiglia, il rapporto più importante che unisce due persone.
Ne parla Platone[2] nel Liside. Alla base dell’amicizia c’è il Bene il cui statuto ontologico non è l’utilità che ci fa dire amico qualcuno in vista di qualcosa d’altro. Il Bene è amato in se stesso; è oikeion dell’anima, essenza della natura umana. Una natura imperfetta che tende, tuttavia, inevitabilmente verso il fine della perfezione originaria. Per Aristotele[3] l’amicizia sembra corrispondere ad una scalinata, composta da soli tre gradini. Ogni passo diviene uno sforzo necessario, ma appagante, per raggiungere la vera amicizia. Il primo gradino corrisponde all’amicizia per piacere. Quando si frequenta qualcuno solamente per divertimento, si compie il primo passo. L’altro non diviene che un mezzo, subordinato e finalizzato al piacere dell’amico, in una relazione nociva e destinata alla stagnazione. Il secondo gradino, forse quello più scivoloso, rappresenta l’amicizia per utilità. Come la prima, il fine di essa è il benessere individuale. Il potere, dato dall’utile, al centro risiede l’egoismo e la malignità dell’animo. L’ultimo gradino, costituisce la virtù ed è l’amicizia più radiosa e solidale, in grado di elevare l’uomo in un viaggio di vita, dove l’altro diviene il fine dell’amicizia stessa. L’egoismo cede il posto alla solidarietà, l’invidia al rispetto. Nell’Etica Nicomachea, Aristotele così si esprime: La vera e propria amicizia è quella basata sul bene. L’amicizia concorre in misura rilevante al perseguimento della felicità. L’amicizia basata sul bene è quella che è veramente fonte di felicità pure, l’amicizia più importante. E infine: L’Amico è un’anima solo che vive in due corpi…..Si decide in fretta di essere amici, ma l’amicizia è un frutto che matura lentamente.
E poi ricordiamo Epicuro[4]: “Non è tanto l’aiuto degli amici a giovarci, quanto la fiduciosa certezza che essi ci aiuteranno” Epicuro aggiunge: Non è da stimare né chi s’abbandona con facilità all’amicizia né chi vi esita. È necessario correre rischi per amore dell’amicizia. Per Epicuro è la saggezza che ci procura i veri amici, il bene più puro. Senza amici non si può essere né saggi né felici.
Ci piace citare un altro grande filosofo, Socrate[5], che citiamo con questa sua frase: Apposta noi ci procuriamo amici e figli! perché quando noi, divenuti più vecchi, cadiamo in errore, voi che siete più giovani, al nostro fianco, raddrizziate la nostra vita nelle opere e nelle parole.
Vediamo come descrivevano l’Amicizia nell’antica Roma.
Cicerone[6] ha scritto un trattato nel Lelio, De Amicitia. Cicerone diceva che l’amicizia, quella vera, secondo il pensiero di Cicerone, è un bene prezioso; non proviene dall’eloquenza o dall’intelligenza che si possiede, ma proviene unicamente dal cuore. Verae amicitiae sempiternae sunt: Le vere amicizie sono eterne. La vita senza l’amicizia è nulla”. “Abbiamo bisogno dell’amicizia sempre, proprio come abbiamo bisogno dei proverbiali fondamenti della vita, il fuoco e l’acqua” Per Cicerone, senza “Virtus”, considerata il primo requisito, non si può realizzare la vera amicizia. Ma la Virtus di cui parla Cicerone non è quella dei saggi, ma la qualità propria degli uomini onesti e perbene che con essa garantiscono il mantenimento dell’ordine sociale.
Un altro Filosofo che mi piace ricordare è Lucio Anneo Seneca[7]: Rifletti a lungo se è il caso di accogliere qualcuno come amico, ma, una volta deciso, accoglilo con tutto il cuore e parla con lui apertamente come con te stesso, se lo giudichi fidato. Tra amici non bisogna avere segreti anche se a volte ci sono cose che abitualmente teniamo nascoste.
Il sentimento che lega un vero amico a un altro è forse uno fra i più i più puri che una persona sia in grado di provare, capace di risollevarci nei momenti bui e di rendere ogni gioia ancora più intensa. Ci riferiamo ad alcuni filosofi, scrittori, educatori di un recente passato, prima dell’era digitale. Le loro celebri frasi spiegano l’alto valore che attribuiscono all’Amicizia.
Mahatma Gandhi[8] : La prova dell’amicizia è il sostegno nell’avversità, e sto parlando di assistenza condizionata”. “Non ci sono addii per noi. Ovunque tu sia, sarai sempre nel mio cuore”. E infine “La felicità e la pace del cuore nascono dalla coscienza di fare ciò che riteniamo giusto e doveroso, non dal fare ciò che gli altri dicono e fanno”
Honorè de Balzac[9]: Ciò che rende le amicizie indissolubili e raddoppia il loro fascino è un sentimento che manca all’amore, la sicurezza”.
Khalil Gibran[10]: “Il vostro amico è il vostro bisogno saziato. È il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza. È la vostra mensa e il vostro focolare, poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace. Quando l’amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo. E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore”. “Quando il tuo amico ti apre il suo cuore, nel profondo del tuo non temere il no e non lesinare il sì”
Madre Teresa di Calcutta[11]: “Trova il tempo di essere amico è la strada della felicità” “Non aspettatevi che il vostro amico sia una persona perfetta. Ma aiutate il vostro amico a diventare una persona perfetta. Questa è la vera amicizia”. “È più facile dare una tazza di riso per alleviare la fame che alleviare la solitudine e il dolore di qualcuno non amato nella nostra casa. Portate l’amore nella vostra casa, perché è da qui che deve partire il nostro amore per l’altro”.
E infine un richiamo dalla Prima lettera di san Paolo ai Corinzi[12]: “Gli amici sono pazienti e gentili, non sono vana gloriosi, non sono arroganti o rudi”
Abbiamo riportato sintetiche citazioni di alcuni personaggi dell’antichità e dell’era moderna sull’amicizia, un sentimento, un rapporto umano che è antico come l’uomo, ma che è sempre più raro se ne accertassimo l’autenticità e il disinteresse.
Riteniamo che tali citazioni siano sempre di attualità nell’era del terzo millennio, caratterizzata dalla ricerca spasmodica dell’”amicizia virtuale” su Internet e sui social network. Saremmo lieti che si possa registrare per le nuove generazioni che in questa nuova forma di “amicizia virtuale” il tutto non si riduca ad un effetto di immagine, di effimero, di superficiale; se così fosse, in pratica rimarrebbe accresciuto e non diminuito il sentimento dell’uomo e della sua natura positiva nel ritrovare nell’amicizia, specie in quella di natura politica per la ricerca del bene comune, una fratellanza, un impegno e una solidarietà per l’affermazione dei valori umani universali e noi aggiungiamo di valori cristiani.
Forse dovremmo ripartire da concetti elementari che le generazioni di noi Anziani hanno ricevuto 60/70 anni fa e cioè che l’amicizia è un valore fondamentale che ci accompagna in ogni fase della vita, evolvendo insieme a noi e trasformandosi nel tempo. Se da bambini essere amici significa giocare e divertirsi insieme, con l’adolescenza l’amico diventa nostro complice, ci ascolta e supporta.
L’amicizia ci ha insegnato a crescere insieme, a collaborare nelle difficoltà, a superare i conflitti per il bene dell’altro, a entrare in empatia con chi abbiamo davanti cioè a sapere comprendere lo stato d’animo di chi abbiamo di fronte. Pensiamo a quanto sia importante questo aspetto dell’Empatia non solo in Famiglia, ma nella Scuola e nel mondo del Lavoro. Spesso, purtroppo i Capi, i Manager non posseggono la qualità dell’Empatia con conseguenze molto negative nel clima aziendale.
Certamente può rivelarsi difficile instaurare e mantenere vivi i rapporti d’amicizia autentici. Infatti a chi non è capitato d’inciampare in qualche delusione, prima di incontrare persone capaci di restare al nostro fianco anche in periodi complicati. Diamo fiducia ai nostri figli, nel mio caso direi ai miei Nipoti, a sapere scegliere gli amici con cura, ma dicendo loro che noi per primi dobbiamo impegnarci ad essere dei buoni amici per gli altri.
Nell’era di Internet, nella società digitale che si realizzerà pienamente nei prossimi venti anni, ci stiamo abituando all’Amicizia virtuale, a distanza ed è diventato non semplice gestire le relazioni con gli altri, non siamo abituati o stiamo perdendo l’abitudine a gestire le nostre emozioni: parole, gesti, sguardi, silenzi, toni di voce e atteggiamenti che sono tutti elementi che possono emergere in un rapporto relazionale in presenza e non mediato dal video di un computer.
Dovremmo insegnare e, prima, imparare a controllare la nostra comunicazione per aiutarci a stabilire una nuova sintonia con gli altri, evitare malintesi, superare facilmente le incomprensioni e prevenire conflitti non desiderati. L’amicizia è un dialogo fondamentale nella vita di ognuno di noi.
Ho conosciuto un noto psicoterapeuta che mi spiegava che ci sono metodi definiti in decenni di ricerche sul campo che si rivelano strumenti efficaci che tutti possiamo applicare nella nostra vita quotidiana per gestire le dinamiche delle interazioni interpersonali. Esistono tecniche del Dialogo Strategico: Disponibilità e atteggiamento rassicurante: non indaghiamo in modo troppo diretto le idee del nostro amico, altrimenti rischiamo di apparire aggressivi. Meglio adottare un atteggiamento rassicurante.
Domande ad alternativa di risposta: quando il nostro amico ha concluso il discorso, usiamo le cosiddette domande ad alternativa di risposta, offrendogli due possibili opzioni.
La parafrasi: al termine di ogni spiegazione, parafrasiamo le parole del nostro amico, in modo da manifestare ulteriormente il nostro interesse ed evitare fraintendimenti. Le parafrasi non hanno lo scopo di correggere l’altro, bensì di farlo sentire compreso e, al contempo, di mettere in luce i punti poco coerenti del suo discorso, permettendogli di risolverli sempre in modo spontaneo.
Non necessariamente dobbiamo andare da uno psicoterapeuta per farci spiegare come coltivare un’Amicizia. In pratica, senza ricorrere a questi utili metodi che, a mio avviso, indeboliscono la spontaneità del nostro agire verso l’amico, verso l’amica, penso che possiamo aiutarci da soli. Ispiriamoci ai principi della buona educazione, dei valori etici: rispetto, lealtà, trasparenza, onestà per costruire relazioni serene di Amicizia e per mantenere i nostri rapporti e migliorare contemporaneamente la qualità della nostra vita.
[1] È stata proclamata attraverso la risoluzione A/RES/65/275 del 3 Maggio 2011
[2] Grande Filosofo dell’Umanità, nato ad Atene intorno al 427 a.C. Morto ad Atene intorno al 348 a.C.
[3] Altro grande Filosofo dell’antica Grecia. Nato a Stagira nel 384 a.C. – Morto a Euboea Island, Grecia ca. 322 a.C.
[4] Epicuro, filosofo greco, nasce il 20 gennaio del 341 a. C. a Samo. Muore ad Atene nel 270 a.C.
[5] Socrate è nato ad Atene ca. 470 a.C.- Morto ad Atene 399 a.C.
[6] Marco Tullio Cicerone, nato ad Arpino il 3 gennaio 106 a.C. da una ricca famiglia dell’ordine equestre, è stato una delle figure più rilevanti di tutta l’antichità romana.
[7] Lucio Anneo Seneca nacque in Spagna a Cordova nel 4 a.C. – Morì a Roma nel 65 d.C.
[8] Gandhi nacque il 2 /10 /1869 a Porbandar, India. È Morto assassinato il 30 gennaio 1948, Birla House, Nuova Delhi.
[9] Nato a Tours, 20 maggio 1799- Muore a Parigi il 18 Agosto 1850. è stato uno scrittore, drammaturgo, critico letterario tra i maggiori della sua epoca e il principale maestro del romanzo realista del XIX Secolo
[10] Poeta e Scrittore divenuto celebre per la poetica raccolta di scritti riuniti nel volume “Il profeta”. Nato a Bsharre, Libano settetrionale, 6 gennaio 1883 –Morto a New York nel 1931
[11] Madre Teresa di Calcutta, premio Nobel per la Pace, nominata beata nel 2013 e santa nel 2016 è stata un esempio di carità e amore per tutto il mondo, dedicando la sua vita ai poveri, ai malati, agli indifesi, ai derelitti senza speranza e lasciandoci insegnamenti di amore, amicizia, pace e carità non solo con la sua opera, ma anche attraverso i suoi messaggi al mondo. Nata a Skopje il 26 agosto 1910 e morta a Calcutta il 5 settembre 1997.
[12] La Prima lettera ai Corinzi è uno dei testi che compongono il Nuovo Testamento, che la tradizione cristiana e la quasi unanimità degli studiosi attribuisce a Paolo di Tarso(San Paolo per i Cristiani). Datazione: 55-56 d.C.
[1] È stata proclamata attraverso la risoluzione A/RES/65/275 del 3 Maggio 2011
[1] Grande Filosofo dell’Umanità, nato ad Atene intorno al 427 a.C. Morto ad Atene intorno al 348 a.C.
[1] Altro grande Filosofo dell’antica Grecia. Nato a Stagira nel 384 a.C. – Morto a Euboea Island, Grecia ca. 322 a.C.
[1] Epicuro, filosofo greco, nasce il 20 gennaio del 341 a. C. a Samo. Muore ad Atene nel 270 a.C.
[1] Socrate è nato ad Atene ca. 470 a.C.- Morto ad Atene 399 a.C.
[1] Marco Tullio Cicerone, nato ad Arpino il 3 gennaio 106 a.C. da una ricca famiglia dell’ordine equestre, è stato una delle figure più rilevanti di tutta l’antichità romana.
[1] Lucio Anneo Seneca nacque in Spagna a Cordova nel 4 a.C. – Morì a Roma nel 65 d.C.
[1] Gandhi nacque il 2 /10 /1869 a Porbandar, India. È Morto assassinato il 30 gennaio 1948, Birla House, Nuova Delhi.
[1] Nato a Tours, 20 maggio 1799- Muore a Parigi il 18 Agosto 1850. è stato uno scrittore, drammaturgo, critico letterario tra i maggiori della sua epoca e il principale maestro del romanzo realista del XIX Secolo
[1] Poeta e Scrittore divenuto celebre per la poetica raccolta di scritti riuniti nel volume “Il profeta”. Nato a Bsharre, Libano settetrionale, 6 gennaio 1883 –Morto a New York nel 1931
[1] Madre Teresa di Calcutta, premio Nobel per la Pace, nominata beata nel 2013 e santa nel 2016 è stata un esempio di carità e amore per tutto il mondo, dedicando la sua vita ai poveri, ai malati, agli indifesi, ai derelitti senza speranza e lasciandoci insegnamenti di amore, amicizia, pace e carità non solo con la sua opera, ma anche attraverso i suoi messaggi al mondo. Nata a Skopje il 26 agosto 1910 e morta a Calcutta il 5 settembre 1997.
[1] La Prima lettera ai Corinzi è uno dei testi che compongono il Nuovo Testamento, che la tradizione cristiana e la quasi unanimità degli studiosi attribuisce a Paolo di Tarso(San Paolo per i Cristiani). Datazione: 55-56 d.C.
foto unicusanoL’articolo L’Amicizia nell’era digitale è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.